Lo scultore Kapoor compra l'esclusiva della vernice più nera del mondo che rende invisibili. Video

L'assoluta mancanza di riflessi della vernice Kapoor, utilizzata in esclusiva dello scultore, ha prodotto una sperimentazione non voluta che ne conferma la natura insidiosamente fantasmatica. Nell'agosto 2018, un turista sessantenne italiano è finito, al museo di Porto, in un buco nero profondo 2 metri e mezzo. L'uomo, pieno di contusioni, si è salvato, ma è stato costretto a passare qualche giorno in ospedale. Probabilmente non ha visto che quel cerchio non era un enorme pois dipinto sul pavimento stesso, ma un buco verticale, le cui pareti erano completamente coperte dalla vernice di Kapoor, in grado di assorbire tutta la luce e pertanto di non dare alcun indizio visivo. L'opera esposta era "Descent in Limbo". Chi si fosse affacciato al buco nero non ne avrebbe visto la fine, come se quel pozzo verticale fosse infinito

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L’assoluta mancanza di riflessi della vernice Kapoor, utilizzata in esclusiva dello scultore, ha prodotto una sperimentazione non voluta che ne conferma la natura insidiosamente fantasmatica. Nell’agosto 2018, un turista sessantenne italiano è finito, al museo di Porto, in un buco nero profondo 2 metri e mezzo. L’uomo, pieno di contusioni, si è salvato, ma è stato costretto a passare qualche giorno in ospedale. Probabilmente non ha visto che quel cerchio non era un enorme pois dipinto sul pavimento stesso, ma un buco verticale, le cui pareti erano completamente coperte dalla vernice di Kapoor, in grado di assorbire tutta la luce e pertanto di non dare alcun indizio visivo. L’opera esposta era “Descent in Limbo”. Chi si fosse affacciato al buco nero non ne avrebbe visto la fine, come se quel pozzo verticale fosse infinito.

black
Non emette riflessi, assorbe ogni luce, quasi come fosse un buco nero dell’universo. E, di fatto, si comporta come che una vernice che rende invisibili o che, comunque, anziché porre in rilievo, crea una cavità nera. E’ il vantablack, il nero assoluto, un colore che viene utilizzato per apparecchiature della Difesa – satelliti, aerei e altre strumentazioni – e che ora sarà utilizzato da un solo uomo, in ambito artistico, lo scultore Kapoor. L’artista inglese di origine indiana ha infatti acquisito, in esclusiva dall’azienda produttrice, i diritti di utilizzo del materiale nel campo dell’arte. Lo scultore, che già lavorava con il nero presente in natura, opererà con un non colore sorprendente, in grado di creare incredibili effetti ottici. Ma potrà essere l’unico artista al mondo a farlo. Ciò ha naturalmente suscitato le reazioni di numerosi suoi colleghi, i quali hanno sostenuto che, al di là di Klein, che registrò come un brevetto il suo azzurro particolare, mai nessuno al mondo ha trasformato un materiale in un’esclusiva. Non è , infatti, un medium, a rendere unica un’opera, ma l’elaborazione intellettuale e artistica consentita dalla stesura del medium, chè è tale perchè è un mezzo, non un fine… Sarebbe come se qualcuno avesse impedito, nel passato, – dicono gli artisti, critici con Kapoor – di utilizzare i colori ad olio, probabilmente messi a punto, in modo efficace, dai fiamminghi, poi passati alla pittura italiana, divenendo alleati del grande sviluppo della pittura rinadcimentale, in termini mimetici, nella resa della realtà. Ma Kapoor, nell’era americanizzante dei brevetti e delle esclusive, ha messo le mani sul nero utilizzato per le schermature dei mezzi militari e non vuole condividerne l’uso con gli altri.

Una scultura di bronzo non trattata con la vernice di vanablack
Una scultura di bronzo non trattata con la vernice di Vantablack

 
La scultura di bronzo trattata con la vernice di vantablack
La scultura di bronzo trattata con la vernice di vantablack

 
Il Vantablack è prodotto, a partire dal 2014, dalla società britannica Surrey NanoSystems. La vernice, una volta stesa sugli oggetti, ha la capacità di assorbire il 99,96 % della luce. Sappiamo bene che la visione è permessa dai raggi di luce che, colpendo un oggetto, tornano verso l’occhio. In questo caso non torna praticamente nulla. L società britannica ha cercato di trovare una vernice che sempre più consentisse di nascondere alla vista i satelliti o gli aerei inviati in missioni segrete o per attacchi improvvisi.


Tutti gli oggetti, sui quali è applicata la Vantablack diventano, difatto invisibili. Gli effetti di assorbenza massima sono ottenuti attraverso da nanotubi di carbonio, che si collocano verticalmente, assorbendo quasi tutta la luce. Fino ad oggi è la sostanza più scura conosciuta.
Il nome black, nero, è preceduto dall’acronimo Vanta che significa Vertically Aligned NanoTube Arrays” (schiere di nanotubi allineati verticalmente”).
Una dimostrazione: un foglio di carta di alluminio è stato staccato e piegato così da creare una superficie ricca di pieghe, con avvallamenti e innalzamenti della materia . Una parte è stata poi colorata con il nero assoluto. La parte trattata con Vantablack rende l'area visivamente piatta anche se è piena di asperità
Una dimostrazione: un foglio di carta di alluminio è stato staccato e piegato così da creare una superficie ricca di pieghe, con avvallamenti e innalzamenti della materia . Una parte è stata poi colorata con il nero assoluto. La parte trattata con Vantablack rende l’area visivamente piatta anche se è piena di asperità

 
La sostanza è stata sviluppata e brevettata dall’azienda britannica Surrey NanoSystems. Essi hanno eseguito una dimostrazione della proprietà principale della sostanza rivestendo in parte un foglio di carta stagnola arricciato. La parte non rivestita è apparsa tridimensionale, mentre la parte rivestita è sembrata piatta.
Il vantablack è il materiale che assorbe la maggior percentuale di onde luminose mai sviluppato. Esso può essere applicato con una temperatura di 400 °C, mentre la NASA sviluppò precedentemente una sostanza similare che poteva essere stesa a 750 °C. Il vantablack, pertanto, può essere applicato a materiali che non possono resistere a temperature elevate.



 

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa