Incredibile scoperta in Egitto. «E’ la tomba di un mago». Una falsa porta. I segreti nascosti nei geroglifici. Le risposte degli archeologi.

Il sole cocente batteva implacabile sulle dune, mentre un gruppo di archeologi scrutava il terreno, armati di mappe e strumenti. Il vento caldo sollevava polvere fine, nascondendo alla vista ciò che giaceva sotto i loro piedi da millenni. Fu allora che un colpo di piccone, seguito da un suono sordo, interruppe il silenzio. Un giovane membro della spedizione si chinò, scoprendo un angolo di mattoni di adobe che emergeva dalla sabbia. «Credo di aver trovato qualcosa!» gridò, richiamando l’attenzione del resto del team. Con mani febbrili e cuori colmi di attesa, iniziarono a scavare, portando alla luce i primi segni di una mastaba. Quel giorno, la storia antica si rivelava di nuovo al mondo.

Nel sud dell’area archeologica di Saqqara in Egitto, celebre per ospitare le tombe di alti funzionari dell’Antico Regno egizio, una missione archeologica franco-svizzera ha riportato alla luce un ritrovamento eccezionale. Si tratta di una mastaba, una struttura funeraria in mattoni crudi, appartenente a un medico chiamato Teti Neb Fu, vissuto durante il regno del faraone Pepi II, uno dei sovrani della VI dinastia. La scoperta comunicata dal Ministero egiziano del turismo e delle antichità rivela nuovi dettagli sulla cultura e le pratiche dell’epoca, evidenziando l’importanza della medicina e della religione nella società egizia.

Una tomba ricca di dettagli artistici e architettonici

La mastaba si distingue per la ricchezza delle sue decorazioni e iscrizioni. Tra gli elementi più significativi figura una porta falsa ornata con incisioni raffiguranti scene di vita quotidiana e liste di offerte funerarie. Secondo il Dr. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, questo ritrovamento offre una prospettiva preziosa sulle pratiche funerarie e sulla concezione della vita dopo la morte nell’Antico Regno.

Splendide decorazioni adornano la mastaba. Credito: Ministero egiziano del turismo e delle antichità

La porta falsa e le decorazioni della mastaba

Uno degli elementi più emblematici della tomba di Teti Neb Fu è la porta falsa, un componente architettonico tipico delle mastabe egizie. Questa porta non solo simboleggiava il passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti, ma serviva anche come punto di contatto attraverso il quale i parenti potevano lasciare offerte funerarie per il defunto.

La porta è decorata con incisioni che rappresentano scene della vita quotidiana di Teti Neb Fu, rivelando dettagli sulle sue occupazioni e sul suo ruolo nella società. Le iscrizioni includono anche liste di offerte funerarie, un elemento ricorrente nell’arte funeraria egizia, che aveva lo scopo di assicurare la prosperità del defunto nell’aldilà.

Secondo il Dr. Philippe Collombert, direttore della missione archeologica, le pareti della mastaba presentano rilievi e geroglifici di straordinaria qualità. Tra questi si distingue un fregio decorativo che include i titoli e il nome di Teti Neb Fu, sottolineando il suo prestigio e la sua rilevanza sociale.

Un altro elemento affascinante è il soffitto della mastaba, dipinto di rosso per imitare i blocchi di granito, un materiale associato a costruzioni monumentali. Questa caratteristica non solo aggiunge un valore estetico alla tomba, ma riflette anche il livello di sofisticazione artistica raggiunto nell’Antico Regno.

Splendide decorazioni adornano la mastaba. Credito: Ministero egiziano del turismo e delle antichità

I titoli e i ruoli di Teti Neb Fu

Il proprietario della tomba, Teti Neb Fu, ricoprì posizioni di rilievo nella società egizia del tempo. Tra i suoi titoli figurano:

  • “Grande medico del palazzo”
  • “Sacerdote della dea Selket”
  • “Mago della dea Selket”

Quest’ultimo titolo indica che Teti Neb Fu era un esperto nel trattamento di morsi velenosi di serpenti e punture di scorpioni, dimostrando l’avanzato livello delle conoscenze mediche egizie. Inoltre, era conosciuto come “Grande medico dei denti” e “Direttore delle piante medicinali”, suggerendo il suo ruolo pionieristico nell’odontoiatria e nell’uso terapeutico delle erbe.

