Il mistero. Trovati resti di legionario romano sepolto a faccia in giù, con spada, fibula d’argento e grossi chiodi al collo e ai piedi

La fibula a balestra d'argento indica certamente un elevatp rango del giovane defunto. La spatha trovata sotto il suo corpo, indurrebbe a pensare che egli appartenesse alla cavalleria. La spatha presenta una lama molto più lunga del gladio - 80–100 cm -
La tomba del giovane soldato. A destra: la fibula a balestra, realizzata in fusione d’argento. La fibula è, di fatto, una spilla che serviva per fermare le stoffe, durante la vestizione

Il giovane legionario romano fu forse crocifisso e poi sepolto, in un terreno del Galles, a faccia in giù, con la spada, il mantello e una splendida fibula a balestra, d’argento.  I resti del suo corpo sono stati trovati durante le fasi preliminari della realizzazione di una strada e recentemente studiati in quello che, all’epoca della sepoltura – III secolo d. C. – doveva essere un campo aperto, in piena campagna. Grossi chiodi sono presenti all’altezza delle parti posteriori delle ossa del collo, delle spalle e dei piedi. Tracce di presenza di assi di legno sono stati trovati nella sepoltura, accanto a chiodi più piccoli.

Nei pressi della tomba del militare romano sono state trovate altre tre sepolture, in una delle quali era stato inumato un secondo uomo al quale era stata tagliata la testa che, poi, gli fu posta tra i piedi. Un abbinamento, tra le due tombe, che fa pensare a una doppia esecuzione. Ma a chi veniva tagliata la testa? Forse a un romano autentico? E chi, pur in una sepoltura onorevole, veniva gettato bocconi nella tomba, senza spoliazione di oggetti di valore,  era forse un ausiliare, cioè uno straniero arruolato nell’esercito romano? Esisteva – come parrebbe – un simbolismo nell’ambito delle esecuzioni capitali in campo militare. Ed esso era correlato alla provenienza del soldato o alla natura del reato commesso?

La tomba del soldato romano, sepolto bocconi. La spada è tra le pietre e il corpo. Va sottolineata la realizzazione di una tomba per si giunse, comunque, a un intervento edilizio con lastricatura del fondo e dei lati della sepoltura. © Foto: Red River Archaeology Group

Il ritrovamento di tombe abbinate di questo tipo – un uomo sepolto prono e un altro decapitato, con la testa tra i piedi – è piuttosto diffuso nell’ambito dell’archeologia romana nella Britannia dell’epoca, ma casi analoghi sono presenti anche in Svizzera e in Francia. Al punto che gli archeologi britannici si sono chiesti se fosse sopravvenuta una nuova modalità di sepoltura. In verità, da quanto è possibile stabilire, ci dovremmo trovare al cospetto di legionari romani decapitati o uccisi e sepolti in questo modo, probabilmente in seguito ad esecuzioni capitali. Furto, intelligenza con il nemico, grave insubordinazione, reati ignobili consumati ai danni dei civili. In un territorio di conquista, il pugno di ferro dei vertici militari si abbatteva sui comportamenti incongrui dei propri uomini.

Non stupisce peraltro il fatto che i corpi non fossero abbandonati oppure oggetto di sommari occultamenti, ma divenissero oggetto di accurate sepolture – e ciò è assolutamente evidente nella tomba del legionario – un rito che potrebbe riconoscere, al di là degli errori commessi dal giustiziato, una comune origine etnico-politica, degna del massimo rispetto. Il militare peraltro è stato sepolto con la propria spada – una lunga spatha da cavalleria – e con la fibula d’argento, oggetti che avrebbero avuto un certo valore, ma che non furono sottratti al cadavere.

La tomba è stata portata alla luce a Vale of Glamorgan dagli archeologi di Rubicon Heritage Services, – nella fattispecie, gli scavi sono stati condotti dal dipartimento Red River Archaelogy – durante scavi preventivi effettuati in vista della realizzazione di una strada .

La sepoltura è stata datata, dagli archeologi britannici, al III o IV secolo. Il soldato romano aveva un’età compresa tra i 21 ei 25 anni. L’ispezione dell’anatomo-patologo ha permesso di stabilire che, al momento della morte, il giovane soffriva di un’infezione all’osso mastoideo, probabilmente a causa della degenerazione di una carie. Lo studio degli isotopi stabili del suo corpo consente di stabilire che egli non era nato e cresciuto nella zona in cui è stato sepolto. La marcatura isotopica porterebbe a quadro compatibile con un territorio a Est del Galles, ma anche – evidentemente – con altre zone dell’impero.
Anomala la presenza di grossi chiodi all’altezza del collo, della spalla e dei piedi.

La fibula a balestra d’argento indica certamente un elevato rango del giovane defunto. “Si pensa che la spilla romana in argento – dicono gli studiosi inglesi – sia la prima nel suo genere trovata in Galles e indica il proprietario come un uomo di alto rango nell’esercito o nella società più ampia”.
La spatha trovata sotto il suo corpo, indurrebbe a pensare che egli appartenesse alla cavalleria. La spatha presenta una lama molto più lunga del gladio – 80–100 cm –

«I cavalieri portano una grande spada sul fianco destro (spatha), – scriveva lo storico romano Flavio Giuseppe – impugnano una lunga lancia (hasta), uno scudo (clipeus) viene quindi posto obliquamente sul fianco del cavallo»

La spatha era utilizzata dai legionari romani a cavallo assieme al clipeo (scudo rotondo), essa si distingueva dal gladio (spada corta) usato dalla fanteria assieme allo scutum rettangolare. I combattenti a cavallo usavano la spatha e non il gladio per via della lunghezza della lama, che permetteva di colpire il nemico più in basso.

La tomba, nonostante fosse in aperta campagna, non era distante da una misteriosa villa romana scoperta a Whitton Lodge, una costruzione, per certi versi anomala, i cui resti furono individuati e studiati negli anni Cinquanta del Novecento.

Agli angoli sud-est e sud-ovest del cortile c’erano due case, di circa 8 m quadrati con angoli arrotondati. Pur disposti intorno al cortile centrale, gli edifici in pietra formavano unità separate e non presentavano una pianta perfettamente in linea con il codificato sistema della villa di derivazione romana, anche se i materiali rinvenuti rinviavano alla cultura romana stessa. Sono stati trovati resti di ipocausti, cioè sistemi di riscaldamento attraverso intercapedini pavimentali. Alcune pareti erano intonacate e dipinte. Vicino all’angolo sud-est del cortile c’era un pozzo scavato nella roccia profondo 7,4 m; era probabilmente di origine preromana, che rimase in uso fino al IV secolo d.C. Ciò significa che quando il legionario romano fu ucciso questa villa era ancora abitata.

A questo punto le ipotesi entrano nel romanzesco. Qual era il rapporto del giovane soldato con gli abitanti della villa? L’esecuzione sua e dell’uomo “con la testa tra i piedi” sono da mettere in relazione con atti e fatti che lì si consumarono? Completate voi il quadro.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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