Va all’asta un anello penannulare d’oro di 3mila anni fa. Trovato in campo. A cosa serviva

La cultura europea che lo ha prodotto si distingue per una grande abilità nella lavorazione dei metalli e per una sorta di “capitalizzazione” delle ricchezze, che venivano interrate o indossate. Producevano lingotti che fungevano da monili – nella forma di barrette e girocolli – asce piatte, pugnali piatti triangolari, braccialetti a spirale, spilloni a testa piatta e a disco, e anelli a spirale (inglese: lock ring o curl rings), distribuiti su una vasta area dell’Europa Centrale e oltre.

Il 9 agosto 2024 la britannica Teenants ospiterà un’asta che presenterà uno di questi eccezionali manufatti dell’Età del Bronzo: un anello penannulare in oro, conosciuto anche come ‘Ring Money’, risalente a circa 1150-750 a.C. Questo pezzo misura 18 mm di diametro e pesa 14,94 grammi. È decorato con un motivo di strisce circonferenziali che finiscono in terminali piatti. Nonostante qualche segno di usura sulle strisce, questo esemplare in particolare è in condizioni molto buone ed è eccezionalmente raro.

Nel suo insieme il gioiello evoca la forma di un astro con molti raggi smaltati. Al di là dell’aspetto decorativo, il piccolo oggetto poteva avere come radice una connessione con il sacro. Piccolo gioiello sacro acquistato presso un santuario arcaico, gioiello tout court, primo anello di una capitalizzazione?

Il vero scopo di questi anelli rimane in parte misterioso. Secondo alcuni potrebbero essere stati utilizzati come forma di valuta o per scopi ornamentali, forse come anellini per le acconciature o per il naso. Ma come vedremo la risposta resta aperta. Si tratta forse di una forma che coniuga l’esibizione dello status symbol a una forma di capitalizzazione e risparmio.

Provenienza e storia

Scoperto nel 2001 da un cercatore di metalli nella zona di Ripon, questo anello specifico è stato sottoposto a un esame approfondito e datato presso il British Museum. Dopo la sua autenticazione, è stato esposto per due decenni presso la Cattedrale di Ripon, dove ha affascinato i visitatori.

Secondo il venditore, il British Museum ha confermato che questo particolare anello penannulare è in oro massiccio, privo del tipico nucleo di metallo base presente in manufatti simili, aumentando così la sua rarità e il suo valore.

Stima dell’asta e significato di penannulare

Il valore stimato di questo Anello Penannulare in Oro dell’Età del Bronzo varia da £600 a £800, riflettendo sia la sua importanza storica che la sua rarità nel panorama degli antichi manufatti.

Gli archeologi definiscono lock ring (lett. anello a spirale o a ricciolo) un tipo di gioielleria risalente all’età del bronzo europea. La fattura di questi anelli può essere d’oro o di bronzo e sono penannulari, ossia presentano un’interruzione o apertura in un punto della circonferenza. Questa caratteristica permetteva di indossarli come orecchini o come ornamenti per capelli. Ma anche, forse, di comporli con altri anelli.

Nelle Isole Britanniche, e in particolare in Irlanda, si è sviluppata una produzione significativa di questi anelli, che tuttavia erano diffusi e utilizzati in tutto il continente europeo, soprattutto nella cultura di Unetice nell’Europa centrale.

Únětice è il nome dato a una cultura dell’età del bronzo, preceduta dalla cultura del vaso campaniforme (da cui trae origine), e seguita da quella dei tumuli. Il sito che dà il nome a questa cultura è quello di Únětice, a nord-ovest di Praga. Era diffusa nei territori della Boemia, intorno all’attuale Repubblica Ceca, la Germania centrale e meridionale, l’Austria e la Polonia occidentale. Viene datata dal 2300-1600 a.C. (Bronzo A1 e A2 secondo lo schema cronologico di Paul Reinecke).

La cultura si distingue per una grande abilità nella lavorazione dei metalli e in una sorta di “capitalizzazione” delle ricchezze, che venivano interrate o indossate. Producevano lingotti che fungevano da monili – nella forma di barrette e girocolli – asce piatte, pugnali piatti triangolari, braccialetti a spirale, spilloni a testa piatta e a disco, e, appunto, anelli a spirale (inglese: lock ring o curl rings), distribuiti su una vasta area dell’Europa Centrale e oltre.

I lingotti sono stati trovati in ripostigli che potevano contenere oltre 600 pezzi. Depositi risultavano ugualmente comuni (il tesoro di Dieskau, in Sassonia, conteneva 293 asce flangiate), tanto da far pensare che le asce stesse potessero essere servite come lingotti di bronzo.

Si trattava, evidentemente di forme di risparmio e di tesaurizzazione del lavoro compiuto o degli scambi effettuati o venivano probabilmente dati come premi ai guerrieri o deposti come offerte alle divinità. Non era semplice oro, anche quello del piccolo anello penannulare, ma oro decorato, prodotto da gioiellieri. La tradizione del gioiello come forma di accumulo e di accantonamento di parte dei risparmi e di esibizione dello status symbol doveva già essere presente in tempi lontanissimi. Forse l’anellino all’asta ci ricorda che anche gli antichi potevano pensare che la ricchezza si potesse accantonare in modo modulare.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa