Redazione

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

Amedeo Modigliani, vero il bozzetto. Lo dice il Tribunale. La storia dell'arte la fanno i giudici

Carlo Pepi:"“Prendo atto della decisione del Tribunale di Venezia basata sulle opinioni di svariati periti. La mia opinione rimane quella già espressa in passato, che non si tratti della grafia, della levatura di Amedeo Modigliani.” Roberto Manescalchi: "Che nostalgia la nostalgia dei tempi di quelli che scrivevano il perché (stante che il bozzetto è autentico chi sarà il soprintendente che scriverà la notifica del brutto anatroccolo?)… loro, quelli che motivavano, eleganti ed irraggiungibili giocavano ad altri tavoli, andavano in gondola a Ca’ Vendramin Calergi e la cagnotte (rigorosamente in francese) la davano non la prendevano che per un giocatore serio non conta vincere o perdere conta giocare e che il gioco continui".

Inedito. Lifting o reggi-sorriso? Come Leonardo gonfiò le labbra alla Gioconda. Ecco i punti di sutura

Bernardelli Curuz: "Il pittore blocca un istante, quello dell'inizio della contrazione delle masse muscolari. E mette una "mensola" obliqua sotto le labbra della Gioconda. La visione ravvicinata del dipinto permette di evidenziare, in modo assoluto, una sorta di cicatrice obliqua, una sottostruttura di natura architettonica. La mensola obliqua, come vediamo qui, sostiene il rigonfiamento della parte sinistra delle labbra della Gioconda che sono asimmetriche, non solo per un gioco prospettico, ma perchè la Gioconda sta iniziando a sorridere e nel suo volto si avvia un processo che, qualche istante dopo, sarebbe quasi irrapresentabile senza renderla irriconoscibile".

La Libertà romantica. Delacroix trasformò la Venere di Milo in una rivoluzionaria

La Venere rappresenta nel quadro di Delacroix il primo nudo femminile in vesti moderne, il primo in cui sia esposta con chiarezza l’ideologia liberale dei giovani romantici. “Nostra Signora di Bellezza” come la chiamava Henri Heine è la gemma delle collezioni del Louvre, visitata ogni giorno da quasi 15000 persone. Il motivo sicuramente è espresso sia dalla sua carica erotica che dalla gloriosa libertà che emana, sottolineata dall’opera di Delacroix

L’autoritratto “in famiglia” di Crespi. Un’istantanea straordinaria ed ironica

In una stanza dalla luce talmente soffusa da impedire il riconoscimento dell’ambiente circostante, presumibilmente il soggiorno, l’artista emiliano si effigia mentre è intento a trainare giocosamente un carretto di legno sul quale è posto, immerso in morbidi cuscini e calde coperte, il figlio minore, Luigi. Alle spalle del padre ecco Maurizio, il primogenito, che ritto a cavalcioni di un bastone, è intento a imitare un cavaliere sul suo destriero

Bernini, sensualità sublime ed estasi. Le opere in 5 minuti, nel video. Sonoro con solo musica. Qui

Pittore, scultore e architetto, Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598-Roma, 1680) raccolse nella sua lunga vita una successione vertiginosa di successi, grazie ai quali il napoletano arrivò a imporre un'autentica dittatura artistica a Roma per gran parte del diciassettesimo secolo. Roma era "caput mundi" anche nell'ambito dell' avanguardia artistica contemporanea. Creatore poliedrico, Bernini si è distinto soprattutto per le opere scultoree e architettoniche - che vedremo nel breve filmato - anche se non ha smesso di praticare la pittura - specialmente il ritratto -, sebbene in misura minore rispetto alle precedenti discipline. Ha pure creato grandi allestimenti scenografici e ha persino composto il testo e la musica per alcuni di essi. Il suo stile sensuale, soave e, al tempo stesso, magniloquente apre un filone fondamentale nell'ambito delle poetiche più fruttuose e influenti del barocco

Andrea Camilleri e il giallo-verità dei Renoir scomparsi

Il creatore di Montalbano ha scritto un thriller ispirato al viaggio in Sicilia del maestro impressionista. La vicenda romanzesca si innesta nella realtà storicamente documentata, inseguendo le tracce di perduti capolavori. Renoir si trovava a Capri con Aline, non ancora sposata, e una lettera del fratello l’avvertì che Wagner era a Palermo e che quella sarebbe stata una buona occasione per fargli un ritratto. Pierre-Auguste era assai meno wagneriano del fratello e si mosse da Capri a malincuore, erano giorni d’intensa passione per Aline. Lasciata la compagna a Napoli, arrivò a Palermo, andò a visitare Monreale e il giorno seguente incontrò Wagner all’Hotel des Palmes. Gli fece il ritratto in trentacinque minuti e quindi se ne tornò di corsa dalla sua Aline.

Anteprima | Da Van Gogh a Picasso. La mostra a ottobre a Milano

A Palazzo Reale dal 17 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020, la mostra che vi presentiamo in anteprima presenta circa cinquanta capolavori dei grandi maestri impressionisti, post-impressionisti e delle avanguardie dei primi del Novecento, tra cui Paul Cézanne, Edgar Degas, Paul Gauguin, Édouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Vincent van Gogh e un nucleo importante di opere di Pablo Picasso.

La figlia di Gigi Porco e le osterie dei macchiaioli. Alla ricerca del tempo perduto

Carlo Lorenzini in “Occhi e nasi” ricorda altre due osterie in cui si poteva tirar tardi, probabilmente presenti nella stessa area e o in aree limitrofe: Beppe sudicio e Cencio Porcheria. La scarsa igiene dei locali, considerati i nomi, era probabilmente una costante, ma delle ultime due non ci è stato dato di reperire ulteriori tracce. Dalle caricature di Tricca al Corpus macchiaiolo di Carlo Pepi

Inedito. Dalla caverna dei tre filosofi si materializza l'autoritratto di Giorgione

La scoperta sull'uso diffuso delle criptofigure nell'arte del Cinquecento e del Seicento e l'anticipazione di ciò che emerge da un dipinto di Giorgione è firmata da Maurizio Bernardelli Curuz, nell'ambito di un progetto molto ampio che lo vede fondatore di questa nuova branca della storia dell'arte, accanto al collega Roberto Manescalchi. Due i dipartimenti di ricerca, creati all'interno di Stile arte