Qui puoi trovare le informazioni principali sul pittore fiorentino. Una sorta di "bigino", una guida essenziale, da consultare rapidamente e facilmente. Chi era il Ghirlandaio? Il suo vero nome è Domenico Bigordi. Il soprannome con cui è noto deriva dall'attività del padre, orafo, famoso per creare meravigliose ghirlande per le acconciature delle signore fiorentine
Il ciclo per il refettorio bresciano venne dipinto da Romanino attorno al 1530-1532, datazione intermedia tra gli affreschi al Castello del Buonconsiglio di Trento e la "cappella Sistina dei poveri" - come fu definita da Testori - a Santa Maria della Neve di Pisogne
Un savoir vivre inimmaginabile cinquecento anni fa. Il sommo Tiziano, ad esempio, non esitava ad architettare piani per sbarazzarsi della concorrenza. Quando gli venne commissionata la decorazione della Libreria costruita dal Sansovino, suggerì ai procuratori di San Marco una rosa di pittori da cui mancava il nome del rivale Tintoretto, e compariva invece quello del Veronese, dal carattere più remissivo e manovrabile
Questione di correttezza politica e, successivamente, anche di mercato, che fa della correttezza politica un fondamentale strumento di lettura affinchè il prodotto o un antenato aggressivo siano sempre vendibili con un attestato di assoluta potabilità. Quindi l'intervento di mutamento dell'opera. Il “Ritratto Goldman” porta con sé incongruenze stilistiche e iconografiche dovute a rifacimenti successivi che lo hanno snaturato. Augusto Gentili ricostruisce la storia del dipinto già attribuito a Tiziano e a Giorgione
I nodi simbolici delle opere di Giambellino realizzate per il restelo matrimoniale dell’allievo Vincenzo Catena. Nel mobiletto “da bagno” gli avvertimenti giornalieri all’uomo e alla donna sugli infortuni della virtù e un monito sull’inevitabile concatenazione dei peccati capitali
Il Veronese ebbe la sua formazione nella Verona di Giovanni Caroto, Antonio Badile e soprattutto Michele Sanmicheli, per poi trasferirsi e svolgere la parte centrale della sua carriera a Venezia, della cui scena artistica fu uno dei principali protagonisti insieme a Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto. Guidò un’operosa bottega, assistito, tra gli altri, dal fratello Benedetto e dai figli Carlo e Gabriele, che portarono avanti l’attività dopo la sua morte.
A lungo gli studiosi avevano collocato la nascita delle vetrate in età carolingia. Ora nuove tecniche di esame dei frammenti consentono di anticipare l’“invenzione” del genere ai primi secoli dell’Impero romano
Gioco tra un'immagine di cronaca del presente e "La cattura di Cristo" del Merisi. La comparazione consente di mettere in evidenza l'estrema attenzione di Michelangelo Merisi alla realtà, non soltanto sotto il profilo della resa dei corpi, ma nei movimenti. E' questa sua capacità di rendere assolutamente la verità di ogni particolare che rende il maestro il primo, travolgente pittore moderno
Lo studio sulle incisioni dell’artista, condotto con strumenti tecnologici, consente una precisa datazione delle opere su carta e mette in luce al contempo la continua correzione delle lastre anche ad anni di distanza. Intervista con Bozena Kowalczyk
In una chiesa in Val di Fassa sopravvive un raro esempio di vultus trifrons, la soluzione iconografica con la Santissima Trinità come persona a tre facce giudicata eretica da papa Bonifacio VII che ne ordinò la sistematica distruzione