VALORE QUADRI E D’OGNI OGGETTO – Qui gratis valutazioni e stime, quotazioni, coefficienti

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E’ possibile inviare le foto dei quadri o degli oggetti da stimare gratuitamente, anche adesso, a qualsiasi ora del giorno o della notte. Riceverete risposta riservata via mail. Nessuna spesa, né ora né in futuro. Ne diamo piena e assoluta garanzia. Il nostro è un quotidiano ufficialmente registrato e la pagina è sicura, come dimostra la certificazione di “sito sicuro” che appare in alto a sinistra, nell’Url.
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COME TRASFORMARE I VECCHI OGGETTI DI CASA IN UNA RISORSA ECONOMICA

Le nostre case sono colme di oggetti di un certo valore, che non ci servono più. E spesso non ci rendiamo conto che abbiamo risorse a disposizione e che quello che a noi non serve più può avere un valore per gli altri
Le nostre case sono piene di oggetti di un certo valore, che non ci servono più. E spesso non ci rendiamo conto che abbiamo risorse a disposizione e che quello che a noi non serve più può avere un valore per gli altri

Come stimare quadri e oggetti per porli in vendita e guadagnare senza intermediazioni: Clicca qui
Come si fa a capire se un quadro è autentico? Mentre se avete la certezza che il dipinto sia autentico, qui potrete trovare migliaia di quotazioni e procedere con un self service, per stabilire l’autenticità di un’opera è necessario il lavoro di un esperto che, inizialmente può stabilire la natura del dipinto e,successivamente, può avviare indagini più accurate.
E’ importante stabilire cos’è esattamente l’opera di vostra proprietà, collocarne autore, capire se un multiplo o un pezzo unico, ricevere indicazioni su quale mercato è possibile venderla con maggior possibilità di riuscita. Generalmente le aste consentono di valorizzare il proprio prodotto, a meno che appartenga a una fascia molto locale, sia stato cioè realizzato – come un quadro di paesaggio o una veduta – da un pittore provinciale che avrà mercato quasi esclusivamente nella provincia in cui ha operato.

 

QUI consulenza alle operazioni di vendita e di indirizzo. Contattaci e i nostri esperti ti guideranno con competenza, gratuitamente. Il servizio è in funzione, gratuitamente, anche per chi, pur conoscendo il valore del proprio quadro o della propria collezione, intende iniziare, senza rischi, ma con i massimi vantaggi, le operazioni di vendita.
Invia le immagini e i dati in una mail a redazione@stilearte.it .

SE VUOI APPROFONDIRE IL TEMA E SAPERE COME SI COMPIONO LE VALUTAZIONI, PROCEDI NELLA LETTURA
L’attribuzione del valore di mercato di un’opera d’arte, di un quadro, di una stampa o di un qualunque oggetto di collezionismo – orologi, gioielli, vini, oggetti di design, giochi, monete, francobolli, ecc –  è un’operazione complessa che si basa, com’è ovvio – e facciamo l’esempio della pittura – su una continuità di valore dei dipinti dell’artista, sulla materia prima dell’oggetto, sulla sua rarità, sulla richiesta da parte del mercato  sull’importanza dello stesso nell’ambito del segmento storico occupato, sulle condizioni generali dell’economia, sull’andamento generale dei quadri caratterizzati dallo stesso orientamento stilistico. E questo settore è forse molto più sensibile agli altri alle leggi della domanda e dell’offerta.

La resistenza di un potenziale venditore dell’opera o dell’oggetto alle offerte del compratore, che vuole acquisirla assolutamente, può comportare una lievitazione abnorme del costo, che può costituire un precedente, ma che , nella maggior parte dei casi, viene considerato come un indice incidentale, se altri acquirenti non si comportano in futuro allo stesso modo. Per stabilire il prezzo di un’opera, naturalmente, il primo passo da compiere – pare lapalissiano sottolinearlo – è stabilirne l’autenticità, a cui segue la ricerca del valore, anch’esso variabile ulteriormente. Vale per le monete, per i francobolli, per i gioielli, per gli orologi. Un conto è il valore di un quadro firmato da Monet. Normalmente ha un minor valore un quadro attribuito a Monet. Le valutazioni precipitano se un quadro è della cerchia di Monet o di un suo emulo o di un suo copista.

