Una splendida giornata, oggi, negli gli scavi di Vindolanda, il forte romano in Gran Bretagna, nei pressi del Vallo di Adriano.
“Questa immagine può sembrare un ammasso di fango ma guarda attentamente e puoi vedere le tacche a V della parte superiore di una preziosa tavoletta da scrittura. – dicono gli archeologi che hanno recuperato la preziosa tavoletta – Si tratta di lettere sottili scritte a mano di quasi 2000 anni fa. Il frammento raffigurato fa parte di una completa ‘tavoletta’ nella quale le pagine sono protette dal retro delle pagine adiacenti. Dovremo tutti aspettare pazientemente per vedere quali informazioni contiene questa tavoletta. Quest’anno festeggiamo i 50 anni dalla scoperta delle prime tavolette da scrittura Vindolanda. Questi sono i nostri tesori più grandi”.
Le tavolette di Vindolanda sono una numerosa serie di reperti archeologici ritrovati nel sito del forte romano. Si sono conservate grazie a un ambiente sotterraneo privo di ossigeno, di un terreno bagnato dall’acqua e dotato di un ph perfetto per il mantenimento del legno. Su queste sottili tavolette di legno furono vergati a inchiostro i testi di documenti ufficiali e privati durante il I e II secolo. Sono attualmente conservate al British Museum. Le tavolette di Vindolanda furono realizzate con il legno di betulle, ontani e querce di provenienza locale, a differenza delle tavole cerate, un altro tipo di tavolette da scrittura usate nella Britannia romana, che erano importate e prodotte con legno non nativo. Le tavolette hanno uno spessore di 0,25-3 mm con dimensioni pari a 20 × 8 cm, ed erano incise al centro e piegate in modo da costituire dittici sulle cui facce interne si poteva scrivere con un inchiostro composto da acqua, carbone e gomma arabica. La gomma arabica funzionava come una sorta di vernice finale, rendendo indelebile lo scritto. Quasi 500 tavolette sono state trovate negli anni 1970 e 1980.
Tra le preziose tavolette romane trovate negli scorsi anni, sempre a Vindolanda figura una lettera della quale abbiamo parlato nelle scorse edizioni. Rappresenta un dolce invito a un compleanno che una giovane donna – moglie di un “ufficiale” del forte -inviò alla sorella in vista di una festa organizzata per l’11 settembre di circa 1900 anni fa.
Un messaggio dolcissimo, pieno d’affetto e di gioia. E’ probabile che la sorella che compiva gli anni risiedesse, con il marito, in un insediamento non lontano dalla fortezza di Vindolanda.
Questo dittico del compleanno contiene una lettera a Sulpicia Lepidina inviata – in un anno presumibilmente compreso tra il 97 e il 105 d. C. da parte della sorella Claudia Severa, moglie di Elio Brocco. Con essa Severa invia a Lepidina un caloroso invito a farle visita per il proprio compleanno e aggiunge i saluti per Cerialis – il nome del cognato- da parte sua e da parte del proprio marito.
La tavoletta del compleanno misura 223 × 96 mm. È quasi certo che l’autrice è la stessa Severa, che aggiunge di suo pugno un breve messaggio e il saluto conclusivo. Quasi certamente, quindi, si tratta dei primi esempi conosciuti di scrittura in latino da parte di una donna.
Intestazione, sul retro
A “Sulpicia Lepidina, moglie di Cerialis, da Severa”.
“Claudia Severa manda i suoi saluti a Lepidina. L’11 settembre, sorella, nel giorno della festa del mio compleanno, ti invito calorosamente a fare in modo che tu venga da noi, per rendermi la giornata più piacevole con il tuo arrivo, se sei presente (in questi giorni, dalle nostre parti ndr) . Porta i miei saluti al tuo Ceriale. Il mio Elio e il mio figlioletto gli mandano i loro saluti. Ti aspetto, sorella. Addio, sorella, anima mia carissima, spero che tutto mi sia prospero, e ti saluto.