Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

San Casciano dei Bagni, presentate le placche poliviscerali trovate durante lo scavo nel tempio di cura etrusco-romano

Per quanto riguarda la datazione, si possono collocare entrambi i reperti tra il Il e gli inizi del I secolo a.C. Il secondo poliviscerale, agli inizi del I secolo d.C. sarebbe poi stato risemantizzato nella nuova realizzazione in pastiche e dedicato a Fortuna. In questo caso è possibile sottolineare la straordinarietà di un ex voto metallico che viene votato una seconda volta in una nuova realizzazione formale

Scavi nel forte romano. Riportate alla luce due punte di lancia. Una fonte inesauribile di reperti

Vindolanda era un forte realizzato per accogliere truppe ausiliarie. Esso venne costruito dai Romani in Britannia per ordine di Gneo Giulio Agricola nel 79 dopo la conquista della Britannia del nord e ubicato a circa due chilometri dalla parte meglio conservata del Vallo di Adriano, in Northumbria. La struttura militare venne ricostruita più volte. Essa era un nodo di rilievo perchè serviva a vigilare sulla strada tra Tyne al Solway Firth. Da questo forte provengono delle tavolette scritte in antico corsivo romano da cui emergono molti interessanti dettagli sulla vita delle guarnigioni delle zone di frontiera. Gli scavi archeologici in questo sito iniziarono negli anni trenta del XX secolo

Dalla Valcamonica all’Irlanda, il culto della luna-sole. I gioielli degli Dei e i simboli di 4500 anni fa in mostra

Tra il 2500 e il 1800 a.C. (tarda età del Rame e inizio dell’età del Bronzo) il continente europeo è teatro di importanti trasformazioni, conquiste tecnologiche e cambiamenti sociali ed economici. Il tutto è accaduto “sotto lo stesso sole”, in una Europa che assisteva alle prime prove di reti commerciali e culturali e di linguaggi iconografici comuni. Con le merci e le persone si muovevano le idee, le invenzioni e le culture. Si creano codici comuni, iconografie condivise, patrimoni di immagini che permettono di comunicare tra territori distanti

La grazia e l’anima. I ritratti ottocenteschi plasmati da Pietro Tenerani riletti fotograficamente da Luigi Spina

Un percorso tra scultura e fotografia nelle sale di Palazzo Braschi che, oltre a contribuire alla valorizzazione di uno dei più rilevanti nuclei del Museo di Roma, offrirà anche uno spaccato della società romana di metà Ottocento – tra nobili, intellettuali, artisti e religiosi, italiani e stranieri – della quale Pietro Tenerani fu esponente di primissimo piano

Pastelli nella pittura francese dell’Ottocento. La mostra dedicata ai colori di una luce morbida e magica

Il XVIII secolo viene ritenuto essere l’età d’oro del pastello. Questo mezzo senza pari per rendere gli effetti della materia e del tocco vellutato dell’incarnato è quindi spesso limitato alla ritrattistica. Passato di moda durante la Rivoluzione francese, il pastello ha vissuto una rinascita dalla metà del XIX secolo fino all'inizio del XX secolo. La gamma dei pastelli si amplia poi notevolmente sia in termini di tonalità che di texture, aprendo così le porte a tutti i tipi di sperimentazione. La collezione del Museo d'Orsay testimonia in modo eccezionale questo rinnovamento.

Cammina sulla spiaggia con il marito e trova una pietra con figura. Gli archeologi: “E’ antica, rappresenta dea feconda”

Hathor o Ator è una divinità egizia appartenente alla religione arcaica dell'Egitto. Potremmo dire che essa è un solo una divinità femminile, ma che era adorata proprio per il sostegno che, secondo le credenze dell'epoca, dava alle donne stesse, come dea della gioia, dell'amore, della maternità e della bellezza. Come Signora dell'Occidente, accoglieva maternamente le anime dei defunti. Sotto il profilo del culto potremmo sottolineare alcuni elementi che poi troveremo nel culto cristiano della Madonna.

Con il metal trovano grossi depositi votivi di 2500 anni fa. Tanti gioielli antichi nell’ex palude. Il luogo sacro

I ritrovamenti includono tre depositi che contenevano, tra gli altri, orecchini, collane, bracciali, cerchietti, spille con testine a spirale, pezzi di collane decorate con ciondoli coda di pesce, punte di lancia, ecc.. Sono state trovate anche parti metalliche di finimenti per cavalli e un gran numero di altri oggetti. Tra questi ci sono anche molto prodotti realizzati con materie prime organiche: tessuti di strumenti di corno e frammenti di corde. Sul sito sono state trovate anche ossa umane, il che potrebbe suggerire che vi sono stati depositati anche sacrifici umani

Gli archeologi si immergono nell’Adriatico per sciogliere il mistero della barca “cucita a mano”, un relitto di 7 metri di 3000 anni fa

Dal 2 luglio 2023, una squadra di sommozzatori rimuoverà sezioni della barca nella baia di Zambratija 1. Una volta rimossi i pezzi e collocati in un supporto su misura, gli scienziati ricostruiranno la barca in 3D e ne preciseranno la data di costruzione, identificheranno le fibre utilizzate per la cucitura e studieranno le tecniche utilizzate per modellare il legno

Iniziato nel mare della Sicilia il recupero di una nave romana del IV secolo affondata con il proprio carico. Legno ancora perfetto

L'avvio dei lavori di recupero dello scafo, ritenuto il “gemello” di quello già scoperto nel 1999 nello stesso luogo: sotto una spessa coltre di posidonia, allora erano stati rinvenuti i resti di una grande nave da trasporto di epoca tardo-romana adagiata sul fondo sabbioso nei pressi della spiaggia, a non più di 2 metri di profondità. Dopo essere stato recuperato, il reperto denominato “Marausa 1” è stato esposto nelle sale del museo di Baglio Anselmi, a Marsala.