 Potrete ottenere, del tutto gratuitamente, on line, una risposta alle seguenti domande: il mio quadro o il mio oggetto può avere un valore? Quanto vale il mio quadro o il mio oggetto? Ho un quadro, ma non so se valga: chi me lo può dire? Quanto valgono i miei francobolli, i miei abiti vintage, il mio rolex, i miei gioielli? Cosa posso ricavare da questo mobile? E’ un mobile veramente antico o una riproduzione? ecc. E i piatti che ho ereditato? E i vecchi giochi elettronici? E la borsetta griffata che mi hanno regalato e non mi piace? E il vecchissimo telefonino? E il mio quadro di Schifano è un multiplo o un pezzo unico? Il quadro non firmato che ho in sala, avrà un valore o no? Qui è possibile ottenere le risposte. Basta cliccare sulla riga arancione, per iniziare a sottoporre l’oggetto a una stima gratuita.

Per certi aspetti ci troviamo al cospetto di un labirinto, per il quale sono necessari seri accompagnatori. In molti casi pensiamo di avere un oggetto di valore, magari un dipinto a olio, che è solo una stampa. Ma, a volte, succede l’inverso. Riteniamo che un oggetto di nostra proprietà abbia poco valore ma, in realtà, è molto ricercato dai collezionisti. Non partite mai da un preconcetto. Una curiosità: sono talmente numerose le tipologie di aste proposte da Catawiki, che vi capiterà di vedere – e non stiamo scherzando, assolutamente – anche un’asta di meteoriti, che torna con una certa ricorrenza. Il collezionismo non ha limiti. E Catawiki lo asseconda a livello mondiale. E per tutti noi è arrivata l’ora di mettere un po’ di ordine. In casa, in soffitta, in cantina.  Mettere in ordine significa disfarsi delle cose che non ci servono più o che ci hanno stancato. Sennò gli accumuli ci intralciano la vita. E perché buttare le vecchie cose che hanno ancora un senso? Puoi anche pensare di vendere più pezzi. Puoi, restandotene comodo a casa, arrotondare il bilancio. Bisogna tener conto che le aste di Catawiki sono viste da 14 milioni di visitatori nell’arco di un mese.

POSSO CHIEDERE LA VALUTAZIONE DI PIU’ OGGETTI?

Sì. In una mattina puoi fare anche dieci o più schede relative ad altrettanti oggetti. E inviarle. Loro considereranno ogni scheda come un elemento autonomo

 

Qui le letture consigliate da Stile arte per capire il valore dei tuoi quadri:

I VANTAGGI OFFERTI DALLE ASTE A CHI VENDE E A CHI COMPRA

L’ANALISI:  quando un lettore o un amico vogliono vendere un quadro o un pezzo di una collezione e ci interpellano per un consiglio, generalmente consigliamo di rivolgersi alle case d’asta. Case d’asta di un certo livello. Questo per diversi motivi.

Primo: il venditore non deve mettersi alla ricerca dell’acquirente. Non deve andarsene in giro con fotografia, quadro o con gli oggetti che vuole vendere. Non deve rispondere ai lettori della propria inserzione, su qualche giornale, invitando i potenziali, sconosciuti clienti a casa propria per prendere visione dell’opera. Non perde tempo. Gestisce on line – da casa, sul posto di lavoro, in vacanza, in viaggio – le poche operazioni richieste Non deve incontrare nessuno. E mantiene una privacy assoluta.
Secondo: la casa d’asta garantisce valutazioni di mercato e non ha la necessità di distruggere il prezzo per poi ricaricarlo in fase di vendita, ma ciò avviene attraverso le offerte. Più alte sono le offerte, più il venditore guadagna perché è ancora lui il proprietario dell’oggetto.
Terzo: il pagamento avviene dalla casa d’asta, che ha ricevuto il bonifico da parte dell’acquirente e non direttamente dall’acquirente. Pertanto la casa d’asta si pone come garante per entrambi
Quarto: la casa d’asta diviene temporaneamente socia del venditore e dell’acquirente
Quinto: le case d’asta hanno l’interesse di pubblicizzare globalmente se stesse e gli oggetti in vendita e dispongono di un pubblico ampio, che ha possibilità di spesa. Inoltre uniscono gli oggetti in aste tematiche – quadri antichi francesi, francobolli italiani del regno, Quadri del Novecento italiano,  Arredamenti neoclassici ecc – in grado di richiamare l’attenzione dei collezionisti di quel dato settore che sono in grado apprezzare ogni singola proposta
Sesto: la gara d’asta, attraverso l’aumento delle offerte da parte del pubblico, è remunerativa per tutti
Settimo: le case d’asta possono operare soltanto tenendo molto alto il livello di correttezza in quanto reputazione e affidabilità sono le condizioni basilari attraverso le quali è possibile continuare a lavorare.  Per mantenere un’ottima reputazione è necessario che non si creino mai problemi o, se questi insorgono, siano rapidamente risolti dalla casa d’aste stessa senza ricadute sul venditore o sull’acquirente , anche a costo, da parte della casa d’aste, di riportare una perdita su quel determinato lotto. Un comportamento che fornisce notevoli garanzie a tutti i contraenti.

COS’E’ UN LOTTO?

Il termine lotto viene utilizzato dalle case d’asta per indicare l’oggetto o gli oggetti in vendita. Il lotto può essere infatti un pezzo unico – un quadro o una moneta, un divano – ma anche un’unità composta anche da più pezzi. Esempio? Poniamo che si metta in vendita un’enciclopedia antica con più volumi. Essa, nonostante sia composta da più libri, è un unico lotto. Rientrano nel campo dei lotti dotati di unità i servizi di piatti, i servizi da caffè ecc. Il lotto composito può essere costituito, ad esempio, anche da più monete dello stesso periodo, che vengono vendute e comprate come se fossero un oggetto unico. Due divani identici possono costituire un lotto unico.  Capita che i venditori di Catawiki offrano un lotto composito, specie nel campo dell’oggettistica, del collezionismo “francobolli, monete ecc.”. Il lotto composito può essere un valido escamotage di vendita quando i singoli pezzi non hanno un valore elevato, ma il valore del lotto viene dato dalla somma delle quotazioni dei singoli pezzi.

 

COME SI MISURANO I QUADRI?

La misura non deve comprendere la cornice e il passepartout – se esiste -, ma esclusivamente riferirsi all’opera. Come vediamo questa accanto. Pertanto il metro va posto all’inizio del cartone – se il pittore ha usato questo supporto – o sul telaio  – se ha usato la tela- . Non è necessario smontare la cornice per prendere le misure del quadro. E’ sufficiente,  infatti, se vogliamo essere molto precisi, rimuovere la carta dalla parte posteriore della cornice stessa. Lì vedremo perfettamente il retro del dipinto.In una lettera, in una comunicazione, in un testo critico l’altezza del quadro va indicata prima della misura della base. Così scriveremo: Leonardo da Vinci, Gioconda, 1503-1506 circa, olio su tavola di pioppo, 77×53 cm., Museo del Louvre, Parigi
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HANNO UN VALORE I QUADRI NON FIRMATI?

Molti lettori si chiedono se un quadro senza firma possa avere un valore. La mancanza della firma rende spesso le procedure di riconoscimento dell’opera un po’ più lunghe e difficoltose, ma anche un quadro senza firma può avere un grande valore, seppur, normalmente inferiore a un’opera autografa, a meno che esso sia dotato di una documentazione storica. Nel Cinquecento, nel Seicento e nel Settecento (nei link trovi le letture consigliate per approfondire la conoscenza dei diversi periodi artistici e delle differenze stilistiche) firme e sigle non erano diffusissime. Anzi erano una rarità. Nell’Ottocento e nel Novecento la pratica di dare una paternità all’opera si diffonde, ma generalmente i pittori apponevano la propria firma ad opera finita, pronta per essere immessa sul mercato o per partecipare a una mostra. L’apposizione della firma manca pertanto, molto spesso, sia in opere antiche che in opere più a noi vicine temporalmente. Nell’Ottocento e nel Novecento, ad esempio, può mancare a tutte le opere che un dato autore teneva nel proprio atelier e magari non era intenzionato a vendere perché riteneva che esse lo rappresentassero al meglio o perché erano testimonianza di una ricerca particolarmente riuscita o di una soluzione di un quesito tecnico. L’artista non sentiva l’esigenza di firmare lavori che restavano nella propria casa. In molti casi apponeva – come abbiamo potuto appurare per testimonianza visiva diretta – la firma dopo tempo, quando un collezionista, ad esempio si era recato nel suo atelier, aveva compiuto un acquisto e attendeva di andarsene con il dipinto. Con la morte dell’autore e la dispersione delle opere e la scomparsa progressiva dei diretti testimoni, i dipinti restano anonimi. Ma non per sempre. Lo stile, le modalità di pittura, i canoni seguiti dall’autore restano e ci offrono la possibilità di stabilirne, se è  l’opera di un grande artista – ma anche di pittori provinciali ben studiati – la paternità del dipinto, sicuramente l’area in cui operava e l’epoca.. La critica d’arte e i conoscitori procedono pertanto attraverso processi di ricerca attributiva, che passano attraverso elementi di tipo stilistico, individuazione modalità di stesura e di ogni particolare della tecnica esecutiva di un dato pittore. Nel caso di un quadro non firmato, non dobbiamo pertanto pensare che esso non abbia valore. Deve essere guardato da un esperto in grado di indirizzare il proprietario in un percorso attributivo. 
E’ anche assodato il fatto che se il quadro avesse un documento storico di appoggio, il suo valore sarebbe destinato ad aumentare.
Se il quadro era in casa vostra da tanto tempo e i vostri genitori o i vostri nonni erano molto ordinati è possibile trovare cataloghi relativi a quell’autore di cui avete un’opera in casa. E magari il quadro è stato pubblicato su uno di questi cataloghi. Se volete un’indicazione che funga da importante orientamento diagnostico e conoscere il valore orientativo dell’opera, cliccate gratuitamente e senza impegno alcuno sul link qui sotto. Inserite tre foto, anche fatte con il telefonino. Avrete una valutazione personalizzata. Relativa all’oggetto del quale volete conoscere la stima. L’attribuzione di massima può essere equiparata a un’ipotesi diagnostica, condotta da un medico senza strumentazioni. Essa è in grado di orientare il proprietario dell’opera o dell’oggetto.  Inizia la valutazione gratuita, entrando nell’apposita pagina dopo aver cliccato il link arancione qui sotto.

. Ti proponiamo QUI alcune letture per approfondire l’argomento. Libri e saggi su come investire in arte e sulle quotazioni degli artisti

E SE IL QUADRO SENZA FIRMA NON E’ ATTRIBUIBILE A UN AUTORE DI RILIEVO?

Certo che capita. Tante volte.  Mentre gli autori di un certo rilievo vengono riconosciuti facilmente per lo stile, centinaia di migliaia di pittori minori d’ogni epoca – magari anche dilettanti – sono destinati a non essere identificati. Il mercato, in questi casi, valuta la qualità tecnica dell’opera, la sua gradevolezza, la sua integrità, le sue dimensioni, il periodo in cui è stata realizzata. Insomma: si stabilisce quanto possa piacere al pubblico, nonostante non abbia un pedigree. Così, più che un’opera d’arte, assume il valore di un buon complemento artistico d’arredo. Fanno eccezione i quadri di alta epoca, cioè molto antichi. Un’opera medievale o rinascimentale, anche se non è attribuibile, spunta buone valutazioni. Un discorso a parte va fatto per i “quadri da mercato” che venivano acquistati negli anni Sessanta e Settanta per dare colore alle pareti. Caratterizzati da mani molto impacciate che lavoravano serialmente, oggi non incontrano il gusto del pubblico. E il loro valore è quasi nullo.

