Trovato un teschio sul quale è inciso il nome del defunto. Chi è? Gli archeologi risolvono il mistero

Durante gli scavi archeologici presso la Chiesa di Balatlar a Sinop, sulla costa del Mar Nero in Turchia, è stato rinvenuto un teschio maschile con l’iscrizione greca “Pellegrino Dimitrakis”. Questo ritrovamento pone diverse domande sull’origine del teschio e sui motivi per i quali i suoi resti siano stati contrassegnati dal nome. Gli archeologi, in breve, hanno risolto l’enigma. Vediamo in che modo.

La Storia della Chiesa di Balatlar

La Chiesa di Balatlar, conosciuta anche come Chiesa di Sinope Koimesis, è un edificio di grande rilevanza storica e archeologica. Gli scavi, iniziati nel 2010 sotto la direzione della Professoressa Gülgün Köroğlu, hanno rivelato che l’edificio fu originariamente costruito come un bagno dell’Impero Romano nel II secolo. Il complesso termale, che comprendeva diverse sezioni come il Palaestra, il Frigidarium, il Tepidarium, il Caldarium e il Laconicum, fu successivamente convertito in chiesa tra la fine del IV e l’inizio del V secolo. Questa conversione precoce indica l’importanza della struttura e la sua adattabilità a diverse funzioni nel corso dei secoli.

Utilizzo nel Tempo

Il Prof. Associato Mustafa Tolga Çırak, capo del Dipartimento di Antropologia della Facoltà di Arti e Scienze dell’Università di Hitit, ha sottolineato che la Chiesa di Balatlar non è conosciuta come un bagno tra la popolazione locale, ma come una chiesa. Questo edificio ha servito come area di servizio durante i periodi Romano, Bizantino, Selgiuchide e Ottomano.

Dal XVII al XX secolo, la chiesa è stata trasformata in un’area cimiteriale, con sepolture effettuate sia nel giardino che all’interno della chiesa. Questa trasformazione evidenzia la continua importanza del sito come luogo di culto e di memoria.

La Scoperta del Teschio

Dettagli del ritrovamento

Durante gli scavi nella sezione dell’ossario della chiesa, è stato trovato un teschio con un’iscrizione greca che recita “Pellegrino Dimitrakis”. Questo teschio inciso rappresenta un ritrovamento unico in Turchia. L’esame condotto dal Prof. Associato Mustafa Tolga Çırak ha determinato che il teschio apparteneva a un chierico ortodosso che si era recato in pellegrinaggio a Gerusalemme nel XIX secolo. Si può ipotizzare che quest’uomo – che forse godeva di un’aura di spiritualità -sia morto durante il pellegrinaggio e che il suo teschio sia stato recuperato presso un convento di Gerusalemme, tempo dopo, e portato nei luoghi d’origine e che forse sia divenuto anche oggetto di devozione.

Il Culto del teschio

Origini e pratiche

Il culto del teschio è una pratica che risale al periodo neolitico. Secondo le tradizioni funerarie ortodosse, il teschio del defunto viene rimosso dal suo luogo di sepoltura, inciso con il nome del defunto e poi esposto in una sezione specifica della chiesa.

Sebbene esempi di questa pratica siano stati trovati in Grecia e in Egitto, questo è il primo ritrovamento del genere in Anatolia. Il Prof. Associato Mustafa Tolga Çırak ha sottolineato che la tradizione di scrivere sui teschi è un’importante pratica funeraria ortodossa, e la presenza di questa pratica in Anatolia rappresenta una significativa scoperta per gli studiosi.

Evoluzione della pratica

Rituali con teschi sono stati osservati fin dal periodo neolitico. La consuetudine di conservare e onorare il teschio separatamente dal resto dello scheletro sembra essere persistita in varie forme attraverso i tempi preistorici, probabilmente iniziando già nel periodo Paleolitico.

Culturalmente, questa pratica ha trovato un posto nelle tradizioni ortodosse come rituale significativo. Il teschio rinvenuto appartiene al XIX secolo, come determinato dagli oggetti archeologici e dalle monete trovate accanto ad esso. Questi reperti indicano che l’individuo visse nel XIX secolo.

La chiesa nel contesto storico

Funzioni e Trasformazioni

La Chiesa di Balatlar ha svolto molteplici funzioni nel corso della sua lunga storia. Durante il periodo romano, serviva come complesso termale. La sua conversione in chiesa nel tardo IV o all’inizio del V secolo riflette le trasformazioni religiose e sociali dell’epoca. Durante i periodi bizantino, selgiuchide e ottomano, l’edificio ha continuato a essere utilizzato per varie funzioni religiose e comunitarie. Dal XVII al XX secolo, la chiesa è stata utilizzata come cimitero, diventando un importante luogo di sepoltura per la comunità ortodossa locale.

Importanza Archeologica

Gli scavi archeologici alla Chiesa di Balatlar hanno fornito informazioni preziose sulla storia e sull’evoluzione dell’edificio. La scoperta del teschio inciso è particolarmente significativa, poiché offre nuove prospettive sulle pratiche funerarie ortodosse e sulla continuità delle tradizioni culturali in Anatolia. Questa scoperta arricchisce la nostra comprensione della storia regionale e delle pratiche religiose, offrendo una visione dettagliata delle vite e delle credenze delle persone che vissero in questa area.

Riferimenti

  • O. HETTO, G. KÖROĞLU, N. ÇORAĞAN, 2022 “Mosaic Panel on Refrigerium from Sinop Balatlar Church and its Place in Byzantine Iconography”, DOI:10.26650/artsanat.2022.17.946096
  • Foto: İHA

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa