Di recente è stato effettuato un importante intervento di restauro degli apparati decorativi di Villa San Marco a Stabia. In queste foto è possibile ammirarne i risultati.
L’intervento di restauro degli apparati decorativi di Villa San Marco a Stabia ha affrontato tutti i fenomeni di degrado presenti, sia quelli dovuti all’interazione con l’ambiente e con la struttura portante, come la presenza di distacchi tra gli strati costitutivi, la colonizzazione biologica o il coesistere di depositi più o meno tenaci di particellato e di efflorescenze saline sulla superficie, sia quelli determinati da interventi sbagliati, come la presenza di stuccature in cemento o di protettivi non idonei. Inoltre sono stati effettuati interventi di protezione su alcuni ambienti che erano aperti sull’esterno con presidi che impediranno l’azione degli agenti meteorici, scegliendo soluzioni il meno possibile impattanti.
La Villa San Marco, così chiamata da un’antica cappella ivi costruita nella seconda metà del 1700, è una villa romana a carattere residenziale situata sul ciglio della collina, in splendida posizione panoramica. Esplorata in epoca borbonica, tra il 1749 e il 1754, è stata riscavata sistematicamente tra il 1950 e il 1962.
L’impianto originario risalente alla prima età augustea subì successive trasformazioni in età claudia, quando al nucleo originario dell’atrio tetrastilo ionico si aggiunsero una serie di ambienti panoramici, quali il giardino con triportico e piscina, e il porticato superiore con colonne tortili, che modificarono la struttura originaria causando un decentramento dell’ingresso e del nucleo più antico ad impianto assiale.
L’ingresso principale dalla strada, oggi interrato, dava su un cortile porticato da cui si accedeva al tablino e quindi all’atrio tetrastilo su cui si aprono quattro cubicoli. Si accede quindi al quartiere termale che si inserisce nel complesso della ‘villa’ secondo un asse diverso condizionato dalla strada preesistente, che vi passava davanti.
L’ingresso al quartiere termale è rappresentato da un piccolo atrio la cui decorazione con scene di amorini lottatori e pugili fu rinnovata anch’essa in età claudia in ‘IV stile’ pompeiano iniziale.
Si accede quindi al calidarium con grande vasca, al tepidarium e al frigidarium con vasca e gradini. Da questo lato della ‘villa’ vi è un tratto di scala con gradinate di travertino che faceva parte delle rampe a tornanti che collegavano la ‘villa’ con la zona pianeggiante più vicina alla costa.
Si esce quindi nell’ampio giardino porticato con piscina, sulla cui parete di fondo ad emiciclo vi era un ninfeo decorato da stucchi. In fondo ai portici laterali vi erano le sale destinate al riposo splendidamente decorate.
Sontuoso doveva essere anche l’ambiente di rappresentanza della ‘villa’, con pareti rivestite di marmo nella parte inferiore e affrescate nella parte superiore. Il porticato superiore, crollato in seguito al sisma del 1980, aveva il soffitto completamente decorato con grandi composizioni figurate.