VALE DI PIU’ UN QUADRO SE HA UNA CORNICE ANTICA?

Sì. Esistono anche casi, nell’ambito del mercato antiquario o dei mercatini, nei quali gli acquirenti acquistano la sola cornice, non volendo l’opera in essa contenuta. Questo perché gli acquirenti dispongono di un quadro d’epoca non incorniciato e vogliono dargli un valore aggiuntivo, attraverso una cornice importante. Naturalmente le cornici industriali del secondo Novecento hanno un valore pari a zero, perché sono passate di moda. Almeno per ora. I valori maggiori riguardano cornici più antiche, con intagli e lavorazione a mano.

IL VALORE DEI QUADRI DI AUTORI IMPORTANTI PER LA STORIA DELL’ARTE

Normalmente le quotazioni di quei pittori che hanno occupato un ruolo fondamentale o secondario nella storia dell’arte, ma pur evidente per qualità, vengono stabilite da una convergenza dei risultati delle aste nazionali e internazionali, compensate dalla richiesta dei mercati locali. Ci spieghiamo meglio e con semplicità. Un quadro di Van Gogh (nel link puoi trovare il volume con tutte le opere dell’artista olandese) ha valori universali, molto elevati che possono variare, all’interno della produzione per i soggetti rappresentati, per il riconoscimento dell’icona come patrimonio culturale dell’umanità, per le tecniche eccetera. Ma un quadro di Van Gogh tenderà a spuntare gli stessi prezzi, pur con le dovute eccezioni, in tutto il mondo, divenendo una super-banconota esigibile in ogni luogo del pianeta.

Un altro discorso va invece fatto per gli autori che non sono conosciuti in tutto il mondo. Prendiamo in considerazione i dipinti dell’Ottocento italiano, con esclusione di una decina di nomi di punta. Nelle aste internazionali gli acquisti avvengono a un valore inferiore di quello praticato sul mercato italiano. Il collezionismo si caratterizza infatti a più livelli. C’è un collezionismo mondiale che si interessa esclusivamente ai nomi eccelsi della storia dell’arte; un collezionismo nazionale – che tende a valorizzare gli autori della propria nazione, sottovalutati dal mercato internazionale – e un collezionismo regionale-provinciale, che vive in un certo isolamento, anche economico. Facciamo l’esempio del novecentesco Ligabue, (nel link puoi trovare la lettura consigliata da Stile sull’artista naïf) riconosciuto a livello italiano, specie dopo la presentazione della fiction televisiva. Ligabue, quando è passato per le aste internazionali, è stato acquisito a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli che vengono praticati in Italia e specialmente nella Bassa Padana. Esistono poi paesaggisti o vedutisti di grande interesse, come Angelo Inganni che ottengono migliori risultati economici tra Milano e Brescia. Poichè in queste due città esiste un forte interesse nei confronti di un autore che ha dipinto i luoghi delle due città, i quadri di Inganni varranno molto di più in sede locale che a Londra o a Roma.
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L’IMPORTANZA DELLA DOCUMENTAZIONE
Con la globalizzazione del mercato dell’arte, i maggiori valori saranno attribuiti ai quadri dei quali non solo si è certi dell’autografia – cioè dell’autenticità dell’opera riferita ad un certo autore – ma del percorso di provenienza. Le grandi case d’asta, da anni, premiano le opere delle quali esistano expertise, certificazioni, pubblicazioni in cataloghi. Oltre a questo, un notevole valore aggiunto, viene conferito all’opera dalla conoscenza dei diversi passaggi di proprietà.

COME VENDERE ALL’ASTA QUADRI E OGGETTI DI COLLEZIONISMO

Le case d’asta tradizionali aprono, su appuntamento, le porte a potenziali venditori che vogliono sottoporre le opere a giudizio, per poi venderle. Le maggiori case internazionali sono interessate soprattutto a pezzi particolarmente importanti nella storia dell’arte.

