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Trova in un campo 432 monete romane d’argento. Le prime 73 sono andate all’asta nelle ore scorse. Guadagno: 17.825 euro



di Redazione
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato da Maurizio Bernardelli Curuz nel 1995

Londra, 6 dicembre 2023 – E ora, all’asta, con tutte le autorizzazioni. Metà dell’incasso andrà al detectorista che ha trovato il tesoro. L’altra metà al proprietario del terreno in cui il tesoro era sepolto. Primo round, 17mila e 825 euro di guadagno.

Tutto parte da lontano e approda alla cronaca in queste ultime ore. Era il gennaio 2020 quando un appassionato di metal detector, perlustrando un campo vicino a Fakenham, nel Norfolk, aveva trovato la prima moneta d’argento. Eccola.

Osservandola da vicino, l’uomo – che ha voluto mantenere l’anonimato – si è reso conto che era una siliqua di epoca tardo romana. La siliqua è il termine coniato dai numismatici contemporanei per identificare una moneta romana d’argento dal valore di 1/24 di solido, la cui prima emissione risale al 323 d.C. ad opera di Costantino I. Il termine “siliqua” deriva dal nome dei semi del carrubo.

Il risultato della prima giornata di ricerca @ Noonas casa d’aste

Ma torniamo a quel campo freddo di gennaio. Il cercatore, inebriato dalla scoperta, passò il resto della giornata a “spazzolare” – questo è il termine gergale dei detectoristi, che indica l’oscillazione imposta all’estremità inferiore dello strumento di rilevamento, durante la ricerca – e, nelle vicinanze, trovò in totale 40 monete.

Al ritorno, nel giorno successivo, ne recuperò altre 40.

“Con i blocchi dovuti al Covid ci sono voluti due anni prima che il totale raggiungesse le 432 monete d’argento. La posizione di ciascuna moneta è stata tracciata, utilizzando un’unità GPS. – commentano gli esperti della casa d’aste Noonas – Le prime 73 monete sono state offerte a Noonans Mayfair in un’asta di monete antiche e antichità ieri (martedì 5 dicembre 2023). Sono state vendute al 100% e hanno ottenuto un valore di aggiudicazione di 15.285 sterline contro una stima pre-vendita di 10.000-12.500 sterline”. La cifra di aggiudicazione equivale a 17.825 euro.

Dopo la vendita, Nigel Mills, specialista in monete e artefatti presso Noonans, ha commentato: “La prima parte del tesoro è stata venduta a un importo al di sopra delle nostre aspettative, ma quando si ha una provenienza sicura come questa il valore aumenta davvero. Il tesoro era stato sparso su un terzo di acro – un acro equivale 4046,87 metri quadrati – a causa dei disturbi causati dall’aratura ed è stato registrato ai sensi della legge sui tesori”. Dopo la registrazione, le monete furono restituite al cercatore poiché il tesoretto non era d’interesse dello Stato, probabilmente perché nei musei esistono già le stesse monete.

La legge inglese è molto liberale, anche in tal senso. Se lo Stato è interessato a un oggetto trovato da un privato nel terreno, lo acquista a prezzo di mercato. Se lo Stato non è interessato, colui che l’ha trovato può disporne come meglio gli pare.

Gli inglesi incentivano, in particolar modo, le ricerche con metal detector nei campi agricoli. Lì il terreno è stratigraficamente sconvolto dagli aratri. Ed è meglio – pensano i britannici a differenza degli italiani – recuperare ciò che è possibile, evitando che sia schiacciato dai trattori o disperso su aree ancora più ampie. Il ritrovamento, avvenuto su una superficie di un terzo di acro, dimostra che il vaso o l’accumulo nel sacco, fu centrato dalla punta dell’aratro, scompaginato, e trascinato tra le zolle frante.

“È probabile che il tesoro sia stato depositato all’inizio del V secolo d.C. con l’ultima moneta di Onorio risalente non più tardi del 402 d.C. – afferma lo specialista della casa d’aste inglese – Altri tesori romani in oro e argento ritrovati anche nell’East Anglia, come i tesori di Hoxne e Thetford, riflettono la ricchezza e l’importanza dell’area”.

La moneta di Teodosio @ Noonas casa d’aste

La moneta più interessante di questo tesoro è un Terzo Miliarensis d’argento (nella foto qui sopra), estremamente raro, emesso da Teodosio nel 380 d.C. e venduto a un collezionista privato per £ 3.400 contro una stima di £ 2.000-2.600 [lotto 137]. La moneta ha sul rovescio una Fenice in piedi su un globo con la leggenda PERPETVETAS. A quel tempo l’impero era governato congiuntamente da Graziano, dal suo fratellastro Valentiniano II e da Teodosio, quindi questa moneta, insieme a un esempio di ciascuno degli altri due co-imperatori, avrebbe potuto fornire un pagamento donativo di un Miliarensis che celebrava una vittoria militare. Questa moneta è solo il quinto esemplare conosciuto insieme agli altri quattro presenti nei musei.

Discovery archaeological