Alexandra "Aly" Rose Raisman (Needham, 25 maggio 1994) è una ginnasta statunitense, campionessa olimpica al corpo libero nel 2012 e vice-campionessa olimpica nel 2016. È il capitano delle "Fierce Five" e delle "Final Five", rispettivamente il secondo e terzo team olimpico statunitense ad aver vinto la medaglia d'oro nel concorso a squadre. Nella sua carriera ha vinto quattro medaglie mondiali (due ori, un argento e un bronzo) e sei olimpiche (tre ori, due argenti e un bronzo). Si allena presso la Brestyan's Gymnastics, la stessa società della campionessa mondiale Alicia Sacramone
“Passata la guerra, un incontenibile entusiasmo progettuale si diffonde capillarmente nel Paese” - dice Marta Mazza, direttore del Museo Nazionale Salce -“E la pubblicità riflette e anticipa, sottolinea, enfatizza questo sentimento, vivendo un momento di straordinaria effervescenza”. “Autori già maturi e specializzati da tempo nella grafica illustrata, reiterano con caparbietà i fasti del cartellonismo delle origini – è il caso di Dudovich, di Boccasile, di Edel – o ne rinnovano radicalmente i modi – Carboni, Nizzoli – beneficiando di spunti progettuali desunti da una consapevolezza professionale decisamente più complessa, esercitata nell’ambito di strategie comunicative che inseriscono il manifesto – nemmeno più così indispensabile – in promozioni pubblicitarie ad ampio spettro che il prodotto lo imballano, lo etichettano, lo animano". La mostra
Questo breve montaggio non fa che dare una piccola occhiata al mondo creativo di Anselm Kiefer nella sua ex base a Barjac, nel sud della Francia. Anselm Kiefer (Donaueschingen, 8 marzo 1945) è un pittore e scultore tedesco che costituisce, peraltro, un notevole punto di contatto pittorico con al cosiddetta Arte povera, il principale movimento-corrente del Dopoguerra italiano. I suoi paesaggi partono dal vedutismo espressionista, ma si arricchiscono di materiali dimessi, presi dalla natura, e di lacerti di rifiuti vegetali, così da creare sulla tela un luogo nuovo, d'incontro tra la figurazione e l'uso francescano e montaliano ("Ossi di seppia") della materia. Egli si colloca in un punto diametralmente opposto rispetto a quello della pop art, che lavora su materiali colorati e industrialmente rifiniti
Eīhwaz è un ottimo selettore di fotografi post-romantici o caratterizzati da una sorta di tormento nichilista. Per questo predilige i propri conterranei, artisti-fotografi del Nord o del Centro Europa, che cercano nella grana dell'immagine, dissolvendola, nel riflesso; al contrario della ciarliera e cantata fotografia di stampo americano. Le opere dell'italianissimo Roberto De Mitri sono state scelte da Eīhwaz per un video, che qui vi mostriamo. Il fotografo italiano ricerca nella materia più lieve, come polvere su un dagherrotipo; tracce di ciò che esiste ed è esistito, ombre e veli, come vecchie farfalle rinsecchite sulla carta e polveri d'argento ossidate
La sabbia fine, soprattutto quella dorata del mare - ma attenzione: potrebbe essere proibito raccoglierla - può essere utilizzata ai fini della realizzazioni di altorilievi o decorazioni che assumono le caratteristiche delle sculture in arenaria, molte diffuse, ad esempio, nell'area provenzale o in Puglia. In quel caso siamo a fronte, in buona parte a pietra vera, nata da antiche sedimentazioni marine o fluviali, ma abbiamo avuto modo di osservare che alcune opere sono nate, nel tempo, grazie a stampi di sabbia con legante, poi protette da una patinatura di bitume molto diluito, in grado di conferire all'opera un sapore antico e una protezione dallo sgretolamento della pioggia nel caso fossero esposta all'aperto
Un’attenta analisi della Chartula d’Assisi permette di evidenziare l’opera grafica del Santo che, alla base della Tau, reca il volto irsuto del frate che invoca la benedizione per il confratello/ A careful analysis of Chartula of Assisi allows you to highlight the graphic work of the saint who, at the base of the Tau, shaggy bears the face of the friar who invokes the blessing for brother
Molto orientata alla ricerca spasmodica di nuovi materiali e di effetti sorprendenti, l'arte contemporanea esplora ogni possibilità, in mille direzioni, poichè il mercato, fondamentalmente, promuove più un'idea che abbia ricadute formali sull'industria e sul design - quindi un'invenzione o una scoperta, come avviene nella scienza e nella tecnologia - che una ricerca interiore o visioni del mondo. Be', una visione labirintica e deformata del mondo - forse eco del nostro caos - viene offerta dalle illusioni ottiche elaborate dall'artista Darel Carey che si esprime attraverso la Tape art. La Tape art è una tecnica - che chiaramente influisce anche sulle scelte stilistiche - nella quale si utilizzano quasi esclusivamente nastri adesivi. Un precedente esiste. Ed è lontano. Corde sporche di colore venivano tirate dai quadraturisti per creare soffitti e architetture in tromp l'oeil. Altre corde servivano a creare prospettive coerenti anche nella pittura di figura e da cavalletto. Corde servivano per creare anamorfosi e prospettive accelerate. Bello il filmato realizzato dai nostri colleghi francesi di Art in the city
Tranquillo Cremona con Il falconiere - 1863, 77x90 - olio su tela, realizza un dipinto in cui il simbolo, l'aneddoto e l'osservazione psicologica offrono una deliziosa ripresa dello stereotipo "Uomo cacciatore, donna preda". Un'immagine che oggi ci appare sempre più come una convenzione arcaica tra i due sessi. Eppure nell'ardente e divertito quadro dei due amanti che si abbracciano all'ombra di un rapace c'è ben di più. La meraviglia dello sguardo sognante di lei, che dischiude orizzonti infiniti, accanto all'apparente cinismo del falconiere. Il falco è certo un rapace, ma veicola, a livello simbolico, anche l'idea dell'organo sessuale maschile
Artista e sesssuologa, Catherine Catski Cisinski dopo periodo intensamente dedicato alla street art, torna al disegno erotico. E' un'immaginazione solare, estiva. I sogni di ragazzine impertinenti che giocano con un foglio, sotto l'ombra degli alberi, sognando e ridendo del sesso. Questo gioioso sentire è trasferito sul foglio dall'artista ed esposto alla luce del sole, quindi fotografare. Per ricordare certe ore pigre di campeggio
Quel che ci pare, invece, dia il colpo di grazia è l’esame comparato del quadro fessurativo generale della parete che non prevede la possibilità di alcun inserto per le due categorie di lesioni rilevate: quelle quadrate in senso verticale orizzontale evidenziate in blu che ricalcano l’apparecchio murario retrostante e quelle diagonali che nella resurrezione scendono da destra a sinistra che invece sono di trascinamento di un pannello solidale alla parete e dello stesso tipo di quelle che presenta il resto della parete (qui omesso, ma che abbiamo) evidenziate in rosso. Alla faccia di chi sostiene, ci pare di averlo letto o sentito, ma non abbiamo voglia di cercare il riferimento, che la parete dove è dipinto l’affresco non sia ben ancorata alle adiacenti. La foto che ha consentito il rilievo delle lesioni è una foto eseguita negli anni 90 del secolo scorso