La missione archeologica e i precedenti ritrovamenti

L’escavazione fa parte di un progetto avviato nel 2022 dal team franco-svizzero in un’area a sud delle strutture funerarie del faraone Pepi I, un altro importante sovrano della VI dinastia, e delle tombe delle sue consorti. In una fase precedente del progetto, lo stesso team aveva scoperto la mastaba del famoso visir Uni, noto per avere una delle autobiografie più lunghe registrate in iscrizioni geroglifiche. Questa autobiografia, che descrive dettagliatamente i suoi successi politici e amministrativi, si trova nella sua tomba secondaria nella regione di Abido, a Sohag.

L’importanza di Saqqara come centro archeologico

La scoperta della tomba di Teti Neb Fu rafforza ulteriormente l’importanza di Saqqara come epicentro archeologico chiave per comprendere la vita e la cultura dell’Antico Regno. Questa regione, che ospita non solo la piramide a gradoni di Zoser, ma anche una vasta necropoli di funzionari, sacerdoti e medici, continua a rivelare segreti che illuminano il sofisticato livello di sviluppo sociale, religioso e scientifico raggiunto più di 4000 anni fa.

Le decorazioni e le caratteristiche della mastaba

Nonostante la tomba sia stata probabilmente saccheggiata in epoche antiche, molti dei suoi elementi decorativi sono rimasti intatti. Secondo il Dr. Philippe Collombert, direttore della missione archeologica, le pareti presentano iscrizioni e rilievi eccezionali, tra cui un fregio intricato con i titoli e il nome del medico.

Il soffitto, dipinto di rosso per imitare i blocchi di granito, è una delle caratteristiche più sorprendenti. Al centro del soffitto è inciso il nome del defunto insieme ai suoi titoli.

Un sarcofago ricco di informazioni

Un altro elemento significativo rinvenuto nella mastaba è un sarcofago in pietra, decorato internamente con geroglifici che offrono ulteriori dettagli sulla vita e sui successi di Teti Neb Fu. Questo reperto arricchisce la comprensione delle pratiche funerarie e del ruolo sociale dei medici nell’Antico Regno.

Prospettive future

Il team archeologico continuerà il lavoro in quest’area con l’obiettivo di portare alla luce altre strutture e manufatti che consentano di ricostruire con maggiore dettaglio la storia dei funzionari di alto rango dell’Antico Regno. Il Dr. Khaled ha sottolineato che scoperte di questo tipo non solo arricchiscono la conoscenza storica, ma contribuiscono anche a promuovere il turismo culturale in Egitto, consolidando la rilevanza del patrimonio archeologico a livello mondiale.

I medici dell’antico Egitto: guaritori e maghi nella società faraonica

Nell’antico Egitto, i medici erano figure di grande rilievo, spesso associati tanto alla scienza quanto alla magia. Questa ambivalenza derivava dalla concezione egiziana della medicina, che univa conoscenze pratiche a credenze spirituali. La guarigione non era vista solo come un intervento fisico, ma come un processo che coinvolgeva anche forze divine e soprannaturali.

Perché erano chiamati “maghi”

I medici egizi, chiamati swnw, erano spesso definiti anche “maghi” (heka), poiché si credeva che le malattie fossero causate da spiriti maligni o dalla volontà degli dèi. Per combatterle, oltre a utilizzare rimedi naturali, come erbe e unguenti, ricorrevano a formule magiche, amuleti e incantesimi. La magia non era vista come opposta alla scienza, ma come parte integrante della pratica medica. Il dio Thot, protettore della sapienza, era venerato come il padre della medicina e della magia.

Abilità e conoscenze

Gli antichi medici egizi erano rinomati per le loro abilità chirurgiche e farmacologiche. Testi come il Papiro Edwin Smith e il Papiro Ebers testimoniano un sorprendente livello di competenza. Essi sapevano:

  • Diagnosticare e trattare ferite, fratture e malattie interne.
  • Preparare unguenti e rimedi a base di piante medicinali, miele, latte e resine.
  • Praticare interventi chirurgici semplici, come suturare ferite o drenare ascessi.
  • Utilizzare tecniche di bendaggio avanzate per le fratture.

La conoscenza anatomica era limitata, ma la mummificazione aveva fornito loro una certa familiarità con il corpo umano.

Ruolo nella società

I medici egizi godevano di grande rispetto e spesso occupavano posizioni di rilievo. Alcuni erano specialisti (oculisti, dentisti, chirurghi), mentre altri servivano nelle corti reali, come nel caso del celebre Imhotep, architetto e medico di corte, successivamente divinizzato. La loro attività non si limitava alla cura dei corpi: erano anche guardiani della purezza spirituale, unendo medicina e religione in un unico ruolo.

In sintesi, i medici dell’antico Egitto incarnavano un’arte che fondeva scienza e magia, riflettendo una visione olistica della vita e della salute che ha influenzato profondamente le civiltà successive.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa