Pompei, scoperti gli attrezzi di un carpentiere e un letto in un ambiente servile della Villa di Civita Giuliana. Stanza deposito per factotum

Ora, un’ulteriore stanza amplia lo spaccato di vita degli ultimi, poco documentata nelle fonti letterarie. Questo ambiente contiene un letto, attrezzi di lavoro e quello che sembra un telaio, forse di un altro letto smontato. Si riconoscono inoltre ceste, una lunga corda, pezzi di legno e una sega con lama, che non sembra tanto diversa dalle seghe tradizionali usate fino a poco tempo fa. È stato individuato persino un pezzo della corda, sempre come impronta nel sottosuolo, che la teneva sotto tensione.
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Nel mistero del limbo. Scoperte rare tombe di neonati gallo-romani. I doni, il corredo, l’anello, le tegole. La storia

Vicino alle sepolture, venivano rotte stoviglie di ceramica, il cui contenuto era offerto ai defunti e agli dei. Inoltre, per proteggere i piccoli defunti, venivano deposti oggetti "apotropaici" per garantire protezione nell'aldilà, come perle, monete e fusi. In un caso, una tazza di ceramica in miniatura è stata posta sulla testa di un bambino
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Figlie della stessa donna, gemelle, ma di padri diversi. Gli archeologi si interrogano sulla tomba anomala delle bambine-Drago

I materiali rinvenuti durante gli scavi della tomba della donna e delle due neonate comprendono sette vasi di ceramica, un anello per capelli in bronzo, una perla di corniola, un ago in osso e uno strumento di ossidiana.  L'anello per capelli è stato trovato sotto il cranio di un individuo adulto, un vaso con un ornamento stampato è stato registrato adiacente alla schiena dello stesso individuo. Al centro della tomba, vicino ad una pietra grezza di medie dimensioni, erano presenti frammenti di vasi dipinti e di ceramica semplice, parti di un vaso con impronte di dita e una perlina. Nella parte sud-occidentale della tomba furono posti tre semplici vasi.
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Scoperti gioielli e tombe di genti ricchissime di 2000 anni fa. Comunicavano con i Romani. Un popolo senza nome e senza storia

Altri manufatti includono una fibula di stile romano, perle di varie dimensioni, una brocca, una scarpa, una fibbia di cintura, e una punta di freccia per la caccia agli uccelli. Questi oggetti non solo attestano l'abilità tecnica degli artigiani di Kangju, ma suggeriscono anche la vasta rete commerciale di cui lo stato faceva parte, intrattenendo relazioni con Roma, la Cina e l'Impero Kushan a sud.
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Gli archeologi trovano nascosti tra le rocce di un castello scomparso i giochi di mille anni fa. Intagliati nell’osso delle corna. Cosa sono

"Al microscopio si può vedere la tipica lucentezza dovuta al tenere e spostare i pezzi", ha spiegato la dott.ssa Flavia Venditti (Università di Tubinga). Oltre al pezzo degli scacchi sono stati ritrovati quattro pezzi da gioco a forma di fiore e un dado con sei occhi. Erano scolpiti dalle corna.
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Il ritrovamento di una stele antichissima dimostra che la luna cambiò sesso. Prima era dotata di un’evidenza da toro

La roccia è piatta ed è lunga circa 75 cm e larga 45 centimetri. La forma e la grandezza permetto di ipotizzare che essa fosse un segnacolo - una sorta di lapide per indicare una tomba - o una pietra di confine, gli abitanti arcaici di quella zona utilizzavano le stele anche come reiterate presenze tangibili degli Dei.
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Durante caccia al tesoro si perde nel bosco e torna con (veri) spada, bracciale e accetta dell’Età del Bronzo. Quanto guadagnerà

Lo stocco da 61 cm era stato deliberatamente spezzato in tre pezzi e collocato nel terreno. E' probabile che la spezzatura fosse collegata alla morte del guerriero a cui apparteneva o alla fine di una guerra. Non è improbabile che, nei dintorni, ci fosse un'urna - per ora non trovava - che contenesse le ceneri del defunto oppure che il tesoretto fosse un ex voto di un guerriero, interrata in un luogo considerato sacro. In questo caso, perlustrando accuratamente le aree attigue, non dovrebbe essere difficile trovare resti di strutture e altri depositi, fossero anche solo ossi di animali sacrificati alle divinità.
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L’accesso di Virgilio. Capire la sala azzurra scoperta a Pompei e presentata per la prima volta nella scorse ore da Alberto Angela

La stanza, di circa 8 metri quadrati, è emersa tra le strutture situate nella porzione meridionale dell'isolato. Queste strutture appartengono a un quartiere secondario di una grande domus, che fino ad ora ha restituito un quartiere termale ancora in corso di scavo e un grande salone nero affrescato che si affaccia su un cortile, con una scala che conduce al primo piano del complesso. La scoperta di questo sacrario aggiunge un nuovo livello di comprensione alla complessità e alla ricchezza della vita quotidiana nella Pompei antica, evidenziando come gli spazi domestici potessero includere aree dedicate alle pratiche rituali e al culto.
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Bagnante trova anfora vicino alla riva in Sardegna e la porta in spiaggia. L’archeologa: “Non doveva recuperarla”. Che fare

Le autorità chiedono la massima collaborazione dei bagnanti che nuotano o camminano nei pressi delle rive di mari o di fiumi, così come degli escursionisti impegnati nelle prime passeggiate in montagna. Le piogge ripetute nell'Italia settentrionale possono aver reso visibili, per dilavamento del terreno, reperti antichi. E ciò vale anche per il mare. Normalmente, le donne risultano più sensibili ai valori del territorio e spesso sono proprio loro a segnalare i ritrovamenti, chiamando gli archeologi e dimostrando un rapporto più virtuoso con lo Stato rispetto agli uomini
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I segreti del pittore. Come dipingeva Tiziano Vecellio. La tecnica pittorica, la finitura con le dita. Tutte le fasi. Per capire e spiegare

Tiziano preparava un fondo con numerosi colori, alternando pennellate massicce ad altre, di striscio con una terra rossa che evidentemente gli serviva per delineare, in abbozzo, le figure o gli ingombri ai quali iniziava a dare un'evidenza con un pennello attingendo al rosso, al nero e al giallo. Questi colori, gettati rapidamente, permettevano già di vedere una figura all'apparenza tridimensionale, che sarebbe stata la base per la lavorazione successiva.
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