Aggiudicato a 420mila euro il doppio disegno di Mantegna

La carta presenta due bozzetti per un Compianto e una Pietà. Prima il confronto con le opere grafiche di Mantegna conservate a Brescia, poi l'expertise di uno studioso londinese. L'opera è stata aggiudicata a un collezionista italiano. Facile l'attibuzione poichè il foglio - appartenente, in origine a un taccuino - è identico a quello conservato alla Pinacoteca Tosio Martinengo. Nell'articolo, il catalogo elettronico dell'asta

Ieri, venerdì 8 novembre, la casa d’arte Farsetti di Prato ha aggiudicato a 420mila euro – esclusi i diritti d’asta – il doppio disegno quattrocentesco, recentemente ritrovato tra i fogli di un privato, in Italia, e attribuito al Mantegna. Sulla carta, nel recto e nel verso, appaiono due studi. Due disegni a penna e inchiostro seppia su un foglio di 151×100 millimetri. Si tratta di due studi per una ‘Pietà’ e il ‘Compianto sul Cristo Morto’ . La stima in catalogo era di 140.000/220.000 euro , pertanto raddoppiata dal collezionista.


Andrea Mantegna (attribuito), Deposizione, secolo XV
Andrea Mantegna (attribuito), Deposizione, secolo XV

“Il disegno di Mantegna e’ stato reperito durante un inventario eseguito dalla casa d’aste in una casa italiana. I proprietari non erano a conoscenza dell’importanza dei disegni, poiche’, come si evince dal catalogo della vendita,(qui sotto, ndr) il Mantegna era inserito in un numero cospicuo di disegni , stampe e incisioni di autori diversi. Così il disegno e’ inedito. Non essendo ancora conosciuto non poteva essere incluso tra i disegni alla mostra del Louvre” ha detto Stefano Farsetti, responsabile del dipartimento dipinti, sculture e arredi antichi, dipinti del XIX e XX secolo della Farsetti Arte. Stefano Farsetti e Marco Fagioli hanno quindi avviato una ricerca comparativa, confrontando il disegno con i fogli di Andrea Mantegna, conservati dai civici musei di Brescia. “L’esito di tale confronto e’ stato da subito particolarmente convincente”, ha aggiunto Farsetti. Al di là delle convergenze stilistiche, il foglio ritrovato apparteneva allo stesso quaderno della  Deposizione al sepolcro, conservata a Brescia. Stesse dimensioni e stessa grafia dei numeri, a capo della pagina. Per estensione se l’opera di Brescia è stata attribuita a Mantegna, stessa sorte tocca al nuovo foglio. L’opera è  stata poi mostrata a David Ekserdjian, Trust della National Gallery e della Tate di Londra, esperto di grafica del ‘400 e ‘500, nonche’ autore di tutte le schede del catalogo della mostra di Mantegna della Royal Academy di Londra e del Metropolitan di New York del 1992. A giudizio dello studioso, il disegno va ascritto al pittore di corte dei Gonzaga. Scrive Fagioli nella scheda del catalogo: “Il Compianto sul Cristo Morto è un disegno straordinario per l’arditezza della composizione e la forza delle linee. Nella parte superiore, Mantegna ha composto la scena scorciando il corpo nudo del Cristo in prospettiva accidentale, una variante rispetto alla prospettiva centrale del Cristo morto nella tela della Pinacoteca di Brera a Milano, che appare quasi in zoom fotografico, con le teste delle due Marie piangenti di profilo in alto. In questo disegno, le tre Marie piangenti appaiono disposte dietro il Cristo e quella all’estrema sinistra, di profilo, ripete quasi nel gesto quella del dipinto di Brera. Si noti che, in questo disegno, la accentuata valenza prospettica del corpo del Cristo è quasi sottolineata, in contrasto con la frontalità delle figure delle Marie, dal disegno delle loro aureole, cerchi che in prospettiva divengono ellissi. Nella parte inferiore del foglio, Mantegna ha ripetuto la figura del Cristo in senso opposto a quella superiore, non sorretto dalle Marie, ma giacente solo, con la testa in direzione dell’osservatore, secondo un’idea di intensa drammaticità. Si deve sottolineare che la forza espressiva di queste due immagini del Cristo morto appare nettamente superiore a quella definita poi, più da lontano, nelle incisioni a stampa della Deposizione con quattro uccelli e nelle sue successive rielaborazioni ad opera di Giovanni Antonio da Brescia e del cosiddetto Maestro del 1515. (…) La Pietà, al verso del nostro foglio, segue l’idea compositiva classica dell’iconografia quattrocentesca, dell’impianto piramidale, sovente usato dal Mantegna in altre composizioni”.


CLICCA QUI SOTTO PER SFOGLIARE IL CATALOGO DELLA FARSETTI ARTE NEL QUALE SONO PUBBLICATI I DUE DISEGNI E ALTRE OPERE ALL’ASTA
http://www.farsettiarte.it/app/ecatalog/165-I/
 
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa