Nel cuore dell’incantevole paesaggio irlandese, un’indagine archeologica condotta dal dottor James O’Driscoll dell’Università di Aberdeen ha compiuto scoperte sorprendenti e suggestive. Attraverso l’uso innovativo della tecnologia LiDAR, centinaia di monumenti, precedentemente sconosciuti, sono stati identificati, con cinque di essi rivelatisi delle costruzioni preistoriche eccezionalmente rare. Questi monumenti potrebbero aver ospitato antichi percorsi segreti per i morti, aprendo un nuovo capitolo nella comprensione delle credenze e delle pratiche rituali delle antiche comunità irlandesi. LIDAR (acronimo dall’inglese Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging) è uno strumento di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser, ma è anche in grado di determinare la concentrazione di specie chimiche nell’atmosfera e nelle distese d’acqua.
L’indagine si è concentrata nell’area di Baltinglass, nella contea di Wicklow, un territorio intriso di storia e di misteri archeologici. Utilizzando il LiDAR per generare modelli tridimensionali dettagliati del terreno, i ricercatori hanno svelato strutture che erano rimaste nascoste per millenni, cancellate dall’azione erosiva del tempo e dall’aratura agricola. Questa tecnologia, simile a quella impiegata nei veicoli autonomi, ha permesso di visualizzare con precisione le tracce del passato, aprendo una finestra sulla vita delle antiche popolazioni che un tempo abitavano quelle terre.
La sorpresa più grande è stata la scoperta di cinque monumenti cursus, una tipologia di strutture monumentali neolitiche rare in Irlanda. Questi cursus, simili a fossati o trincee, sono generalmente caratterizzati da lunghi e stretti recinti di terrapieni. “La scoperta dei monumenti cursus è particolarmente significativa, poiché sono incredibilmente rari in Irlanda”, ha sottolineato O’Driscoll. Solo una manciata di questi monumenti è stata registrata nel paese, rendendo il gruppo individuato a Baltinglass il più grande mai trovato e aprendo nuove prospettive sulla comprensione delle pratiche e delle credenze delle antiche popolazioni.
Secondo O’Driscoll, questi monumenti non sono solo importanti dal punto di vista architettonico, ma anche culturalmente e spiritualmente significativi. Si ritiene che essi segnassero eventi solari cruciali come i solstizi e fossero posizionati strategicamente in connessione con luoghi di sepoltura e movimenti celesti. Questo allineamento suggerisce che i cursus potrebbero aver rappresentato percorsi simbolici per i morti, guidandoli nel loro viaggio verso l’aldilà e collegandoli al mondo dei loro antenati.
L’indagine ha anche smentito la convinzione tradizionale secondo cui l’area di Baltinglass era stata abbandonata per circa 2.000 anni tra la tarda età del bronzo e il primo neolitico. Le scoperte indicano invece che la regione era costantemente abitata e rivestiva un’importanza rituale durante questi periodi, svelando una narrazione più complessa della vita e della morte nelle comunità preistoriche.
Tuttavia, il significato esatto di questi monumenti rimane oggetto di dibattito. O’Driscoll ha suggerito che potrebbero aver avuto una funzione cerimoniale legata alle pratiche di sepoltura, con i cursus che segnavano il percorso dei defunti dall’aldilà ai mondi dei vivi. Questa ipotesi solleva interrogativi affascinanti sulla spiritualità e le credenze delle antiche popolazioni irlandesi, offrendo nuove prospettive per comprendere il loro rapporto con la vita, la morte e la rinascita.