Fu, soprattutto, intenso interprete di soggetti religiosi, ma dipinse anche nature morte o, animali simbolici, come l'Agnus Dei, che rappresenta il sacrificio di Cristo. La sua pittura si caratterizza per la ieraticità dei personaggi, per il netto e tagliente contrasto tra luce ed ombra, per la monumentale compostezza dei suoi personaggi che paiono ritagliati nel nulla. Dopo un periodo di successo, il suo talento fu offuscato - anche per un progressivo mutamento del gusto, da parte del pubblico, e per il prevalere, nella Chiesa, di un orientamento più sentimentale nei confronti della narrazione pittorica - da quello di Murillo. Zurbarán morì in povertà, dimenticato, nel 1664, a Madrid.
Leggi tutto Francisco de Zurbaran – Non fate del male al povero agnello rassegnatoIn un’opera fiamminga a tema biblico, inopinatamente compare con grande evidenza un campo di gioco dove si sta svolgendo un incontro tennistica...n un’opera fiamminga a tema biblico, inopinatamente compare con grande evidenza un campo di gioco dove si sta svolgendo un incontro tennistico. Si tratta del primo dipinto conosciuto in cui viene mostrata una gara di questo sport. Del quadro, Gianni Clerici, nel volume 500 anni di tennis, ha rintracciato ben nove differenti versioni
Leggi tutto Tennis, in un quadro a tema biblico si nasconde la prima telecronaca dipintaBaglione aveva cercato di adeguare il suo pennello post-rinascimentale alle nuove suggestioni caravaggesche, ma i suoi tentativi di imitazione o di reinvenzione non erano particolarmente riusciti, anche a causa di una commistione tra personaggi della tradizione iconografica antica e l'urgente verità descrittiva di matrice caravaggesca, che entravano in comica, grottesca opposizione. La sua pittura Divino Amore e Amor Profano è una risposta assai impacciata e comica all'Amore vincitore del Caravaggio.
Leggi tutto Giovanni Baglione – Splendori, miserie e quotazioni del pittore diffamato dal CaravaggioRaffaello Sanzio: certo, la bottega del papà fornisce i primi, elementari indirizzi, ma è poi l’atelier del Perugino a portare il ragazzino a quell’alto profilo che gli consente, già a 17 anni, d’essere considerato un maestro. E i disegni in stile Signorelli parlano anche della collaborazione con quell’artista. A Città di Castello una mostra dedicata agli esordi dell’Urbinate con diverse novità storiografiche
Leggi tutto Raffaello Sanzio: la formazione, gli esordi, i primi quadriIl maestro cadorino si effigiò in un quadro che poi regalò a un parente. Ma l’opera fu trafugata, per riapparire a Firenze nelle raccolte medicee. E misteriosamente, col tempo gli autoritratti diventarono due…
Leggi tutto Tiziano, l'enigma dell'autoritrattoNel Seicento in Europa si diffonde il trompe-l’œil, sfida alla perfetta riproducibilità delle cose che assume i caratteri di un genere pittorico totalmente autonomo basato sulla filosofia dell’inganno percettivo. L’olandese Samuel van Hoogstraten nel 1678: “La pittura è una disciplina che consiste nel rappresentare tutte le idee del mondo visibile in maniera da ingannare gli occhi”. Idee che egli metterà in pratica in alcuni strabilianti quadri-manifesto, tra i quali il celeberrimo “Quodlibet” del museo di Karslruhe: un pêle-mêle dove i nastri colorati ed inchiodati al legno - secondo un’iconografia frequentissima nel genere - sorreggono forbici, occhiali, pettini, lettere, sigilli di ceralacca, cammei, e poi penne d’oca mozzate, libriccini, medaglioni d’oro, pennelli, fogli arrotolati e gualciti…"
Leggi tutto Magnifiche illusioni – Il trompe-l’œil, cos'è? Scoprilo leggendo l'articoloIl maestro ferrarese fu un poeta dell’immagine. “Con la sua luce, i suoi colori - afferma Stephen J. Campbell -, i fantastici paesaggi e le prospettive improbabili, le figure di pietra e metallo, ha conferito all’arte del ’400 inattesi slanci espressionistici "Con la sua luce, i suoi colori, i paesaggi fantastici e le prospettive improbabili, le sue figure alchemiche, fatte di pietra e di metallo più che di carne, Tura è riuscito a conferire alla cultura figurativa una spinta in senso espressionista, unica negli anni a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento. La sua poesia a volte cortese e fantastica, altre devozionale e ascetica, fa comparire in ogni sguardo, in ogni smorfia della bocca, in ogni tagliente fisionomia, la traccia della mano e, insieme, dell’individualità dell’artista: una presenza che è essa stessa stata dipinta come fosse l’agente della scrittura
Leggi tutto Cosme’ Tura, il pittore alchimistaGuido Reni dipingendo “San Michele Arcangelo che schiaccia il diavolo” (1636) disegnò Lucifero con le “fattezze” del cardinal Panfili che divenne poi Innocenzo X. Panfili era in disaccordo con la famiglia Barberini. E proprio Antonio Barberini, cardinale di Sant’Onofrio, fratello di Urbano VIII - come riporta lo storico Carlo Cesare Malvasia - aveva commissionato l’opera per collocarla nella chiesa romana dei Cappuccini
Leggi tutto Diffamazione a mezzo quadro – Guido Reni, il diavolo è un cardinaleLionello Puppi indaga per Stile sul caso della morte del figlio del celebre architetto. Perché il corpo non venne sepolto nei tempi di legge? Un’autopsia per conoscere le cause del decesso di Leonida che, anni prima, aveva ucciso, durante un festino, il marito della donna da lui concupita
Leggi tutto Assassinio in casa PalladioFiglia di un birraio, moglie di un collega pittore, Judith Jans Leyster (1609-1660), olandese, ha cantato le gioie della famiglia e delle vita, lavorando soprattutto, pertanto, su interni, con una pittura tematicamente serena, tra ritratti, scenette di genere e nature morte. L'artista olandese ha operato con assiduità nel periodo compreso tra il 1629 e il 1635, cioè fino al matrimonio, celebrato l'anno successivo con Leyster Jan Miense Molenaer, un pittore che produceva ritratti e scene di genere
Leggi tutto Judith Leyster, la pittrice della stella di piombo che finì nel mare dell'oblio