Sorprendente scoperta archeologica nel Canton Zugo: antiche vestigia romane emergono dall'Äbnetwald a Cham-Oberwil, rivelando dettagli unici sulla presenza romana nella Svizzera centrale. Un viaggio avvincente nel passato che rivela storie sepolte nel tempo.
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Scoperta senza precedenti di un anfiteatro di combattimento rosso sangue in un'antica base militare romana vicino a Tel Megiddo, nel cuore di Israele. Utilizzo del radar a penetrazione terrestre per svelare i segreti del passato romano e dell'addestramento militare.
Tutti gli oggetti rinvenuti nella tomba sono stati consegnati a un restauratore. Finora espressioni stilistiche come la fibbia piatta e l'enorme daga indicano una datazione al settimo secolo. Tuttavia, i dettagli dell'ornamento - che sono fondamentali per affinare la datazione - come gli intarsi d'argento, appariranno fino alla rimozione degli spessi strati di ruggine
Scopri il misterioso profumo sepolto insieme ai resti di una giovane romana, riemergendo dopo due millenni in una "bara di vetro". Un viaggio nel passato attraverso un delicato ritrovamento archeologico.
L'edificio, che originariamente si estendeva su un'area di circa un ettaro e mezzo, affacciandosi su uno sperone roccioso alto dieci metri sul livello del mare, ospitava una peschiera semicircolare con un piccolo molo per l'attracco delle imbarcazioni. Il ritrovamento è avvenuto in quel punto.
Scopri i dettagli emozionanti della scoperta archeologica a Trevi, dove l'antica città romana di Trebiae è stata riportata alla luce. Una collaborazione tra istituzioni e studenti ha rivelato una nuova prospettiva sulla vita e l'adattamento nell'antica Roma.
“Sappiamo che i proprietari usavano diversi privilegi, tra cui anche la possibilità di formare una famiglia, seppure senza alcuna tutela legale, per legare alcuni schiavi più strettamente alla villa, anche con la finalità di averli come alleati nel sorvegliare gli altri. Quello che emerge qui è la struttura sociale della servitù che doveva impedire fughe e forme di resistenza, anche perché mancano tracce di grate, lucchetti e ceppi. Pare che il controllo avveniva principalmente tramite l’organizzazione interna della servitù, e non tramite barriere e vincoli fisici". – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel
«Questa è una scoperta straordinaria, se si pensa che sono soltanto nove i templi del V secolo con una sima in marmo greco in tutta l’Italia meridionale e in Sicilia - afferma l’assessore ai Beni Culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - e lascia presupporre che Selinunte abbia ancora tanto da raccontarci. Anche lo stesso fatto che sia stata ritrovata nella zona portuale e negli immediati dintorni del quartiere delle fornaci dell’antica città, permette di avanzare ipotesi sia sui contatti commerciali della città che sulle capacità tecniche degli abitanti».
Durante le attività di ricerca nella necropoli etrusca gli studiosi si erano imbattuti in una fossa colma vasi potori, cioè contenitori utilizzati per le sacre libagioni. Oggetti di ceramica falisca, tarquiniese, volterrana, di produzione locale, ma anche vasi di importazione dall’Attica. Perchè tutto quel vasellame in una fossa, che risulta priva - almeno per ora - di resti umani?.
L'operazione archeologica ha permesso in questi giorni l'individuazione e il recupero di numerosi reperti riguardanti l'importante battaglia svoltasi il 10 marzo del 241 a.C. Il ritrovamento dei rostri utilizzati per devastare le navi nemiche o favorire gli arrembaggi. Spaventosi i resti dello scontro