Un bel suono, quello emesso dal metal detector, nei pressi di un campo agricolo. Ma come sempre la natura dell'oggetto è sconosciuta, prima che esso venga recuperato. Il cercatore fa oscillare il sensore, stabilisce il punto di massimo segnale e procede con paletta e rilevatore manuale. Un oggetto argenteo appare in un grumo di terra
Uno studio, pubblicato in questi giorni da Science advances, ha portato alla luce un fenomeno inquietante nell'Europa neolitica: più di una dozzina di omicidi rituali di donne, sacrificate secondo un rituale apparentemente legato alle pratiche agricole di quel tempo.
Un registro duplice in mostra e nel collezionismo dell'epoca: da un lato la verità - un po' calvinista, diremmo - che racconta, attraverso la pittura, l'umanità industriosa, in campagna, con ogni forma di allevamento e di pratica artigianale, che troviamo affollata nei quadri dei Bassano, famiglia di artisti veneti che realizzò - trasfigurando atmosfere fiamminghe - una serie di fortunati dipinti sulla fortuna prodotta dalle attività agricole, dall'altra la mitologia e il sogno agreste, tra arcadia e ironia grottesca, legata ai miti goderecci di Pan e Bacco, che si intersecano al vino e alle belle ninfe, come la mostra documenta.
Uno degli elementi più affascinanti di questa scoperta è il suo contesto temporale e geografico. I manufatti, prodotti intorno al 200 d.C., appartengono all'epoca romana, suggerendo un'intensa interazione tra le culture del nord Europa e l'impero romano.
Un effetto ottico raffinatissimo all'interno di un ambiente altrettanto raffinato nel quale intrattenersi in momenti conviviali, tra banchetti e conversazioni, in cui si respirava l’alto tenore di vita testimoniato dall’ampiezza dello spazio, dalla presenza di affreschi e mosaici databili al III stile, dalla qualità artistica delle pitture e dalla scelta dei soggetti
"Questo materiale è molto caratteristico, composto da calce con inclusioni rosse, tipico dei manufatti romani. Non ci sono dubbi", ha spiegato con sicurezza. Le foto che ha scattato sono state immediatamente inviate al suo insegnante, il quale ha prontamente avvisato il Dipartimento competente.
Tra questi ci sono pietre e perle di vetro, motivi in stucco, sculture in pietra calcarea, frammenti di braccialetti di conchiglie e persino la ruota di un carretto giocattolo per bambini
E' attorno a queste due strade risalenti all'epoca della Roma repubblicana, appena fuori dalle mura che sono stati trovati diversi spazi sepolcrali e recinti in muratura. All'interno di essi sono stati portati alla luce anche consistenti depositi, costituiti da quindici pezzi.
Tre grandi e scure ciotole di basalto coprivano l'oggetto prezioso, che era stato rotto nell'antichità e sepolto con solenne attenzione. Il contenitore doveva emanare una grande potenza magica. I vasi sono stati appositamente sistemati in maniera specifica, con attenta premeditazione. Nei circoli accademici è generalmente accettato che i depositi di statuette e vasi rotti e le sepolture siano parte di attività cerimoniali
"È raro che vengano ritrovati tesori nelle tombe cristiane - affermano anche gli archeologi - questa usanza risale alla preistoria e ciò rende il ritrovamento speciale. Perché quest'uomo ventenne abbia portato tutte queste monete nella tomba non è ancora noto". Gli archeologi sperano di trovare ulteriori indizi quando lavoreranno ulteriormente sulla scoperta