Sorvolano i monti virtualmente con i computer e guarda cosa scoprono a 1416 metri. Ha 2000 anni, è romano. Sensazionale. Scendiamo a vedere con voi

La scoperta è avvenuta grazie all’analisi dei dati LIDAR forniti dalla CIM Alto Minho, che hanno rivelato una struttura rettangolare con angoli arrotondati e ingressi a clavicola, caratteristiche tipiche di tali siti.

Le indagini archeologiche, condotte dall’archeologo João Fonte e dal team di ERA Arqueologia, hanno portato alla luce i resti di un accampamento militare romano o di un forte di 2000 anni fa, il primo di questo tipo identificato nel nord del Portogallo. La presenza di mura possenti e probabilmente di edifici – le pietre coprono interamente il campo – lascia intendere che più che un accampamento temporaneo, come si è pensato inizialmente, l’edificio fosse un castrum. La permanenza dei soldati qui non fu breve. Da notare è la meravigliosa sagomatura del rilievo su cui sorgeva la struttura difensiva, frutto di un lavoro possente e sapiente, al contempo.

Il castrum romano dell’Alto da Pedrada è situato a 1.416 metri di altitudine, sulla cima della Serra do Soajo, nel nord del Portogallo. Questa posizione strategica offre una vista panoramica imponente ed è stata scelta dai Romani per la sua rilevanza tattica durante le campagne militari. E’ assai probabile che, dopo una funzione temporanea, l’accampamento sia stato trasformato in un castrum o forte.

Lo scavo tra le pietre del castrum romano

Gli scavi hanno confermato l’esistenza di una struttura difensiva, con mura costruite in pietra granitica locale, larghe circa un metro e alte originariamente tra uno e due metri, probabilmente sormontate da una palizzata in legno. Le analisi suggeriscono che l’accampamento risalga alla fine del I secolo a.C., in concomitanza con le campagne militari di Augusto.

Nonostante la scarsità di reperti materiali – almeno per ora – l’importanza del sito risiede nella sua struttura difensiva, che rappresenta un esempio perfetto di accampamento o forte militare romano adattato alla topografia locale. La posizione isolata e l’altitudine hanno contribuito alla sua conservazione relativa, rendendolo un riferimento significativo per lo studio della presenza militare romana nella Penisola Iberica.

Per approfondire la conoscenza di questo sito archeologico, è disponibile una ricostruzione 3D dell’accampamento romano dell’Alto da Pedrada e un video, qui sotto.

Struttura degli Accampamenti Romani

Gli accampamenti romani, noti come castra, erano fondamentali per garantire la sicurezza e l’organizzazione delle legioni durante le campagne militari. Queste strutture erano progettate con precisione e seguivano schemi standardizzati, indipendentemente dal terreno o dalla durata della permanenza.

Un tipico accampamento romano aveva una forma rettangolare ed era suddiviso in diverse aree funzionali:

  • Praetorium: la tenda o l’alloggio del comandante.
  • Principia: il quartier generale, centro amministrativo e religioso dell’accampamento.
  • Via Praetoria e Via Principalis: le strade principali che attraversavano l’accampamento, facilitando il movimento delle truppe.
  • Alloggi per i soldati: le tende o baracche (contubernia) ospitavano gruppi di otto legionari ciascuna.

L’accampamento era circondato da un fossato (fossa) e da un terrapieno (agger) sormontato da una palizzata di legno, fornendo una difesa efficace contro eventuali attacchi nemici.

Il lavoro dei legionari nella costruzione degli accampamenti

L’innalzamento di un accampamento temporaneo era un’attività quotidiana per i legionari durante le campagne. Dopo lunghe marce, i soldati erano responsabili dell’allestimento del campo, un compito che richiedeva disciplina e coordinazione.

Ogni legionario portava con sé strumenti come la dolabra, un attrezzo multifunzionale simile a un piccone, utilizzato per scavare fossati e preparare il terreno.

La costruzione dell’accampamento seguiva una sequenza precisa:

  1. Scelta del sito: veniva selezionata un’area strategica, preferibilmente su un’altura e vicino a fonti d’acqua.
  2. Tracciamento del perimetro: gli ufficiali delineavano l’area dell’accampamento secondo le dimensioni standard.
  3. Scavo del fossato e costruzione del terrapieno: i legionari scavavano un fossato profondo e utilizzavano la terra rimossa per erigere un terrapieno, rinforzato con una palizzata.
  4. Allestimento delle tende e delle strutture interne: venivano montate le tende per i soldati e predisposte le aree comuni.

Questo processo poteva richiedere diverse ore, a seconda delle dimensioni dell’accampamento e delle condizioni del terreno. L’addestramento rigoroso dei legionari garantiva che queste operazioni fossero eseguite con efficienza, permettendo all’esercito di stabilire rapidamente una base sicura ovunque fosse necessario.

L’abilità dei legionari romani nelle costruzioni

L’esercito romano era famoso per la sua disciplina e versatilità. Oltre alle competenze militari, i legionari erano spesso impegnati in lavori di costruzione, come l’edificazione di fortificazioni, strade, ponti e accampamenti. Questa multifunzionalità permetteva alle legioni di essere autosufficienti e di stabilire rapidamente infrastrutture essenziali durante le campagne militari.

Ogni legionario portava con sé strumenti da costruzione, come picconi, pale e seghe, necessari per l’allestimento degli accampamenti temporanei. Questi accampamenti venivano eretti al termine di ogni giornata di marcia e richiedevano la collaborazione di tutti i soldati per essere completati rapidamente ed efficientemente.

Inoltre, durante periodi di pace o in preparazione di campagne, i legionari partecipavano alla costruzione di infrastrutture permanenti, come strade (le famose “viae”), acquedotti e forti. La loro formazione includeva nozioni di ingegneria e architettura, rendendoli una forza lavoro altamente qualificata.

Fortezze legionarie

Oltre agli accampamenti temporanei, i Romani costruivano forti permanenti, noti come castra stativa, che fungevano da basi stabili per le legioni. Queste fortezze erano più elaborate, con strutture in muratura, strade lastricate e sistemi di approvvigionamento idrico. Potevano ospitare migliaia di soldati e includevano edifici come magazzini, officine e bagni.

La costruzione di queste fortezze richiedeva un impegno significativo da parte dei legionari, che, oltre a essere combattenti, fungevano anche da ingegneri e costruttori. Questo duplice ruolo aumentava la versatilità e l’efficacia dell’esercito romano, capace di adattarsi a diverse situazioni e di costruire infrastrutture che spesso diventavano nuclei di future città.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa