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Stile Arte

Giacomo Bergomi – L’origine dello stile, di Bernardelli Curuz

Studiando cataloghi d’arte, frequentando mostre, il nostro pittore assume il linguaggio classico e lo traduce in un repertorio linguistico ricco di lemmi dialettali, come in Gadda; egli prende la lingua antica, la risolleva, la rinnova, in un realismo eroicamente magico al quale non è estraneo lo stesso muralismo sudamericano. (E non è un caso, aggiungiamo, che Giacomo sia così attratto da quel mondo lontano, dal Sudamerica dei campesinos).
Ma mentre guarda al di là dell’Oceano egli osserva contemporaneamente le radici della pittura italiana, come Giovanni Bellini della Venere allo specchio

Alfonso Borghi – Analisi critica

E' questa freschezza d'animo che fa conseguire al Neo-Informale di Borghi una condizione speciale, allo stesso modo dentro e fuori dalla propria epoca: dentro perché assolutamente attuale nell'esprimersi come linguaggio moderno, da uomo del Duemila che non persegue affatto il distacco dorato dal nuovo secolo; fuori perché Borghi sembra dipingere come se fosse un perfetto contemporaneo di Mathieu, Fautrier, Wols, Hartung, dunque di un Informale che conosce il suo momento più significativo oltre cinquant'anni fa, affermando per esso un'identità europea che nel momento stesso in cui fa da integrazione dell'Informale americano”.

Perché il grande Renoir decise di "diventare italiano"

Nell’autunno del 1881, Pierre-Auguste è in crisi. La scelta impressionista gli va stretta, ormai. Decide così di mettersi in viaggio per il Belpaese. S’innamora della grande tradizione veneziana, degli affreschi di Pompei. Il genio di Raffaello lo manda in estasi. Al ritorno, la sua pittura non sarà più la stessa