Studiando cataloghi d’arte, frequentando mostre, il nostro pittore assume il linguaggio classico e lo traduce in un repertorio linguistico ricco di lemmi dialettali, come in Gadda; egli prende la lingua antica, la risolleva, la rinnova, in un realismo eroicamente magico al quale non è estraneo lo stesso muralismo sudamericano. (E non è un caso, aggiungiamo, che Giacomo sia così attratto da quel mondo lontano, dal Sudamerica dei campesinos).
Ma mentre guarda al di là dell’Oceano egli osserva contemporaneamente le radici della pittura italiana, come Giovanni Bellini della Venere allo specchio
Stile Arte
E' questa freschezza d'animo che fa conseguire al Neo-Informale di Borghi una condizione speciale, allo stesso modo dentro e fuori dalla propria epoca: dentro perché assolutamente attuale nell'esprimersi come linguaggio moderno, da uomo del Duemila che non persegue affatto il distacco dorato dal nuovo secolo; fuori perché Borghi sembra dipingere come se fosse un perfetto contemporaneo di Mathieu, Fautrier, Wols, Hartung, dunque di un Informale che conosce il suo momento più significativo oltre cinquant'anni fa, affermando per esso un'identità europea che nel momento stesso in cui fa da integrazione dell'Informale americano”.
Il centro di cultura dedicato all’infanzia voluto e realizzato dal Comune di Milano insieme a Fondazione MUBA. Inserito in un parco pubblico protetto, il Museo offrirà anche i servizi di bookshop e caffetteria
A Milano l'artista presenta le nuove realizzazioni che uniscono una grande raffinatezza e l'ecologica esposizione delle opere alla degradabilità - Come dire che anche l'opera più leggiadra è esposta ai rischi del decadimento
Nell’autunno del 1881, Pierre-Auguste è in crisi. La scelta impressionista gli va stretta, ormai. Decide così di mettersi in viaggio per il Belpaese. S’innamora della grande tradizione veneziana, degli affreschi di Pompei. Il genio di Raffaello lo manda in estasi. Al ritorno, la sua pittura non sarà più la stessa
Quando i bonapartisti occuparono a Padova la chiesa degli Eremitani e la trasformarono in ospedale militare, la città si preoccupò di salvaguardare almeno la cappella Ovetari e i mirabili affreschi del maestro del ’400. Così un noto architetto
ideò una soluzione... Lionello Puppi ha ritrovato l’insolito progetto
Da giovedì 23 gennaio fino al 13 febbraio bozzetti, figurini e costumi del Teatro dell’Opera di Roma in mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Praga