Mi è successa una cosa strana. Ora ve la racconto. La premessa. Il mio amico Sandro Chia rilascia una bellissima intervista a “Stile”, nell’ambito dell’inchiesta che la nostra rivista sta conducendo sulla Transavanguardia.
Stile Arte
Gli Scrovegni restaurati e l’enigma dei pittori che collaborarono con Giotto
Ecco gli snodi pittorici del gran lombardo. L’incontro con le opere di Donatello, con la cultura fiamminga e con la statuaria antica. Un viaggio schematico per capire.
Maestro del Rinascimento nell’Italia settentrionale, l’autore si formò in un ambiente gotico, ma seppe indicare la via del rinnovamento in direzione di un’arte che avrebbe cantato le cose umili. Brescia celebra con una grande mostra il pittore degli Sforza
Un taccuino del valore di circa quattro milioni di euro abbandonato in soffitta e dimenticato per anni. E’ questo il tesoro ritrovato da una signora greca nella propria casa, in uno scatolone contenente gli effetti personali del padre.
Il dottor Rau documentò attraverso la sua collezione sei secoli di grande arte, escludendo il maestro catalano colpevole di eccessi pittorici. Marc Restellini, co-direttore del Musée du Luxembourg, risponde alle domande di Stile
A Milano, Palazzo Reale, quattrocento opere propongono una lettura non convenzionale di una stagione creativa tutt’altro che monolitica e conservatrice
Nel Settecento, sulla Città dei Dogi già presaga della fine cala all’improvviso l’insensatezza della Grazia. E l’arte è tutta un inno alla vita e alla bellezza
La collezione Rau è certamente una raccolta dotata delle caratteristiche dell’eccezionalità. Se infatti buona parte dei collezionisti individua un periodo di specializzazione o, nei casi meno filologici, configura percorsi eterogenei motivati esclusivamente da scelte di gusto individuale, la collezione Rau, come nessun altra al mondo, copre in maniera completa sei secoli di storia dell’arte europea attraverso opere di qualità straordinaria, di differenti scuole ed aree geografiche. Riunita dal medico e filantropo tedesco Gustav Rau - scomparso in queste settimane - a partire dagli anni Sessanta, la raccolta documenta l’evoluzione della storia dell’arte europea dal XV al XX secolo: un’escursione attraverso grandi capolavori di scuola italiana (Beato Angelico, Crivelli, Luini, Reni, Caracciolo, Canaletto, Bellotto, Tiepolo), fiamminga e olandese (De Coter, Mandyn, Terbrugghen, Van Ruysdael, Dou, De Witte), tedesca (Cranach il Vecchio, Van Winghe, Graff), francese (Millet, Boucher, Greuze, Fragonard, Vigé-Le Brun), spagnola (El Greco, Ribera) e inglese (Wright, Reynolds, Gainsborough). La sezione di pittura moderna, ancora più ricca e significativa, documenta in maniera esaustiva la parabola del movimento impressionista dagli esordi alla piena maturità, dai precursori (Corot, Courbet, Boudin) ai grandi maestri come Monet, Manet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, Caillebotte, Cassatt, Cézanne. Si passa quindi al post-impressionista Signac, ai simbolisti Redon, Hodler e Klimt, ai nabis Sérusier, Vallotton, Bonnard, Dennis e Vuillard, ai fauve Vlaminck, Dufy, Van Dongen, Derain, e infine all’Espressionismo, con opere di Munch, Macke e Jawlensky.
Dagli Stati Uniti a Cremona la Suida-Manning Collection. Opere di grandi maestri consentono di riscoprire i profondi rapporti intercorsi tra pittura lombarda e ligure. E di ammirare capolavori sconosciuti,da Tiepolo a Raffaello, da Correggio a Rubens