Un’appassionata di ricerche archeologiche con tecnologie digitali – LiDAR and Aerial Archaeology – ha trovato, in queste ore, utilizzando programmi “radar” disponibili a tutti on line, una notevole struttura ora nascosta da un fitto bosco. “Le immagini satellitari di Google Maps offrono, di questo punto, solo una distesa di alberi“, dice la ricercatrice Julika Isabellas ma l’immagine del terreno, “catturata” con questo radar-laser, che “cancella” alberi e vegetazione, rivela tutti i confini della grande struttura, la forma a stella. Per ragioni di sicurezza, la ricercatrice non ha specificato la località della presenza di questi resti nascosti ma ha detto che la struttura identificata è sul suolo belga. In queste ore sarà compiuto un sopralluogo. Cos’era? Lo potremo capire in un attimo.
Ora osserviamo bene la foto.
I resti dell’edificio a stella appaiono alla nostra destra, con un’inequivocabile forma geometrica. Le linee perimetrali dell’ampia struttura sono attraversati – da destra a sinistra – da un sentiero o da un tratturo, che si incrocia, perpendicolarmente, con un secondo sentiero. Alla base dell’edificio alla nostra sinistra, lambito da una strada sinuosa, possiamo osservare come quello che appare come un minuscolo colle roccioso che poteva essere sede di una costruzione difensiva precedente, il cui nucleo primario potrebbe essere particolarmente antico.
La struttura a forma di stella visibile nell’immagine acquisita tramite tecnologia LIDAR potrebbe essere interpretata come un’antica fortificazione o opera difensiva. Questo genere di strutture, spesso denominato forti stellari, era comune tra il XVI e il XVIII secolo ed era progettato per resistere agli assalti con artiglieria. La forma lascerebbe intendere, tenendo conto dell’evoluzione del segno architettonico, di una struttura seicentesca. La struttura potrebbe essere stata oggetto di spoliazione autorizzata nell’Ottocento – secolo nel quale molti forti antichi, non più occupati, in Europa, vennero disattivati, anche per ragioni di sicurezza. In genere, queste aree venivano trasformate temporaneamente in cave per il recupero di materiale edilizio, da utilizzare nei cantieri della zona.
Caratteristiche tipiche delle fortificazioni a stella:
- Centro quadrato o poligonale: spesso fungeva da area centrale fortificata o cittadella.
- Rombi o bastioni sporgenti: progettati per eliminare angoli morti e consentire una migliore difesa lungo tutte le direzioni.
- Fossati e percorsi d’accesso protetti: spesso accompagnati da trincee o fossati esterni.
Possibili funzioni o utilizzi:
- Fortezza militare rinascimentale o barocca: potrebbe essere parte di una linea difensiva più ampia, costruita per proteggere una città o un passaggio strategico.
- Sito strategico: situato in un bosco o nei pressi di un corso d’acqua, potrebbe aver avuto una funzione di controllo della regione o del confine durante periodi di conflitto.
Indizi rilevanti
Per identificare con maggiore precisione questa struttura, sarebbe utile conoscere:
- La localizzazione esatta: eventuali vicinanze a città, fiumi o altri elementi geografici significativi.
- Eventuali documenti storici: che menzionino opere difensive o militari nella zona.
- Confronti con altre strutture simili: che potrebbero collocare questa struttura in un determinato periodo storico.
Se il bosco in Belgio si trova in un’area strategica storicamente contesa, come le Fiandre, è molto probabile che la struttura sia legata alle guerre del XVI-XVII secolo (es. Guerra degli Ottant’anni o Guerra di Successione Spagnola).
Tecnologie per la Rilevazione Geospaziale e la Ricerca Archeologica
La ricerca archeologica non si ferma mai, e oggi grazie all’innovazione tecnologica, è più facile che mai esplorare il passato. Oltre alle tecniche tradizionali di scavo, nuove tecnologie come il GPS e i metal detector stanno rivoluzionando il modo in cui gli archeologi e gli appassionati possono scoprire tesori nascosti sotto i nostri piedi. In questo capitolo, esploreremo come questi strumenti possono essere utilizzati sia in ambito professionale che amatoriale per migliorare l’esperienza della ricerca archeologica.
Metal Detector: un strumento essenziale per la scoperta
Il metal detector è uno degli strumenti più popolari utilizzati nella ricerca archeologica. Questo dispositivo consente di rilevare metalli sepolti nel terreno, come monete, utensili e altri artefatti. Nonostante la sua semplicità, un buon metal detector è in grado di localizzare oggetti anche a grande profondità, permettendo a ricercatori e appassionati di ottenere risultati sorprendenti.
I metal detector sono disponibili in diverse gamme di prezzo e caratteristiche, da modelli entry-level per principianti a modelli professionali, con sensori avanzati in grado di individuare oggetti sotterranei di diverse composizioni. I metal detector professionali sono dotati di funzionalità come la discriminazione dei metalli, la regolazione della sensibilità e la visualizzazione della profondità degli oggetti.
Se sei un appassionato di archeologia e desideri iniziare a cercare tesori nel tuo giardino o in siti archeologici legali, il metal detector è un ottimo punto di partenza.
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- Minelab Equinox 800 – Metal Detector professionale, ideale per ricerche avanzate
GPS per Esplorazioni e Mappature Archeologiche
La mappatura è uno degli aspetti fondamentali della ricerca archeologica, e il GPS è uno degli strumenti chiave per la registrazione precisa della posizione di siti e ritrovamenti. I moderni dispositivi GPS non solo permettono di segnare le coordinate di un’area specifica, ma anche di tracciare percorsi di escursione o rilevazioni sul terreno, fornendo così dati cruciali per la documentazione e la conservazione dei siti.
Il GPS è utilizzato per creare mappe dettagliate, monitorare cambiamenti nel paesaggio e per analizzare l’orientamento di resti archeologici che potrebbero non essere immediatamente visibili. In questo modo, è possibile preservare il sito e raccogliere dati per analisi future.
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Applicazioni e Software per la Rilevazione Geospaziale
Oltre ai dispositivi hardware, anche le applicazioni e i software per la gestione dei dati geospaziali sono diventati indispensabili per gli archeologi moderni. Questi strumenti consentono di integrare dati GPS con mappe digitali, analizzando il territorio e individuando punti strategici per scavi futuri.
Con l’aiuto di software GIS (Geographic Information Systems), è possibile creare mappe interattive che mostrano la distribuzione degli artefatti in un’area, così da identificare pattern e correlazioni che potrebbero rivelare ulteriori dettagli su un sito archeologico. Alcuni software offrono anche la possibilità di aggiungere foto e note ai dati rilevati sul campo, creando un archivio digitale completo per la ricerca.
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QGIS – Software open-source per GIS, ideale per archeologi e ricercatori
La tecnologia, e in particolare il GPS e i metal detector, sta portando la ricerca archeologica a nuovi livelli. Questi strumenti non solo migliorano l’efficienza nella scoperta di tesori nascosti, ma rendono anche l’esperienza più accessibile a chiunque sia appassionato di esplorare la storia del nostro passato. Se sei un ricercatore o un appassionato di archeologia, investire in uno di questi dispositivi ti permetterà di intraprendere il tuo viaggio di scoperta con maggiore precisione e successo.
Come gli appassionati usano i programmi con tecnologia LIDAR per esplorare il territorio
Negli ultimi anni, la disponibilità di dati LIDAR attraverso programmi online ha aperto nuove opportunità per gli appassionati di archeologia, storia e geografia di esplorare il territorio e scoprire dettagli nascosti sotto la superficie terrestre. Questi strumenti consentono di analizzare in dettaglio il terreno, anche in aree coperte da vegetazione fitta.
Come funziona il LIDAR e perché è utile
LIDAR (Light Detection and Ranging) utilizza laser emessi da velivoli (aerei o droni) per misurare la distanza tra il sensore e il suolo. Questo crea un modello digitale del terreno estremamente preciso. La caratteristica principale è la capacità di “vedere attraverso” la vegetazione, rimuovendo virtualmente alberi e arbusti per mostrare la topografia del terreno sottostante.
Cosa vedono gli utenti nei programmi LIDAR rispetto alle immagini aeree
- Immagini LIDAR:
- Dettagli della topografia nuda: rilievi, depressioni, fossati, fossati di antichi insediamenti, resti di strutture umane come mura o canali, spesso invisibili a occhio nudo.
- Modelli digitali di elevazione (DEM): permettono di vedere variazioni millimetriche nel terreno, utili per rilevare tracce archeologiche.
- Rimozione della vegetazione: i modelli LIDAR eliminano digitalmente piante, edifici e infrastrutture moderne, rivelando il paesaggio antico.
- Immagini aeree tradizionali:
- Offrono una vista del territorio così come appare oggi, con copertura vegetale, strade e infrastrutture moderne.
- Non riescono a penetrare sotto la vegetazione o distinguere variazioni sottili del terreno.
Strumenti e programmi online per esplorare dati LIDAR
Alcuni programmi e database pubblici permettono agli utenti di accedere e analizzare dati LIDAR:
- UK Environment Agency LIDAR (Regno Unito): un database accessibile gratuitamente che copre vaste aree del Regno Unito. È molto usato per scoprire resti di antiche fortificazioni, strade romane e insediamenti medievali.
- Geoportal LIDAR (Paesi Bassi): una piattaforma gratuita che consente di analizzare dati ad alta risoluzione del territorio olandese.
- ArcGIS Earth o QGIS: software che permette di importare e visualizzare dati LIDAR anche da fonti internazionali.
- Google Earth (modelli elevati): integra alcune mappe di elevazione, anche se meno dettagliate.
Servizi analoghi per il territorio italiano
In Italia, i dati LIDAR sono utilizzati principalmente per scopi professionali – ci pare che, da noi, i modelli siano resi meno accessibili, forse per una centralizzazione statale e una sfiducia nei confronti del cittadino – ma esistono risorse disponibili anche per appassionati:
- TINITALY DEM: un modello digitale di elevazione basato su dati LIDAR, disponibile per molte regioni italiane. È usato per lo studio del territorio e per progetti di ricerca.
- Portale Cartografico Nazionale (PCN): gestito dal Ministero dell’Ambiente, offre accesso a dati topografici e LIDAR per alcune regioni.
- OpenData delle Regioni: alcune regioni italiane (es. Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana) forniscono dati LIDAR liberamente accessibili. Si tratta di un’ottima risorsa per l’esplorazione di paesaggi storici e naturali.
- Copernicus Programme (ESA): pur non basato esclusivamente su LIDAR, integra tecnologie simili per monitorare i cambiamenti del territorio, utili per scopi archeologici.
Come iniziare a esplorare con LIDAR
- Scaricare software gratuito: come QGIS, che permette di importare dati LIDAR disponibili online.
- Accedere a portali di dati aperti: cercare nelle piattaforme regionali o nazionali per scaricare dataset di interesse.
- Utilizzare mappe interattive: come quelle disponibili nei database UK o europei, che non richiedono particolari competenze tecniche.
Il fascino del LIDAR
Grazie alla tecnologia LIDAR, non solo archeologi ma anche semplici appassionati possono scoprire tracce di antichi insediamenti, fortificazioni e paesaggi storici sepolti per secoli sotto strati di vegetazione. Il suo utilizzo ha già portato a scoperte straordinarie, come città perdute in Mesoamerica e tracce di infrastrutture romane, dimostrando il potenziale infinito di questa tecnologia.