Il luogo poteva essere utilizzato come "bunker" nel caso di incursioni nemiche? Sono presenti anche specifici allestimenti per regolare il flusso e chiudere parzialmente o completamente le gallerie. La presenza di un abbeveratoio con anello di fissaggio indica anche la presenza temporanea di piccoli animali. Numerose cavità sono state scavate nelle pareti delle stanze per ospitare dispositivi di illuminazione e vari sistemi di sospensione. Altri allestimenti suggeriscono misure difensive, come passaggi stretti o chiusure parziali delle gallerie.
Servivano essenzialmente come casa per l'anima, dopo la morte, e ospitavano sepolture familiari con diversi pozzi sepolcrali che fungevano da "stanze". Una seconda camera conosciuta come serdab sarebbe stata utilizzata per contenere oggetti essenziali per il defunto, come vestiti, oggetti preziosi, birra e grano.
La zona era discosta rispetto al centro, ma qualche segno di occupazione, pur rado, esiste. La città gallo romana - che era stata fondata nel I secolo a.C. - si sviluppava nella piana. Fu solo nel agli inizi del IV secolo che venne abbandonata in favore di una rifondazione su un altopiano affacciato sul fiume
Sul retro della tavola stessa può essere notato un timbro in ceralacca che normalmente indica l'appartenenza, nel passato, a un'importante collezione. La qualità del quadro risulta elevatissima
Un gran numero di anelli storici scoperti dai rilevatori di metalli hanno fornito i punti salienti dell’asta di Noonans dei giorni scorsi (marzo 2024). Un esempio notevole è l'Ashfield Ring. Questo raro anello con sigillo d'oro da donna, risalente al XVII secolo, intorno al 1615-1620, è stato trovato da un falegname in pensione
Il cilindro - trovato nella grotta, durane il 2005 - misura poco meno di 20 centimetri. La base, lavorata, costituisce l' impugnatura. Secondo gli archeologi, il reperto non era solo un elemento rappresentativo, ma potrebbe aver avuto un significato rituale e, probabilmente, costituisce uno dei primi elementi di gestione programmata delle pulsioni
Grazie alla collaborazione con le Università “Orientale” e del Molise, sono già emersi nuovi importanti dati che documentano la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizzati in parte per la realizzazione delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentesco (1817-1819) progettate dall’architetto Antonio Niccolini
Il nome della città è di origine veneziana e compare per la prima volta nella vita di Ottone di Bamberga (civitas ducis Camina in Herbord, in Eba castrum magnum Gamin o in urbe Games ). La bolla del 14 ottobre 1140 per il vescovado della Pomerania afferma Chamin cum taberna et foro . Nella bolla di protezione del 25 febbraio 1188 si scriveva apud civitatem Camyn . Infine, nel XIII secolo, venne istituita la forma Camin. Fondamentalmente con il termine camin -camino - indicavano un'unità abitativa.
Lavori all'interno impediscono quest'anno di vedere la croce di luce. nella chiesa. Chi volesse potrà comunque posizionarsi all'esterno dell'edificio romanico, dietro l'abside, per ammirare intorno alle ore 17-17,30 e se le condizioni atmosferiche lo permetteranno questo evento di sempre grande suggestione.
Il reperto sarà studiato per capire a chi si riferisse questo simbolo araldico. L'oggetto, dopo l'analisi tecnica, è stato restituito a chi l'ha trovato.