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Trova un oggetto misterioso. Cos’è? Gli storici “impazziscono”. E’ medievale e raro. Lo vende ieri all’asta per 146mila euro


di Redazione
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

Londra, 14 dicembre 2023 -Quando il metal detector ha fatto oscillare la lancetta e ha gracchiato come un corvo affamato, sul terreno, nei pressi dell’abbazia, l’appassionato di ricerche di reperti antichi ha scaramanticamente pensato che là sotto non ci fosse nulla più di un vecchio lamierino da lattoneria. Ha scavato. E si è trovato tra le mani un oggetto evidentemente medievale. Non avrebbe mai ritenuto che il rinvenimento di un oggetto misterioso – e all’apparenza folle come un macchinario di Mago Merlino – potesse mettergli in tasca, nel futuro, una considerevole cifra.

Due i pezzi del genere, all’asta, negli ultimi anni. Nei mesi scorsi lo studio del secondo pezzo. Ieri l’asta da Christie’s, a Londra. Il quadrante “magico” è stato acquistato da un collezionista per 126 sterline, pari a 146.367 euro. Più sotto, in questa pagina, spieghiamo nel dettaglio cos’è questo oggetto.

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Ma cos’è, davvero, questa meravigliosa “diavoleria? E’ un quadrante scientifico polifunzionale di bronzo, lo strumento scientifico datato con certezza – l’anno di produzione appare sul manufatto stesso ed è il 1311 – più antico dell’Inghilterra. Il quadrante unisce un insieme di funzioni. E’ una meridiana, un calendario che è anche in grado di stabilire le variazioni di data della Pasqua e un calcolatore di altezze di edifici, montagne eccetera. – quando utilizzato con filo di piombo – Calcola anche meridiano e parallelo. Uno strumento sorprendente, con funzionalità diverse, nel recto e nel verso.

A sinistra: Maestro del Quadrante Chetwode Quadrante orario inglese, circa 1311. Raggio di 57 mm. A destra: sul verso della lastra in lega di rame, su cui è inciso l’anno 1311, è presente un calendario circolare con un indice girevole che potrebbe essere utilizzato per calcolare la data della domenica di Pasqua @ Christie’s, Londra

Conosciuto con il nome latino quadrans vetustissimus è probabilmente ricavato dalla teorizzazione dei conteggi contenuta in un manoscritto di Baghdadi risalente al IX o X secolo.

“Quasi certamente introdotti in Europa attraverso la Spagna islamica – dicono gli esperti di Christie’s – questi quadranti vengono registrati per la prima volta a Montpellier alla fine del XIII secolo, quando il disegno viene modificato dall’astronomo ebreo Profatius (il quadrans novus). Invece del sistema che usiamo oggi delle ore uguali, la proiezione per indicare l’ora sul quadrans vetustissimus utilizza ore disuguali. Questo era comune nel mondo medievale quando per poter lavorare durante il giorno era fondamentale disporre di ore disuguali, che iniziavano all’alba. Mezzogiorno era indicato dal 6, mentre alle 12 avveniva il tramonto; inoltre si calcolava complessivamente un’ora è più lunga in estate che in inverno. L’uso dello strumento arrivò alle alte sfere della società. La regina Isabella ricevette quadranti dall’Abbazia di St Albans”.

Questo quadrante appena scoperto presenta notevoli somiglianze con il quadrante Chetwode scoperto dal rilevatore Simon Neal – Christie’s South Kensington 15-29 ottobre 2015, lotto 1.- La composizione del metallo, le dimensioni e lo stile dell’incisione suggeriscono che non solo provengono dallo stesso laboratorio ma che furono realizzati dalla stessa mano: un produttore anonimo finora non registrato attivo in Inghilterra all’inizio del XIV secolo.

A sinistra: Maestro del Quadrante Chetwode Un quadrante orario inglese, circa 1311. Raggio di 2¼ pollici (57 mm). A destra: sul retro della lastra in lega di rame, su cui è inciso l’anno 1311, è presente un calendario circolare con un indice girevole che potrebbe essere utilizzato per calcolare la data della domenica di Pasqua
@ Christie’s, Londra

Sebbene il loro uso fosse probabilmente diffuso, sopravvivono solo una manciata di primi esempi. I due più noti risalgono alla fine del XIV e al XVI secolo e appartengono al British Museum di Londra e al Museo Galileo di Firenze. Un terzo è stato scoperto da un appassionato di metal detector nel 2015 vicino a un priorato agostiniano fondato nel 1244 nel Buckinghamshire, in Inghilterra.