Al lavoro nella necropoli Trocchi di Bomarzo. Indagini sui resti e studio degli ipogei

Il progetto di ricerca promosso dalla Soprintendenza e condotto da archeologi, diagnosti e restauratori dell’associazione CULTRA AC è volto alla conoscenza del sito nella sua articolazione topografica e nelle sue tipologie tombali, allo scavo e alla documentazione degli ipogei, allo studio dei corredi, alla messa a punto di strategie di conservazione e di valorizzazione del sito

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale lavora allo studio e alla valorizzazione della necropoli Trocchi, a Bomarzo (Viterbo). “Al 13th Annual Center for Ancient Studies Graduate Conference, organizzata dalla Penn University – scrive la Soprintendenza – sono stati presentati i risultati preliminari del progetto di ricerca finalizzato allo studio della necropoli stessa. In particolare l’intervento presentato dall’osteologa Kathryn Roberto (CULTRA AC) e da Francesca Letizia Rizzo direttore scientifico si è concentrato sulle dinamiche deposizionali e post deposizionali della tomba 1, indagata dalla Soprintendenza nel 2016. Nel contesto di un lungo utilizzo dell’ipogeo, dall’epoca ellenistica alla Tarda Antichità, le analisi osteologiche stanno evidenziando elementi distintivi della vita e della dieta dei defunti. Inoltre, le dinamiche di rioccupazione della tomba aggiungono interessanti novità sul fronte del riutilizzo degli spazi funerari in periodi e ambiti culturali differenti”.


Il sito di Trocchi identifica un’ampia necropoli rupestre che si articola per più livelli in prossimità dell’insediamento di Montecasoli. Il progetto di ricerca promosso dalla Soprintendenza e condotto da archeologi, diagnosti e restauratori dell’associazione CULTRA AC è volto alla conoscenza del sito nella sua articolazione topografica e nelle sue tipologie tombali, allo scavo e alla documentazione degli ipogei, allo studio dei corredi, alla messa a punto di strategie di conservazione e di valorizzazione del sito.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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