Erano questi i segni della ricchezza che gli abitanti del contado non riuscivano a sopportare? Proprio in quel monastero c’era stato il padre della Riforma, che – pur odiando le ricchezze della Chiesa di Roma e il Papa – considerava i contadini stessi pendagli da forca. Alla fine fu una devastazione per tutti. E, sul terreno, rimasero 100mila contadini.
Nella pittoresca valle ai piedi dell’Harz, nei pressi di Wernigerode, si trovano i resti dell’ex monastero eremitico agostiniano di Himmelpforte, un complesso coperto dai prati e dagli alberi che sta rivelando preziose informazioni attraverso scavi archeologici iniziati nel 2023, che termineranno il 10 ottobre 2024. Fondato nel 1253 dalla nobile famiglia von Hartesrode, il complesso conventuale di Himmelpforte fu per secoli un importante centro religioso, culturale ed economico. Tra le sue mura, nel 1516, soggiornò Martin Lutero, il riformatore che avrebbe poi cambiato il volto del cristianesimo in Europa. Tuttavia, il monastero non sopravvisse alla Riforma e, soprattutto, alla successiva guerra dei contadini, quando nel 1525 venne saccheggiato dai ribelli.
Le prime tracce del complesso sono riemerse durante le recenti campagne di scavo promosse dall’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt. Oltre alla devastazione causata dai contadini, sono stati ritrovati segni di occultamenti frettolosi, come un piccolo tesoro di quattro monete d’oro, probabilmente nascosto da un monaco durante l’assalto. Questi ritrovamenti sono fondamentali per comprendere meglio sia la storia costruttiva del monastero che gli eventi legati alle violenze della guerra.
Risultati dell’attuale campagna di scavi
Gli scavi archeologici del 2024 hanno fornito dati estremamente interessanti sulla struttura e sull’evoluzione del monastero. La maestosa chiesa, lunga almeno 40 metri, era una basilica a tre navate con pilastri in stile gotico, caratterizzata da una straordinaria qualità architettonica. Le decorazioni, le lastre di pietra e i pavimenti in mattoni sono state conservate in condizioni eccellenti, offrendo un raro esempio di raffinata lavorazione.
Un ritrovamento di particolare rilievo è rappresentato da due lastre funerarie decorate, tra cui quella di Claudia von Königstedt, sepolta nel 1520. La pietra raffigura la nobildonna con lunghi capelli intrecciati e un rosario tra le mani, segno delle donazioni generose fatte dalla sua famiglia al monastero. Purtroppo, pochi anni dopo la sua sepoltura, il monastero fu devastato dalla guerra e presto abbandonato.
Le indagini hanno rivelato anche la presenza di un complesso chiostro, abitazione dei monaci, e di un raro sistema di riscaldamento ad aria calda risalente al XIV secolo. Questo tipo di sistema, costoso e sofisticato, era diffuso solo in castelli e monasteri, e rappresenta una scoperta di grande interesse per la comprensione della vita quotidiana in Himmelpforte.
Un progetto di valore culturale e storico
Le ricerche condotte nell’ex monastero sono state possibili grazie al supporto finanziario del Commissario federale per la cultura e i media (BKM), dello Stato della Sassonia-Anhalt e della città di Wernigerode. Il progetto, che ha coinvolto anche numerosi volontari locali, è sostenuto con fondi pari a circa 540.000 euro da parte federale e 360.000 euro dallo Stato.
A partire dall’estate 2025, i risultati degli scavi saranno esposti nell’ambito della mostra statale decentralizzata “Gerechtigkeyt 1525”, presso il Museo statale di preistoria di Halle (Saale), con mostre collaterali al Museo Harz Wernigerode e al Museo Spengler Sangerhausen. Queste esposizioni offriranno una visione completa dei reperti archeologici rinvenuti e delle ricerche in corso sulla guerra dei contadini, un evento che ha profondamente segnato la storia della regione e dell’intero Sacro Romano Impero.
La campagna di scavo ha portato alla luce non solo la struttura architettonica del monastero, ma anche una parte importante della storia sociale e religiosa dell’Europa del XVI secolo, rendendo Himmelpforte un punto di riferimento per lo studio della Riforma e delle rivolte contadine.
La guerra dei contadini: rivolta sociale e Riforma protestante
La Guerra dei contadini tedeschi (1524-1525) fu una delle rivolte sociali più significative del XVI secolo, che si sviluppò nel contesto delle tensioni economiche e religiose del Sacro Romano Impero. Le cause del conflitto erano radicate nell’oppressione feudale e nelle condizioni di vita estremamente difficili dei contadini, gravati da tasse elevate e privati dell’accesso alle terre comuni. All’epoca, la Riforma protestante, avviata da Martin Lutero, stava rapidamente guadagnando consensi in Germania e in tutta Europa, influenzando il pensiero popolare. Molti contadini vedevano nelle idee di Lutero un’opportunità per sfidare l’ordine sociale esistente e migliorare le loro condizioni di vita.
Martin Lutero e la Riforma protestante
Martin Lutero, nato nel 1483, fu un monaco agostiniano e teologo tedesco che divenne il principale promotore della Riforma protestante. Nel 1517, pubblicò le sue famose 95 Tesi, in cui denunciava le pratiche corrotte della Chiesa cattolica, in particolare la vendita delle indulgenze. Lutero sostenne che la salvezza potesse essere raggiunta esclusivamente attraverso la fede e lo studio diretto delle Scritture, senza l’intervento della Chiesa. Tuttavia, sebbene alcuni contadini interpretassero la sua ribellione contro la Chiesa come un supporto alle loro cause, Lutero non appoggiò le loro rivolte.
Temendo che la rivolta potesse compromettere la sua riforma religiosa, Lutero scrisse un pamphlet intitolato “Contro le orde assassine e brigantesche dei contadini” (1525), in cui invitava i principi tedeschi a reprimere duramente le ribellioni. La guerra finì con una violenta repressione: si stima che oltre 100.000 contadini furono uccisi, e le loro richieste di giustizia sociale non furono mai soddisfatte. Tuttavia, la Riforma protestante continuò a prosperare, cambiando il volto del cristianesimo europeo e indebolendo il potere del papato.