Gli archeologi hanno fatto una scoperta sorprendente durante gli scavi: 25 monete sparse lungo le fondamenta dell'acquedotto risalenti ai giorni della 10a Legione Romana. Questo suggerisce che le monete furono collocate lì intenzionalmente. Inoltre, è stata trovata una moneta della Grande Rivolta Ebraica contro i Romani, risalente al 67-68 d.C., incorporata nella direzione delle fondamenta dell'acquedotto stesso
La chiesa di Ottone II, la cui planimetria e storia costruttiva sono state studiate ulteriormente, è risultata essere un complesso di notevole complessità. I resti di incendio sulle fondamenta rivelano che l'edificio fu demolito in modo mirato nel XIV secolo, evitando il laborioso smantellamento delle singole pietre mediante impalcature. Questa scoperta getta nuova luce sulla sequenza costruttiva dell'edificio e sulla sua fine
Dai risultati finora ottenuti si sa che si tratta di una costruzione a pianta circolare del diametro di circa 55 m, costituita da un fossato con fondo appuntito e tre solchi circolari nello spazio racchiuso dal fossato. Gli ingressi al centro dell'edificio sono tre, enfatizzati dal prolungamento del fossato verso l'esterno dell'area – orientato a nord, sud-ovest e sud-est.
Il rilevatore suona, a una ventina di metri dall'abitazione. Ma dell'orecchino non c'è traccia. Lo strumento elettronico segnala qualcosa nel terreno, sotto la zolla. Si scava
Gli archeologi si sono trovati al cospetto del sarcofago imponente e si sono accorti che la camera funebre stessa era già stata violata da ladri di tombe, nell'antichità, ma conteneva ancora parti dell'originale corredo funebre, tra cui ceramiche, resti di donazioni votive, vasi a baldacchino e pesci mummificati (il primo ritrovamento di questo genere).
La parte non scavata della città romana ammonta a circa 15 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico. L’impostazione del nuovo scavo, ubicato nell’Insula 10 della Regio IX, lungo Via di Nola, è dunque la stessa già attuata nello scavo della regio V durante gli anni 2018-2020 che, sotto la direzione dell’allora direttore, Massimo Osanna, ha visto emergere la casa di Orione, la casa con Giardino e il Themopolium
Le indagini hanno portato alla scoperta di un'antica chiesa a tre navate, di dimensioni più ridotte rispetto alla basilica medievale, le cui massicce fondazioni sono state realizzate con imponenti blocchi di pietra. Ciò che ha reso questa scoperta ancora più affascinante è stato il ritrovamento di un frammento di stele funeraria di età romana, raffigurante una donna con il capo velato, utilizzato come materiale da costruzione per le stesse strutture di fondazione. Questa straordinaria scoperta suggerisce una connessione tra le ere storiche e offre un prezioso tassello per comprendere meglio l'evoluzione del sito nel corso dei secoli.
La tomba della regina Maret Neth è stata costruita con mattoni grezzi, argilla e tavole di legno. Nelle adiacenze c'è anche anche un gruppo di 41 tombe riservate agli uomini della sua scorta. I suoi collaboratori venivano progressivamente sepolti qui, ricomponendo, la primaria unità della Corte.
Un uomo generato dall'aquila o consustanziale al rapace stesso, che, evidentemente è un dio e, al tempo stesso un antenato mitico. Qualcosa che attinge allo stesso sostrato mitico a cui attinse la mitologia greca e romana. L'asta inferiore è dotata di un foro, suggerendo che fosse forse innestata su un tubulo ulteriore
Parte del torace risulta scolpito con un incisiva evidenza delle costole. Un uomo che entra nell'oltretomba, mostrando la propria virilità per intimorire i mostri che egli potrà incontrare? La raffigurazione di un uomo che brandisce il proprio membro tra belve è presente in altri altorilievi preistorici