Un mercato medio, a copertura di esigenze più ampie, è costituito dalle aste internazionali on line, che offrono serietà e potenzialità anche a chi non dispone di opere che valgono decine e decine di migliaia di euro o di milioni di dollari. La comodità delle aste on line è che si fa tutto da casa. E’ davvero una notevole comodità e può essere una risorsa notevole.
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POSSO VENDERE PIU’ OGGETTI CONTEMPORANEAMENTE?

Sì. E’ solo necessario compilare più schede. Ognuna deve essere relativa al singolo oggetto. Non ci sono limitazioni di sorta. Inizia a proporre il tuo oggetto. Clicca qui sotto
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I RISULTATI DELLE ASTE INTERNAZIONALI DELLE OPERE DI IMPORTANTI AUTORI

Gli esiti d’asta sono molto importanti per creare indicazioni attendibili di prezzo per le opere di un artista. Sia sotto il profilo commerciale che per la diffusione delle sua immagine. Generalmente le grandi case d’asta internazionali non accettano opere d’arte di autori sconosciuti o minori, per quanto interessanti siano, a meno che non si trattino di quadri d’alta epoca. Pertanto il fatto che uno o più pezzi di un determinato autore siano stati messi all’asta da una grande casa e che siano stati venduti, costituisce un ottimo precedente per la valorizzazione delle opere e rappresenta uno spunto su cui lavorare su indici tendenziali. Le case d’aste  forniscono, prima di “battere il prezzo”, una stima costituita da due cifre, una più bassa, l’altra più alta. E’ il range nel quale quella determinata opera dell’autore, a giudizio degli esperti commerciali della casa d’aste, si muove. In molti casi, se il quadro suscita interesse di alcuni collezionisti, il rilancio delle offerte porta il prezzo anche ben oltre il range indicato. Con i termini “record d’asta” ci si riferisce al prezzo massimo a cui è stata battuta l’opera di un certo autore. I record d’asta hanno il potere di creare una forza di trascinamento dal basso all’alto delle opere dello stesso autore, che cresceranno di valore, senza però raggiungere le quotazioni dei capolavori.

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RISULTATI D’ASTA DI IMPORTANTI AUTORI FINO AL 1699
www.stilearte.it/category/quotazioni-arte-antica/

 

RISULTATI D’ASTA DI IMPORTANTI AUTORI DEL 1700
www.stilearte.it/category/quotazioni-arte-settecento/

RISULTATI D’ASTA DI IMPORTANTI AUTORI DEL 1800
www.stilearte.it/category/quotazioni-arte-ottocento/

 

RISULTATI D’ASTA DI IMPORTANTI AUTORI DEL 1900
www.stilearte.it/category/quotazioni-arte-novecento/

RISULTATI D’ASTA DI IMPORTANTI FOTOGRAFI
www.stilearte.it/category/quotazioni-fotografia/

 

QUANTO VALGONO MANIFESTI, AFFICHE DI AUTORI CONTEMPORANEI O DEL PASSATO

 

https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/quali-sono-i-7-fattori-che-determinano-il-valore-di-un-pezzo-darredamento/

https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/scrivania-valore-quotazioni-ed-esiti-dasta-delle-scrivanie-antiche-o-di-design/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/tesori-darte-nelle-farmacie-dei-conventi-immagini-e-quotazioni-degli-albarelli/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/porcellane-di-sevres-quotazioni-gratuite-e-immagini/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/giuseppe-maggiolini-gratis-quotazioni-valori-ed-esiti-dasta-dei-mobili-neoclassici/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/barovier-quotazioni-ed-esiti-dasta-internazionale/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/quanto-valgono-i-quadri-e-le-opere-di-mario-schifano/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/quanto-valgono-i-quadri-di-giorgio-de-chirico/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/alberto-burri-superstar-record-a-5-milioni-e-600mila-euro-tutte-le-quotazioni-delle-sue-opere/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/quanto-valgono-i-quadri-e-i-disegni-di-giovanni-boldini/
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/case-di-bambola-quotazioni-allasta-di-antichi-edifici-gioco-piccole-sedie-suppellettili-tavoli/

