In un muro distrutto nel XIII secolo, gli archeologi hanno rinvenuto un affascinante graffito raffigurante la battaglia di due cavalieri con un drago sputafuoco, una scena eccezionale che offre uno sguardo intrigante sulle narrazioni visive dell'epoca. Come ben sappiamo la vicenda di San Giorgio e il Drago era particolarmente diffusa, all'epoca, nel mondo cortese. La bestia immonda era la rappresentazione del Male, con connotazioni demoniache
Indagini sul presunto idolo templare confermerebbero l’ipotesi che l’immagine dell’uomo con baffi e barba scolpito per gli edifici dei cavalieri del Tempio fosse ricavata dal sacro telo segretamente conservato dall’Ordine per circa 150 anni. Questa iconografia è legata a diversi luoghi di culto
L'opera in questione è un dipinto rappresentante la Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante, gravemente danneggiato nel corso del tempo. Dopo un attento e laborioso processo di restauro, attualmente in fase di ultimazione, il dipinto sarà presto sottoposto all'analisi e al giudizio degli studiosi. Questi ultimi avranno il compito di valutare non solo l'ideazione della composizione e del disegno, chiaramente attribuibili a Mantegna, ma anche se l'esecuzione pittorica sia effettivamente opera sua. Un interrogativo che aggiunge ulteriore fascino alla scoperta.
Probabilmente le istituzioni impedivano che i token fossero spesi per il vino. La convenzione con i venditori evidentemente conteneva le indicazioni di generi di prima necessità. Probabilmente la moneta di Natale non poteva essere utilizzata l'anno successivo e doveva essere spesa esclusivamente nel periodo natalizio dell'anno in cui era emessa. E ciò per evitare speculazioni
L'esplorazione accurata della grotta ha rivelato un interno suddiviso in due piccole camere, una meridionale e l'altra settentrionale. Con dimensioni di appena 3 metri per 2 metri e un'altezza media di 50 centimetri, queste camere hanno ospitato ben otto sepolture, prevalentemente di adulti, che hanno mantenuto una straordinaria conservazione grazie alle condizioni ambientali favorevoli all'interno della grotta
La scultura o la parte interessata dalla decorazione veniva prima dorata a guazzo su bolo. La doratura doveva essere brunita, operazione che si effettuava generalmente con una pietra d’agata. Nella seconda fase della realizzazione...
La villa sorgeva a circa 500 metri dal nucleo urbano. Una distanza strategica che consentiva ai proprietari di divenire fornitori di diverse vettovaglie. I prodotti forniti dovevano essere numerosi. Oltre ortaggi, carni e frutta, la proprietà doveva fornire ai costruttori della zona cospicue quantità di calce
Come alcuni artisti del Cinquecento gestirono possibilità di lavoro e fortune. Il problema del recupero dei crediti. L'atteggiamento imprenditoriale e il sogno della serialità delle opere per trasformare la bottega in un'impresa lucrosa
L'area ha restituito una vasta gamma di manufatti, inclusi punte di lancia, fionde di piombo, spille, parti di scudi, monete e chiodi appartenenti ai soldati romani. Durante uno scavo autunnale di tre settimane (2023), sono stati recuperati circa 250-300 oggetti al giorno, tra cui una preziosa moneta romana coniata tra il 29 a.C. e il 26 a.C., durante il regno dell'imperatore Augusto
Il diploma si compone di due tavolette rettangolari, una più grande e spessa dell'altra, unite da due fori centrali. Originariamente collegate da una corda attraverso i fori, erano sigillate con un materiale di piombo o stagno per garantire la privacy delle iscrizioni interne e prevenire frodi.