A Lecco: MILANO ANNI ’60. Da Lucio Fontana a Piero Manzoni, da Enrico Baj a Bruno Munari.

Fino al 24 novembre 2024, Palazzo delle Paure di Lecco ospita una mostra che celebra un decennio straordinario per la città di Milano, riconosciuta a livello internazionale come un epicentro culturale. Questa esposizione, curata da Simona Bartolena e prodotta da ViDi cultural in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, chiude il ciclo espositivo di Percorsi nel Novecento, un programma che esplora la scena culturale italiana del XX secolo.

La mostra presenta oltre 70 opere di artisti come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Baj, Bruno Munari, Arturo Vermi, Ugo La Pietra, Gianni Colombo, Grazia Varisco e altri, illustrando i nuovi linguaggi artistici e le ricerche rivoluzionarie emerse a Milano in questo periodo di intenso fermento creativo.

Enrico Baj, Mr Cornelius Van Tromp, 1963, collezione privata

La curatrice Simona Bartolena afferma: “Gli anni Sessanta sono stati un decennio straordinario per Milano. Un periodo vivacissimo, nel quale il quartiere di Brera era teatro di un costante germogliare di ricerche, movimenti, situazioni aperte al contesto internazionale. Sulle tracce di Fontana, una lunga serie di artisti si avventura in territori tutti da esplorare, tra sperimentazione, indagini percettive, azioni performative, ricerca di nuove strade espressive per la pittura. Dagli spazialisti ai nucleari, da Azimuth al Cenobio, fino alle innovazioni del Gruppo T: un susseguirsi di linguaggi di rottura, dall’indiscutibile modernità, apprezzatissimi ancora oggi. In un clima di crescita e ottimismo, gli anni Sessanta portano un contributo fondamentale all’arte contemporanea”.

In mostra si è cercato di raccontare anche artisti meno noti al grande pubblico, ma straordinari per le loro ricerche innovative, e di ricordare anche luoghi fondamentali fuori dal quartiere di Brera, come l’eccezionale esperienza delle Botteghe di Sesto. A testimoniare questa realtà sarà esposto un libro già di proprietà dell’allora custode del palazzo di Sesto San Giovanni, con schizzi e disegni originali di tutti gli artisti che lì avevano gli atelier: un oggetto emozionante, che ci porta nel vivo di un luogo che ha fatto storia. Inevitabilmente la mostra si chiude con un accenno al violento cambio di passo della fine del decennio. L’attentato di Piazza Fontana e tutto ciò che ne conseguì pesa come un macigno sulla città. Cambia il clima, cambia il modo di pensare all’arte, si sente la necessità di un nuovo impegno sociale e politico: siamo ormai negli anni Settanta”.

Dal secondo dopoguerra, Milano è stata teatro di un’intensa attività culturale: aperture di nuove gallerie, inaugurazioni di mostre, formazione di gruppi e movimenti, e pubblicazione di manifesti. Gli artisti reagirono alle distruzioni belliche esplorando strade sempre più sperimentali e linguaggi adatti alla nuova condizione sociale e antropologica, tessendo una rete di relazioni che ha reso la città una delle capitali dell’arte europea.

Gianni Dova, Personaggio aggressivo, 1958, olio su tela, 70×60 cm, collezione privata

Negli anni Sessanta, gli artisti abbandonano l’istinto e il gesto veemente del decennio precedente per adottare un approccio più calibrato. Lucio Fontana, figura propulsiva di questo periodo e fondatore dello Spazialismo, influenza profondamente artisti come Gianni Dova, Roberto Crippa e Cesare Peverelli. Milano vede anche la nascita del Movimento nucleare, creato da Enrico Baj e Sergio Dangelo.

Nel settembre 1959 viene pubblicato il primo numero della rivista Azimuth, fondata da Enrico Castellani e Piero Manzoni. Azimuth è più di una rivista: è un luogo di confronto intellettuale e dibattito, un’esperienza radicale che supera la pittura tradizionale e apre a nuovi linguaggi.

La mostra documenta inoltre le sperimentazioni del Gruppo T, con artisti come Gianni Colombo, Davide Boriani e Grazia Varisco, la cui ricerca si concentra sul rapporto tra tempo e spazio e l’idea di movimento nell’opera d’arte, ispirati da Bruno Munari. Le Macchine inutili e i Negativo-positivo di Munari, esposte a Palazzo delle Paure, riflettono sul dinamismo e sulla percezione.

Il Gruppo del Cenobio, nato nel 1962, comprende artisti come Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Ettore Sordini, Angelo Verga e Arturo Vermi, che propongono una riflessione espressivo-scritturale sulla pittura.

Una sezione è dedicata alle Botteghe di Sesto, a Sesto San Giovanni, sede di numerosi studi d’artista e importante centro di sperimentazione. Tra gli artisti legati a questo luogo ci sono Enrico Castellani, Arturo Vermi, Turi Simeti, Antonio Scaccabarozzi e Agostino Bonalumi. In mostra è presente un libro con opere autografe realizzate per il custode dello stabile.

MILANO ANNI ‘60.
Da Lucio Fontana a Piero Manzoni, da Enrico Baj a Bruno Munari.
Lecco, Palazzo delle Paure (piazza XX Settembre)


Biglietti:
Intero: 
€ 10,00
Ridotto: €8,00 


Informazioni
Tel. 0341 286729
palazzopaure@comune.lecco.it | www.simulecco.it | www.vidicultural.com

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa