Studiosi analizzano un tesoro dell’Età del Bronzo. Trovano due pezzi di metallo di “provenienza non terrestre”. I casi precedenti

Lo studio si è concentrato su due oggetti in particolare: un braccialetto di ferro e una piccola semisfera cava ornata da una sottile lamina d'oro traforata, considerata la parte superiore di uno scettro o di un bastone. I campioni prelevati da entrambi gli oggetti hanno rivelato tracce evidenti di ferro e nichel, con picchi visibili di Fe (Kÿ e Kÿ) e Ni (Kÿ e Kÿ)
Il tesoro dell’Età del Bronzo che contiene pezzi realizzati con ferro meteorico @ Foto Museo di Villena

Un recente studio pubblicato sulla rivista “Prehistory Works” ha svelato una sorprendente scoperta nel celebre Tesoro di Villena, uno dei più importanti tesori dell’età del bronzo nella penisola iberica. Gli archeologi hanno identificato due oggetti all’interno del tesoro che sono stati forgiati utilizzando ferro meteorico. Non è la prima volta che gli archeologi scoprono ferro proveniente da meteoriti, in gioielli, pugnali o frecce, utilizzato probabilmente per il valore sacrale che questo materiale assumeva e per l’efficacia che esso poteva avere nella realizzazione di armi. Un materiale totalmente nuovo, per l’Età del Bronzo, considerato il fatto che gli uomini non avevano ancora messo a punto l’estrazione del minerale di ferro dalle rocce e la sua fusione.

Il Tesoro di Villena, rinvenuto nel 1963 a Villena, in Spagna, è noto per la sua straordinaria collezione di ciotole, bottiglie e braccialetti realizzati con materiali preziosi come oro, argento, ferro e ambra. Esso consiste in ben 59 oggetti di oro, argento, ferro ed ambra, per un totale di circa 10 kg, con 9 oggetti di oro a 23,5 carati. Tuttavia, la recente analisi condotta da ricercatori del Museo Archeologico Nazionale, della Diriyah Gate Development Authority (Arabia Saudita) e del CSIC Institute of History ha portato alla luce una nuova dimensione della sua ricchezza archeologica.

Prima dell’avvento della fusione del ferro, il ferro era considerato un metallo particolarmente prezioso – come dicevamo – e il ferro meteorico rappresentava l’unica fonte di metallo ferroso utilizzato per creare gioielli, strumenti e armi durante l’età del bronzo. Questo tipo di ferro meteorico è composto principalmente da una lega ferro-nichel (Fe-Ni) con una significativa presenza di nichel, solitamente superiore al 5% in peso.

Lo studio si è concentrato su due oggetti in particolare: un braccialetto di ferro e una piccola semisfera cava ornata da una sottile lamina d’oro traforata, considerata la parte superiore di uno scettro o di un bastone. I campioni prelevati da entrambi gli oggetti hanno rivelato tracce evidenti di ferro e nichel, con picchi visibili di Fe (Kÿ e Kÿ) e Ni (Kÿ e Kÿ).

Successivamente, i campioni sono stati inviati al Curt-Engelhorn-Centre of Archaeometry gGmbH per uno studio di spettrometria di massa. I risultati hanno indicato che il cappuccio della semisfera era molto probabilmente costituito da ferro meteorico, con un riferimento comparativo alla composizione globale del meteorite di ferro Mundrabilla caduto sulla Terra meno di un milione di anni fa.

Gli autori dello studio hanno dichiarato: “I dati disponibili suggeriscono che il cappuccio e il braccialetto sono i primi due pezzi attribuibili al ferro meteoritico nella penisola iberica, il che è compatibile con una cronologia della tarda età del bronzo prima dell’inizio della diffusa produzione terrestre di ferro.” Questa scoperta apre nuove prospettive sulla conoscenza delle antiche pratiche di lavorazione del ferro e sulla cultura materiale dell’età del bronzo nella regione.

Nei mesi scorsi, in Svizzera, una punta di freccia realizzata con una scheggia ricavata da un meteorite, durante la fine dell’Età del Bronzo – 800 a.C. circa – è stata identificata tra i reperti bronzei svizzeri di quell’epoca. L’oggetto fu ricavato, probabilmente a freddo, fresando e limando una piccola porzione dei detriti ferrosi del bolide. Ma il corpo celeste, come hanno stabilito i ricercatori, non era caduto nelle vicinanze.

