Un’imponente fornace romana, con un alzato notevole di muri, è stata trovata a San Prisco, un comune italiano di circa 12mila abitanti della provincia di Caserta, in Campania. Il rinvenimento è avvenuto durante gli scavi per la realizzazione delle fondazione di una chiesa.
“Oggi – dicono i menbri della Soprintendenza di Caserta – c’è stato un sopralluogo al cantiere della costruenda chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a San Prisco, interessata dai lavori della ditta incaricata Duck Lab. Lo scavo archeologico che ha interessato l’area occupata dal sedime della chiesa ha restituito una fornace di età romana in opera reticolata, la più grande mai rinvenuta nel comprensorio dei comuni adiacenti”.
All’incontro erano presenti l’arcivescovo di Capua, S.E.R. Mons. Salvatore Visco; l’incaricato diocesano ai beni culturali e all’edilizia di culto e delegato vescovile ai rapporti con la Soprintendenza monsignor Filippo Melone; il Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento architetto Gennaro Leva; il funzionario archeologo e responsabile dell’area funzionale Patrimonio Archeologico dottoressa Antonella Tomeo; il sindaco di San Prisco dottor Domenico D’Angelo; il direttore dei lavori architetto Luca Branco e l’ingegnere Massimo Sapio; il parroco emerito don Peppino Cappabianca, storico sacerdote della chiesa Santa Maria di Costantinopoli e il nuovo parroco don John Kenneth Kwesi Mortty, che è anche direttore del Centro Missionario Diocesano.
Nel corso del sopralluogo il soprintendente ha espresso un grande plauso alla dottoressa Tomeo per l’importante scoperta e al team di archeologi che l’ha supportata e ha annunciato che i lavori archeologici dureranno al massimo altri dieci giorni lavorativi.
Ferme restando le priorità della SABAP, che sono la salvaguardia e la tutela dell’importante scoperta, inizieranno rapidamente, nell’area non interessata dal rinvenimento, gli scavi propedeutici al getto delle fondamenta della chiesa. Le persone che si recheranno in chiesa, successivamente, potranno raggiungere l’ipogeo e ammirare il ritrovamento.
Al termine dell’incontro, il soprintendente si è impegnato a reperire finanziamenti, attraverso future programmazioni, per l’avvio del restauro degli ambienti ipogei; anche il sindaco ha assunto precisi impegni per la costruenda chiesa.
Servizio Educativo Sabap Caserta
Il territorio di San Prisco, originariamente, era in buona parte compreso nelle mura della città di Capua. La restante parte era adibita prevalentemente come necropoli della città di Capua. Questo è confermato dal ritrovamento presso la località chiamata Ponte di San Prisco, vicino al limite della cinta muraria della Capua antica, di resti di una necropoli del IV secolo a.C. Di eccezionale importanza è stato il ritrovamento nel 1997 da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’impianto dell’antico tempio di Giove della città di Capua in San Prisco nella località Costa delle Monache, come sostenuto anche dal Beloch e da autori classici. L’edificio è datato fra il III e il II secolo a.C.