Tiziano preparava un fondo con numerosi colori, alternando pennellate massicce ad altre, di striscio con una terra rossa che evidentemente gli serviva per delineare, in abbozzo, le figure o gli ingombri ai quali iniziava a dare un'evidenza con un pennello attingendo al rosso, al nero e al giallo. Questi colori, gettati rapidamente, permettevano già di vedere una figura all'apparenza tridimensionale, che sarebbe stata la base per la lavorazione successiva.
L'unicorno era infatti considerato un animale sessualmente focoso, basilarmente intemperante nei confronti dei propri desideri sessuali. I suoi massimi appetiti si riteneva che fossero suscitati dalle ragazze, al punto che, nell'antichità si pensava che potesse essere catturando, lasciando come esca, nel bosco o in una radura, una vergine, cioè una donzella. L'immagine può essere ben compresa nella bruciante definizione che ne dà Leonardo da Vinci, all'interno degli scritti dedicati alla funzione simbolica degli animali
Attraverso una tecnica innovativa Rosalba riesce a portare, per la prima volta, sulla minuscola superficie dei fondini d’avorio la pennellata sciolta e vibrante della pittura su tela. Il successo fu immediato. Non ci fu viaggiatore che durante il suo soggiorno veneziano non ambisse a farsi fare un ritratto in miniatura di Rosalba; tuttavia, oggi non è così frequente imbattersi in queste piccole immagini, anzi, il loro numero è molto più esiguo dei pastelli
Il Forte San Felice, il cui nucleo originario risale al 1385, anno della posa della prima pietra del Castello della Luppa - quello che è stato liberato ora dalla vegetazione che ne impediva la lettura - venne costruito in posizione strategica sull'isolotto naturale all'ingresso della laguna dopo la Guerra di Chioggia che aveva visto la Repubblica di Venezia attaccata da quella di Genova
Curata dalla Fondazione Lino Tagliapietra assieme alla Fondazione Musei Civici di Venezia, Lino Tagliapietra. L’origine del viaggio intende rendere omaggio a un artista viaggiatore, sperimentatore, alla costante ricerca di stimoli da trasferire nelle sue opere, tra ricerca appassionata, perfezionamento tecnico e sublimazione della bellezza del vetro.
Soccol è pittore, architetto e scenografo. Si forma artisticamente negli anni Cinquanta sotto la guida di Ilse Bernheimer e Gennaro Favai e poi di Guido Cadorin. Nel 1956 frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e si laurea in Architettura nel 1967 con relatore Carlo Scarpa. Nel 1974 succede a Mario Deluigi nella cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
La sua prima personale si tiene a Trento, alla Galleria Argentario, nel 1969
"Siamo a Cannaregio, in Fondamenta di Ca' Vendramin e l'assistenza archeologica prescritta nell'ambito di una ristrutturazione dell'edificio ha permesso di mettere in luce strutture molto particolari - dice la Soprintendenza -
Annovera capolavori di Robert Rauschenberg e Cy Twombly affiancati ai Maestri dell’Arte povera Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Pier Paolo Calzolari, Gilberto Zorio. Il viaggio nell’arte del secondo ‘900 si articola con opere fondamentali della produzione di Anselm Kiefer e con lavori iconici di Gino De Dominicis, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Mario Schifano e ancora sculture di Tony Cragg ed Ettore Spalletti. L’altra metà dell’avanguardia è ben rappresentata nella collezione con le visioni di Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Candida Hofer, Mariko Mori, Shirin Neshat, tra le altre
Carpaccio le aveva raffigurate entrambe su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.
Si è ipotizzato che ciò che è stato trovato sia ciò che rimane del mitico rio Batario, che caratterizzava l'area durante il Medioevo. Il cantiere consentirà di vedere tutti i segreti della piazza