I marcatori chimico-fisici hanno consentito di stabilire che il metallo celeste sia giunto, con elevata probabilità,  dall’Estonia, dove, proprio nell’Età del Bronzo, era caduto un meteorite che presenta le stesse caratteristiche fisico-chimiche dell’arma trovata in Svizzera.
La punta di freccia giunse alle palafitto a Mörigen – nel territorio del comune svizzero che conta oggi 891 abitanti ed è situato nel Canton Berna – dopo aver percorso, con altre merci, più di 1600 chilometri, forse seguendo la cosiddetta via dell’ambra. Doveva essere un oggetto molto prezioso, magico e performante. In quell’epoca il ferro non veniva ancora prodotto e le uniche, rarissime armi in ferro – tra i quali i “pugnali” di alcuni faraoni – venivano realizzate facendo ricorso ai doni del cielo, cioè ai resti di meteoriti.

Lo studio -” Una punta di freccia in ferro meteoritico proveniente dall’insediamento della tarda età del bronzo di Mörigen, in Svizzera e dalla sua possibile fonte” – sarà pubblicato nel mese di settembre 2023 sul Journal of Archaeological Science.

“La ricerca di manufatti in ferro meteoritico è stata eseguita in collezioni archeologiche nell’area più ampia del lago di Bienne, in Svizzera. – dicono gli studiosi che hanno compiuto lo studio – È stato identificato un singolo oggetto in ferro meteoritico, una punta di freccia con una massa di 2,9 g trovata nel XIX secolo nell’insediamento lacustre della tarda età del bronzo (900-800 a.C.) di Mörigen, in Svizzera. L’origine meteoritica è sicuramente provata combinando metodi estesi e recentemente applicati ad un manufatto archeologico “.

Tra i rilevatori principali del ferro di natura cosmica, una consistenza presenza di nichel.

I ricercatori hanno inizialmente pensato che il ferro meteoritico potesse provenire da campo disseminato di “frammenti di bolide” a Twannberg, nelle vicinanze del luogo del ritrovamento, ma probabilmente i materiali di Twannberg non erano disponibili in quell’epoca. Così la freccia o il metallo da cui essa è composta vengono da molto lontano.

“La punta di freccia realizzata con ferro meteoritico IAB e proveniente da un insediamento dell’età del bronzo a Mörigen, in Svizzera, dimostra che i meteoriti di ferro venivano usati e scambiati dall’800 a.C. (o prima) nell’Europa centrale. – affermano gli studiosi – In base ai componenti della punta di freccia svizzera, il meteorite di Kaalijarv (Estonia) con un’età dell’impatto relativa all’età del bronzo (∼1500 a.C.) sembra essere un possibile candidato come fonte di prelievo di questo materiale, il che implica un trasporto di oltre 1600 km. Frammenti di questo meteorite potrebbero essere stati scambiati sulle stesse rotte dall’area baltica dell’ambra. Derivata o meno da Kaalijarv, la punta di freccia molto probabilmente non era un oggetto singolare e probabilmente altri frammenti lavorati di ferro meteoritico, inclusi campioni di dimensioni relativamente piccoli, sono presenti nelle collezioni archeologiche in Europa e forse anche a distanze maggiori”.

“La piccola dimensione di tali oggetti sembra essere legata allo sfruttamento di  numerose “schegge” risultanti dall’impatto del meteorite Kaalijarv, ma potrebbero essere stati usati usati anche blocchi più grossi per realizzare manufatti di dimensioni maggiori. -proseguono gli studiosi – Altri manufatti dell’Età del Bronzo realizzati con meteoriti, in particolare quelli piccoli dall’aspetto molto piatto come gli “scalpelli” nella tomba di Tutankhamon  dovrebbero essere oggetto di analisi comparative. (per stabilire se anch’essi siano stati ricavati dal meterorite estone, ndr –  La ricerca di relativi frammenti di ferro di origine meteoritica in collezione dovrebbe quindi includere (ma non limitarsi a) oggetti piccoli e piatti”.

Lo studio è firmato da Beda A. Hofmann, Sabine Bolliger Schreyer, Sayani Biswas, Lars Gerchow, Daniel Wiebe, Marc Schumann, Sebastian Lindemann, Diego Ramírez García, Pierre Lanari, Frank Gfeller, Carlos Vigo, Debarchan Das, Fabian Hotz, Katharina von Schoeler, Kazuhiko Ninomiya, Megumi Niikura, Narongrit Ritjoho, Alex Amato

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa