di Gualtiero Marchesi
[Q]uando è la materia a trionfare con le sue forme inimitabili, allora è il momento di compiere un passo indietro. Ad esempio, un broccolo – un umilissimo broccolo – può palesarsi nel tripudio di guglie che lo rendono simile ad una fantastica cattedrale moresca, o ad una cristallizzata, lussureggiante foresta d’alabastro.
E’ giusto, a mio parere, che un tale prodigio venga servito intero, al naturale, al centro di un piatto nero. E, solo dopo esser stato portato in tavola, tagliato e condito con una salsa. Per essere apprezzato, insieme, nella bellezza e nella bontà.