Le quotazioni del mercato antiquario o delle gallerie

Le indicazioni di prezzo del mercato ordinario – antiquari, galleristi, collezionisti, ecc – tengono conto, oltre ai risultati d’asta, della domanda e dell’offerta o dell’interesse suscitato da un certo autore su un determinato territorio. Esistono infatti quotazioni localizzate. Un pittore padovano sarà più valutato a Padova che a Palermo. O viceversa. A meno che sia un artista nazionale o internazionale. Le valutazioni dei mercati che appartengono alle reti commerciali dei mercanti differiscono pertanto, generalmente, dagli esiti d’asta e si commisurano al territorio. Le cifre sono qui tendenziali e puramente orientative
www.catawiki.it/stilearte-valutazioni
QUI TROVERETE LE INDICAZIONI DESUNTE DAL MERCATO ANTIQUARIO, RISPETTO AGLI ARTISTI ITALIANI TRA IL 1500 E IL 1799, SUDDIVISI IN TRE BLOCCHI ALFABETICI  A-G, H-O, P-Z

ARTISTI ITALIANI TRA IL 1500 E IL 1799 A-G
www.stilearte.it/il-borsino-dei-dipinti-artisti-italiani-tra-il-1500-e-il-1799/
ARTISTI ITALIANI TRA IL 1500 E IL 1799 H-O
www.stilearte.it/il-borsino-dei-dipinti-h-o/
ARTISTI ITALIANI TRA IL 1500 E IL 1799 P-Z
www.stilearte.it/il-borsino-degli-artisti-1500-1799-p-z/

COSA SIGNIFICA COEFFICIENTE NEL MERCATO DELL’ARTE E COME SI CALCOLA

Nell’ambito delle gallerie e degli studi degli artisti si è giunti a una semplificazione di calcolo basata sulle dimensioni dell’opera e su un coefficiente che viene attribuito all’artista. Il coefficiente tende ad esprimere il valore di mercato raggiunto dall’artista, la sua notorietà, il curriculum, la tecnica utilizzata: un autore iperrealista, a causa del lungo lavoro compiuto, sceglierà un coefficiente più alto rispetto ad un autore di pari notorietà che scelga altre e più rapide modalità espressive, perché il tempo impiegato per la realizzazione dell’opera è molto elevato e il numero totale dei dipinti che escono dall’atelier, di conseguenza è limitato.

https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/sei-un-pittore-o-un-artista-vuoi-vendere-alle-aste-catawiki-ecco-come-fare-da-qui/

Il coefficiente non è comunque un dato assolutamente oggettivo perché tiene conto anche dalle aspettative che l’artista e il suo gallerista hanno rispetto al mercato. Il calcolo, dicevamo, si applica soprattutto per i pittori in attività, mentre per i pittori storicizzati, valgono regole diverse, che esporremo, sempre in Stile arte, nel corso di un altro breve saggio. Se intendete sottoporre la vostra opera a una valutazione gratuita entrate nel servizio, senza onere alcuno, né ora né in futuro. cliccando sul link sottostante e compilate la scheda, allegando la foto dell’oggetto.
www.catawiki.it/stilearte-valutazioni

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Pittura, calcolo di valore con il coefficiente

Bisogna sommare la base all’altezza del quadro, ma in metri. Attenzione: sommare, non moltiplicare. Non stiamo calcolando la superficie del quadro, ma una misura lineare, come avviene nella vendita delle stoffe. Poniamo di avere un dipinto la cui altezza, cornice esclusa, sia di cm 45 – l’altezza, nell’arte, viene sempre espressa prima della base – e la base sia di 25 centimetri. Trasformiamo i centimetri in metri e stabiliamo che l’altezza del quadro è di metri 0.45 e che la base è di metri 0,25. Perciò facciamo l’addizione: m.0,45 più m. 0,25= m.0,7.
La somma ottenuta – m.0,7 –  va ora moltiplicata per il coefficiente specifico che il gallerista, l’artista e i collezionisti hanno stabilito per il pittore. Naturalmente più alto è l’indice di notorietà e di richiesta di mercato, più il coefficiente, negli anni sale. Poniamo che l’artista che ha dipinto l’opera abbia stabilito, con il suo gallerista, un coefficiente 2. Prendiamo allora la somma che abbiamo ottenuto – m.0,7 – e la moltiplichiamo per il coefficiente 2. Otteniamo così il prodotto 1,4. Questa cifra è da moltiplicare per mille con il fine di ottenere il valore in euro. Quindi il valore pieno del quadro è di 1400 euro.

