Cosa nasconde questa feritoia medievale umbra? Perché è in grado di moltiplicare la luce? Il Parco archeologico di Carsulae pone il quesito. Qual è il “segreto” della finestrella?

Nel cuore del sito archeologico di Carsulae, antica città romana sorta lungo la via Flaminia sul finire del III sec. a.C., presso l’attuale Terni, in Umbria, si segnala la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, un gioiello architettonico che fonde epoche e stili diversi. Proprio in queste ore, l’Area archeologica di Carsulae pone ai lettori e ai visitatori una domanda relativa alla natura di una feritoia che illumina più del dovuto, in una chiesetta che sorge nell’area archeologica stessa.

Questo edificio medievale, eretto probabilmente tra il VI e l’XI secolo, si distingue anche per questa feritoia che, nonostante sia sottile, illumina soavemente l’ambiente. L’apertura a feritoia, vista dall’esterno può già permettere di rilevare alcune anomalie rispetto alla muratura circostante. Il colore e la natura delle pietre del muro e quelle della struttura di feritoia sono diverse. Alcuni blocchi furono inseriti, come fossero materiali di reimpiego, che hanno richiesto un adattamento nella cornice della struttura.

L’apertura nella foto dell’Area archeologica di Carsulae

L’apertura venne studiata, con l’inserimento di elementi lapidei non perfettamente in linea con la muratura circostante. Fu, in qualche modo, un lavoro di adattamento.

Ma com’è possibile che quel taglio sottile nella pietra porti una luce diffusa e soffusa nell’ambiente?

L’interno dell’edificio religioso e la “finestra di pietre luminose”. Foto Area archeologica di Carsulae

Il segreto sta nel fatto che le pietre utilizzate in quel punto sono d’alabastro.

L’alabastro: una pietra di luce

L’alabastro è una varietà di gesso o calcite, nota per la sua traslucenza e la capacità di diffondere una luce morbida e calda. Utilizzato fin dall’antichità per sculture, vasi e elementi architettonici, l’alabastro si distingue per la sua lavorabilità e l’aspetto elegante. In Toscana, l’alabastro è particolarmente presente nelle zone di Volterra e Castellina Marittima, dove le cave locali hanno fornito materiale per artisti e architetti nel corso dei secoli.​

L’alabastro soprattutto in Toscana

La Toscana è rinomata per la qualità del suo alabastro, soprattutto quello di Volterra, considerato tra i migliori al mondo. La presenza di questo materiale nella regione ha radici geologiche: le formazioni sedimentarie marine del Miocene hanno favorito la deposizione di solfato di calcio, dando origine ai giacimenti di alabastro. Questa abbondanza ha permesso lo sviluppo di una fiorente tradizione artigianale, con maestri alabastrai che hanno creato opere di straordinaria bellezza, esportate in tutto il mondo.​

L’alabastro nell’architettura italiana

L’uso dell’alabastro nell’architettura italiana non si limita alla Toscana o all’Umbria. In diverse regioni, questa pietra è stata impiegata per creare finestre e altri elementi decorativi, sfruttando la sua capacità di filtrare la luce e creare atmosfere suggestive. Ecco alcuni esempi significativi:​

  • Abbazia di Casamari (Frosinone): Questo monastero cistercense, consacrato nel 1217, presenta finestre realizzate con sottili lastre di alabastro, che diffondono una luce soffusa all’interno degli ambienti monastici.​
  • Mausoleo di Galla Placidia (Ravenna): Le piccole finestre in alabastro di questo mausoleo del V secolo contribuiscono a creare un’atmosfera intima e raccolta, esaltando i magnifici mosaici interni.​
  • Duomo di Orvieto: Alcune finestre di questa cattedrale gotica sono realizzate in alabastro, talvolta combinato con vetrate artistiche, creando un gioco di luci e colori di grande effetto.​
  • Chiesa di Santo Stefano (Orvieto): Qui si possono ammirare piccole finestre in alabastro dai colori alternati, che arricchiscono l’estetica dell’edificio.​

L’impiego dell’alabastro in questi edifici non è solo una scelta estetica, ma risponde anche a esigenze funzionali e simboliche. La traslucenza della pietra permette di illuminare gli interni con una luce naturale diffusa, creando un ambiente favorevole alla meditazione e alla preghiera. Inoltre, la luce che penetra attraverso l’alabastro può essere interpretata come simbolo della presenza divina che illumina l’oscurità del mondo terreno.​

La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Carsulae, con la sua finestrella in alabastro, rappresenta un esempio emblematico di come questa pietra sia stata utilizzata nell’architettura italiana per creare spazi di luce e spiritualità. L’alabastro, con la sua presenza significativa in Toscana e il suo impiego in vari edifici storici del paese, testimonia la stretta relazione tra risorse naturali locali e tradizioni artistiche, contribuendo a definire l’identità culturale e architettonica dell’Italia.​

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa