Ehi, ragazzi, in questo punto c’è del vuoto sottoterra. Archeologi scoprono sotto un prato un ponte medievale interrato. La storia

Lo scorso anno erano stati scoperti i resti del fossato - che è diventato il fulcro dello scavo di quest'anno - il team aveva portato alla luce le fondamenta di un edificio che faceva parte di un convento francescano medievale.

di Stile Arte
Stile arte è un quotidiano di arte e archeologia, fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

Gli archeologi hanno scoperto un ponte normanno durante uno scavo in una città del West Sussex. Gli esperti che lavorano nel Priory Park di Chichester hanno portato alla luce i resti di una strada militare che avrebbe condotto al castello della città dell’XI secolo. Il team della Chichester and District Archaeology Society ha fatto questa scoperta durante un’escavazione nel parco, che dovrebbe concludersi lunedì.

Questo è il settimo scavo condotto negli ultimi anni nel Priory Park. L’anno scorso, oltre a scoprire i resti del fossato che è diventato il fulcro dello scavo di quest’anno, il team ha portato alla luce le fondamenta di un edificio che faceva parte di un convento francescano medievale.

Il lavoro degli archeologi di quest’anno è stato guidato da una serie di scansioni geofisiche e con radar a penetrazione del terreno. James Kenny, l’archeologo del Chichester District Council, ha dichiarato: “Questa è una scoperta emozionante perché è la prima volta dal Medioevo che le persone possono vedere quello che sarebbe stato un sistema di difesa militare molto impressionante”.

Chichester (AFI: /ˈtʃɪtʃɪstər/) è una città del Regno Unito, situata nella contea inglese del West Sussex. La sua cattedrale è l’unica nel Paese ad avere un campanile distaccato.

Conosciuta dai Romani come Noviomagus Reginorum, Chichester è una città di origine romana. Il suo centro incantevole è costituito da quattro strade principali: North, South, East e West Street, che convergono nel monumento del Cross. Altrettanto suggestivi sono i Pallant, suddivisi anch’essi in North, South, East e West Pallant.

Oltre al centro città, Chichester vanta la presenza della magnifica cattedrale, situata in West Street, visitabile gratuitamente. Nel giardino del luogo sacro si possono spesso incontrare fotografi professionisti, impegnati a immortalare i falchi pellegrini che vi abitano; si dice che ci siano ben tre esemplari.

La conquista normanna dell’Inghilterra fu l’invasione e l’occupazione nell’XI secolo da parte di un esercito di soldati normanni, bretoni e francesi, guidati da Guglielmo I, duca di Normandia, conosciuto più tardi come Guglielmo il Conquistatore, del regno anglosassone d’Inghilterra. Questo evento culminò con la vittoria degli invasori nella battaglia di Hastings del 14 ottobre 1066, stabilendo così il loro controllo sull’isola. Di fatto, si trattò di un ritorno al passato remoto, alle origini, ma con l’apporto fondamentale dei vichinghi, i guerrieri del nord.. Le popolazioni britanniche pre-romane avevano infatti una consistente quantità di originari della costa francese e belga, essendo celti con origini galliche.

La romanizzazione comportò un mutamento etnico e culturale. Le pretese al trono di Guglielmo avevano origine nei suoi rapporti con Edoardo il Confessore, che prima di morire lo aveva nominato suo successore al trono, essendo egli senza un erede diretto. Edoardo morì nel gennaio del 1066 e l’assemblea del witan incoronò suo cognato Aroldo come successore. A contrastare Aroldo giunsero suo fratello Tostig e il re norvegese Harald III, che nel settembre del 1066 invasero il nord dell’Inghilterra. Dopo una prima vittoria nella battaglia di Fulford, vennero sconfitti da Aroldo nella battaglia di Stamford Bridge del 25 settembre.

Dopo pochi giorni, Guglielmo sbarcò nel sud dell’Inghilterra ed Aroldo si precipitò subito a sud per affrontarlo, lasciando il grosso del suo esercito a nord. L’esercito di Aroldo si scontrò con gli invasori di Guglielmo il 14 ottobre 1066 nella battaglia di Hastings; le forze di Guglielmo sconfissero Aroldo, che morì nello scontro.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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