Kara Walker, interprete di una cultura di ribellione all’elemento bianco, è un’affermata autrice afro-americana nata nel 1969. E’ nota soprattutto per i suoi grandi quadri di silhouette nere, che riprende, sotto il profilo tecnico dalle pratiche d’arte applicata viennesi e parigine, un tempo utilizzate per realizzare rapidamente ritratti di profilo.
Il bianco e il nero posti in contrasto assoluto, in un’inconciliabilità cromatica, le carte decoupé con una violenta delineazione del tracciato, i formati ampi, la ripresa di immagini di antiche fiabe trasformate in luoghi della violenza conferiscono a questa artista una notevole potenza.
Oggetto del suo esame sono soprattutto le tensioni razziali in America, le repressioni compiute dal potere, la violenza di genere e la sessualità. Nata a Stockton, in California, si trasferisce al Sud a tredici anni, quando suo padre, accetta lavoro dalla Georgia State University.
La famiglia si stabilisce così a Stone Mountain, un sobborgo di Atlanta. Kara, sin dagli esordi, si è concentrata sulla pittura e sull’incisione diplomandosi alla Rhode Island School of Design. Nell’anno della laurea, è stata chiamata ad esporre alla biennale del Whitney Museum of American Art di New York. A 27 anni, è stato premiata con la borsa di studio della Fondazione John D e Catherine T MacArthur. Nel 2002 è stato scelta per rappresentare gli Stati Uniti alla Biennale di San Paolo in Brasile. Il suo lavoro è stato esposto a livello nazionale e internazionale ed è incluso nelle collezioni di importanti musei di tutto il mondo. Attualmente vive a New York, dove insegna arti visive presso l’Università di Columbia. Le opere, nel corso del 2015, hanno raggiunto quotazioni, come potremo vedere più sotto, di circa 400mila dollari.
NEL FILMATO UN VIAGGIO TRA LE OPERE DI Kara Walker