Il Museo acquista la spilla romana trovata in un campo arato da un appassionato di metal detector

"Era l'ultimo campo del fine settimana ed era stato arato pesantemente, quindi non avevo molte speranze di trovare qualcosa. Puoi immaginare la mia sorpresa quando il mio rilevatore ha iniziato a ronzare. Circa otto pollici più giù ho trovato qualcosa incrostato nel fango. All'inizio ho pensato che fosse un pezzo di un vecchio letto di metallo, ma mentre l'ho pulito. Eccola lì: una spilla di cavallo. Stavo tremando. Ho già trovato cose come monete, ma mai niente di simile . Assolutamente fantastico!"
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Artisti producono opere con esclusivamente con il profumo. La mostra olfattiva aperta a Venezia

Nelle sale al piano nobile di Palazzo Mocenigo le opere danno vita a un inedito viaggio olfattivo, un percorso multisensoriale attraverso il quale immergersi virtualmente nelle loro riflessioni, abitualmente esplicitate in altra forma: plastica, pittorica, grafica o installativa. Come se l’arte riuscisse idealmente a emanare un proprio profumo. I lavori in mostra avvolgono lo spettatore in un’estrema varietà di fragranze dai toni altrettanto eterogenei, tanti quante sono le sensazioni che riescono a evocare.
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Stilettate di Zana. Con l’Angelo della vita di Segantini. La Pace inizia dall’abbraccio

In copertina, L’angelo della vita di Giovanni Segantini, 1895 STILETTATE di Tonino Zana Volete la pace? Mi permetto una via d’uscita, l’ho provata su di me. Prendete tra le braccia una bimba, dall’un mese ai tre anni, cercate di coccolarla…

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L’arte senza oggetti diviene opera d’arte vivente. Performance di Tino Sehgal con 45 ballerini a Bologna

Il cuore della città fa da cornice ai corpi dei performer che si muovono nello stesso spazio del pubblico, che diventa così, oltre che fruitore, anche protagonista di questa vera e propria coreografia umana, ricca di riferimenti alla storia e al passato
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Nubi, nuvole e cielo nell’arte – Nei quadri indicano i cambiamenti della visione del mondo

Il tratto filosofico che domina l’ampio segmento d’ogni epoca incide in maniera vincolante nell’ambito della rappresentazione; e l’indicatore del cielo - come elemento scenografico maggiore, dotato del potere di irradiare luce e di permeare ogni angolo del dipinto - gioca un ruolo centrale nel delineare gli snodi del pensiero
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Fai clic ed entra nel campo di papaveri di Monet fino a vedere il più piccolo filo d’erba. Perché il rosso?

Lievi, effimeri, delicati, cangianti, estremamente sensibili ai colpi di vento. E soprattutto, rossi.  Abbiamo visto, in alcuni articoli precedenti, quanto Monet cercasse valori ottici cangianti, da fermare sulla tela. E così fu con i papaveri, con una motivazione addizionale. La pittura di paesaggio, con vedute naturali, risente normalmente della mancanza del rosso, che esiste, a livello di stesura pittorica sottostante nella forma composita di arancione o marrone. Ma le vedute naturali non si presentano mai vivide e uno dei motivi è proprio la mancanza del rosso intenso, dato quasi a corpo. Sappiamo che, per ovviare a questa carenza ottica. Turner, durante il vernissage di una mostra, aggiunse una boa rossa a una marina con navi, proprio per accendere il dipinto.  E che in tanta pittura di paesaggio con figure, dell'Ottocento, gli artisti inserivano piccoli personaggi -  macchiette - tra i quali, spesso, ce n'era uno con il cappello rosso. Questo proprio con il fine di contrastare il verde. Ora possiamo osservare, da qui con la "lente magica" le  Champ de coquelicots, 1881 58 × 79 cm Musée Boijmans Van Beuningen (Rotterdam)
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Stilettate di Zana. Con Giovanni Fattori. La guerra, l’estate incipiente e l’indifferenza

In vedetta, o Il muro bianco, è un olio su tela del pittore macchiaiolo Giovanni Fattori, realizzato nel 1872 e conservato in una collezione privata di Valdagno. STILETTATE diTonino Zana La lunga estate è alle porte. Si sentiva nel primo…

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