Alfons Maria Mucha nasce a Ivančice (città della Moravia , allora parte dell'Impero austriaco, attualmente nella Repubblica Ceca ) il 24 luglio 1860 e muore a Praga il 14 luglio 1939. E' notissimo disegnatore di manifesti , un illustratore , un designer , un pittore e decoratore che caratterizzò, con il proprio segno l'Art Nouveau e il Liberty italiano, giungendo a influenza stilisticamente, tra fine Ottocento e inizi del Novecento, il mondo occidentale.Motivo di partenza delle sue illustrazioni risultano le antiche vetrate degli edifici religiosi gotici
Posts published in Febbraio 2018
Il consumismo, come bel rilevò Roland Barthes, ha creato nuove divinità, in una religione politeista basata sulla compensazione materiale rispetto al vuoto che il ridimensionamento delle spiritualità tradizionali ha subìto. Non per nulla film, prodotti o musiche vengono definite cult, cioè di culto, poiché il sentimento religioso si esplicita nei confronti di feticci prodigiosi, in grado di lenire le sofferenze esistenziali o di concedere qualche minuto di gioia
Gerrit Dou fu il primo tra gli allievi di Rembrandt. Divenuto a sua volta un artista celebre, fondò e guidò il movimento dei fijnschilders, i “raffinati”.
Per tutta la vita fu turbato da un’invincibile ossessione per l’ordine e la pulizia, che si riflette nel nitore maniacale dei dipinti
E’ sempre lo stesso: la libertà. Libertà che può essere,appunto, “anche onirica..E sognare aiuta l’artista”. L’intervista di Stile al maestro italo-greco, che parla di tradizione e di rivoluzione,di impegno civile e della sua “passione” per i grandi pittori del passato,da Masaccio a Caravaggio.
Il Michelangelo del legno. Così Balzac definì Andrea Brustolon. Lo scultore esordì nel segno di Bernini per giungere ad esiti di purezza e perfezione che sembrano preludere alla stagione neoclassica
Nel 1947, in seguito a lavori di consolidamento del Torrione medievale danneggiato durante il
secondo conflitto mondiale, sotto l’ultima rampa di scale fu scoperta una cella di appena mt. 1,20 x
2,00, con le pareti interamente ricoperte di iscrizioni e disegni rossastri, come in un fumetto.
Era l’angusta prigione a cui messer Filippo aveva affidato il racconto della sua triste storia
d’amore.Dagli archivi marchigiani è emerso che un certo Filippo detto il Diavolino – uomo colto,
esperto in diplomazia e navigazione - frequentava la corte del Ducato di Camerino ( comprendente
anche il territorio di Fermo) durante il periodo della reggenza della Duchessa Caterina Cybo Da
Varano ( 1527-1535). La coincidenza di nome e soprannome del protagonista della nostra storia,
oltre alla relazione con stemmi nobiliari, non lascia dubbi.
George Henry (1858-1943) è stato un pittore scozzese, uno dei più importanti della Glasgow School. Nato a Irvine, nel North Ayrshire, ha studiato alla Glasgow School of Art, poi nell'atelier di Macgregor, misurandosi con la pittura dal vero. Da un lato fu fortemente attratto dal sostrato magico della Scozia, dall'altro aderì alla sentita necessità di intraprendere una strada autonomia che tenesse conto del rischiaramento delle tavolozza, portato dagli impressionisti, ma che eliminasse l'impressione dell'istante a favore di elementi più duraturi. Importante, per la vivacità cromatica e per il raccordo con culture antiche, fu il lavoro svolto durante il suo soggiorno giapponese.
Lo smacco, per il pittore, fu enorme, anche se le sue opere avrebbero incontrato il gusto di artisti come Rauschenberg."New York è brutale", osservò. Da quel momento egli fu oggetto di una profonda depressione che cercava erroneamente di combattere con l'alcool. Quattro anni dopo, la fine. Nel 1956 si schiantò a forte velocità contro un palo. L'incidente provocò la sua morte e quella di una donna che viaggiava con lui.
Andy Warhol ha dato la massima notorietà alla serigrafia, tecnica di realizzazione di stampe, che aveva avuto un grande sviluppo in Oriente e che si era diffusa negli Stati Uniti d’America all’inizio del XX secolo. Successivamente, diventò uno dei massimi mezzi espressivi utilizzati nell’ambito della pop art. Il sostantivo serigrafia si riferisce chiaramente, a una scrittura (grafia) attraverso la seta (seri). E così risulta pienamente. Per ottenere le serigrafie si utilizza una stoffa a trama molto fitta, simile alla seta. L’artista, un tempo, stendeva un materiale isolante sulla tela. E toglieva con uno stilo il materiale stesso nei punti in cui voleva creare il disegno. Si otteneva così una parte impermeabile e un’altra permeabile