La formula per stabilire il valore di un quadro in base al coefficiente

(base + altezza) x coeffic x1.000

Dove trovare il coefficiente dell’artista? Non esiste un elenco dei coefficienti, che possiamo però trovare dichiarato in interviste concesse in internet dall’artista o presso i galleristi che trattano opere di quel pittore. Segui ogni giorno il nostro quotidiano Stile arte on line –  ogni servizio è gratuito-  per essere aggiornato anche sulle quotazioni delle opere e sugli andamenti dei mercati. Sempre gratuiti: guarda la barra del sito. Troverai “quotazioni”. Esse riguardano migliaia di artisti italiani, tra il Medioevo e il 1799. Per le quotazioni delle opere di autori dell’Ottocento, del Novecento e contemporanei, cliccate gratuitamente e senza impegno alcuno sul link qui sotto. Avrete una valutazione personalizzata. Relativa all’oggetto del quale volete conoscere la stima

www.catawiki.it/stilearte-valutazioni

COSA DEVO FARE PER ESSERE A POSTO CON LA LEGGE QUANDO VENDO O QUANDO ACQUISTO UN QUADRO

I commercianti devono rilasciare ricevuta fiscale e una carta recante la descrizione del bene venduto., completa di fotografia. Bisogna che la dichiarazione sia su carta intestata e/o che sia autografa, da parte del venditore. Chi compra da privati, invece, si deve premunire. Consigliamo una formula semplice. Recuperare una fotografia dell’opera e sul retro imponiamo – perchè è nostro diritto – al venditore che scriva: ”

Data e luogo

Il sottoscritto (Nome, Cognome) nato a (….) , residente a (…) in via, telefono…  documento d’identità (patente o carta d’identità) n………..dichiara che il dipinto che appare nella fotografia, che rappresenta (soggetto) realizzato su tela (o su tavola) e ha dimensioni di cm… è di mia esclusiva proprietà e come tale viene ceduto al signor…..

In fede

……………

Sarebbe poi consigliabile l’apposizione di un timbro del negozio e, nel caso si acquisti da un privato, essere certi che egli abbia dichiarato realmente la propria identità.

Anche se in molti casi il venditore vuole essere pagato in contanti è meglio ricorrere a un pagamento con carta di credito o con assegno perché ciò sottolinea il fatto che l’acquisto è tracciabile e non avviene sottobanco. Nel caso siano accettati solo contanti, controllate molto bene che le dichiarazioni anagrafiche del venditore siano reali. Perché diciamo questo? Per evitare problemi con la giustizia nel caso l’oggetto o il quadro siano stati rubati. Il venditore magari l’aveva acquistato a sua volta, senza sapere nulla ed era in buona fede. E’ chiaro che la trasparenza assoluta da parte di chi vende e di chi acquista è necessaria perchè, in caso di qualsiasi problema, è possibile dimostrare la provenienza dell’oggetto e una transazione avvenuta alla luce del sole.  Ma quando si acquistano oggetti antichi o di valore è bene che esista una dichiarazione dell’origine di quei beni.
CIO’ NON ACCADE CON I PEZZI COMPRATI A UN’ASTA. I PAGAMENTI RENDONO L’OGGETTO TRACCIABILE E LA RESPONSABILITA’ E’ DI CHI VENDE PUBBLICAMENTE L’OGGETTO STESSO. PER GLI ACQUISTI ALL’ASTA NON E’ PERTANTO NECESSARIA LA LETTERA LIBERATORIA DAL PARTE DEL VENDITORE

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa