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Un mitreo romano portato alla luce durante scavi archeologici nella Villa di Cabra


Un mitreo è stato trovato, nel corso di scavi dei giorni scorsi, presso una villa romana, in Spagna – Comune di Cabra, Córdoba -, nel corso del completamento delle indagini archeologiche. Il mitreo era una sala oscura, spesso interrata – simile a una taverna – caratterizzata dalla presenza di due lunghe panche in muratura laterali, di una volta generalmente a botte e di una parete finale, che costituiva una sorta di altare. Una stanza che veniva utilizzata per le misteriose celebrazioni del dio Mitra e per il pranzo rituale, un culto particolarmente diffuso tra i membri dell’esercito romano e i tra membri dell’amministrazione statale.

Veduta aerea della villa romana di Cabra. Evidenziata, l’area del mitreo portata da poco alla luce @ Foto Comune di Cabra

Sul pavimento sono stati trovati resti di cibo, ossa di animali, rimasti dopo l’ultimo banchetto celebrato in seguito al sacrificio rituale di animali.

La statua di Mitra che uccide il toro e che, originariamente, doveva essere collocata proprio nel mitreo e successivamente spostata durante le spoliazioni dell’edificio, era già stata recuperata. Fu trovata, in un altro punto dell’area della villa, nel 1951, da un contadino, durante un’aratura. Successivamente a questo prodigioso ritrovamento, la villa venne scavata, sino a portare alla luce un bell’impluvium,- la vasca centrale della domus, in cui venivano convogliate le acque dei pluviali del tetto e che poi potevano essere destinate all’accumulo in un cisterna – ed eleganti stanze, alcune delle quali dotate di ipocaustum, l’intercapedine tra la base profonda del pavimento e le mattonelle sovrastanti, all’interno del quale circolava l’aria calda, per il riscaldamento degli ambienti.

“A seguito dei recenti scavi nella Villa del Mitra che ha realizzato il Ayuntamiento de Cabra nel complesso archeologico, il prestigioso Catedratico dell’Università Carlos III di Madrid Jaime Alvar ha annunciato questa mattina che ci troviamo davanti al terzo mitreo visitabile scoperto in Spagna. – ha detto il Comune
Inoltre, ha dato valore al fatto che è uno dei pochi esempi al mondo in cui un mitreo appare legato nello spazio e nel contesto a una tauroctonia (scultura in busto rotondo del Dio Mitra che sacrifica il toro).
Per decenni abbiamo cercato questo recinto sacro che ora abbiamo perfettamente localizzato nel complesso de la Villa del Mitra. Tra poche settimane saranno conclusi i lavori di valorizzazione per l’apertura al pubblico.
Un giorno molto importante per la nostra storia, cultura e patrimonio. Grazie a tutti i ricercatori e altre persone che hanno lavorato da mesi per raggiungere questo grande risultato: Antonio Moreno, archeologo municipale e grande artifice, Jaime Alvar e José Carlos Lopez, docenti delle università Carlos III e Università di Malaga, Paco Casas, delegato del patrimonio e tantissime persone che con entusiasmo hanno lavorato perché fosse possibile”.

In attesa dei risultati delle analisi al radiocarbonio – che consentiranno una datazione accurata -, si ipotizza che il il Mitreo sia stato costruito tra il II e il III secolo d.C. L’unicità di questa scoperta, ha spiegato il professor Jaime Alvar, è che nella stessa villa sono apparsi sia il Mitreo che l’immagine del Dio Mitra.

La statua di Mitra, proveniente da questa villla

La scultura che rappresenta Mithras Tauroktonos è oggi esposta nel Museo Archeologico ed Etnologico di Córdoba. Risale al II secolo. E’ realizzata in marmo bianco, a tutto tondo, e misura 93 x 96 x 35 cm.
Il Mitra de Cabra fu scoperto intorno all’autunno del 1951 nel frutteto di Francisco Castro Córdoba, a una profondità di circa 70 cm mentre suo figlio stava arando il terreno.

Furono, nel corso del tempo, recuperati altri pezzi di grande valore artistico, tra i quali una scultura che rappresenta un Bambino con una lepre e vari mosaici romani .

La villa sarebbe stata configurata nel I secolo e sottoposta a importanti ristrutturazioni tra il III e il IV secolo. La sua posizione era ideale. La villa aveva un accesso diretto all’acqua poiché era molto vicina alla sorgente Fuente de las Piedras. Successivamente, alla fine del IV secolo, viene rilevato un livello di abbandono, oltre alla documentazione di un incendio che avrebbe distrutto il tetto.