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Prova il metal detector all’antivigilia di Natale. Trova una aesica di bronzo. E’ romana. Cos’è. I legionari del forte



di Redazione
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

Norfolk, Inghilterra, a5 dicembre 2023 – L’antivigilia di Natale un appassionato di ricerca di oggetti antichi ha preso il proprio metal detector per fare una passeggiata e, nel contempo, cercare qualcosa. In Gran Bretagna ciò è concesso se la ricerca non avviene in luoghi archeologici e se l’indagine avviene con il consenso del proprietario del campo. La strumentazione ha segnalato in modo inequivocabile la presenza del blocco di metallo. L’uomo ha preso dallo zainetto Una paletta dalla lama concava ed ecco che il pezzo è stato recuperato. Un oggetto singolare per forma, che però l’occhio minimamente addestrato riconduce a una fibula romana. Il detectorista ha seguito le procedure di legge segnalando l’oggetto alle autorità e al portale dei ritrovamenti il giorno successivo, cioè il 24 dicembre 2023.

La fibula, come bel sappiamo, è una grossa spilla che i romani utilizzavano per unire le varie falde degli abiti che indossavano. Esse, al tempo stesso, avevano una funzione evidente di fornire qualche informazione del proprietario. probabilmente zona di provenienza, o classe sociale. E, per i militari, erano dimostrazione di un’appartenenza. L’oggetto ritrovato è probabilmente collegato, sotto il profilo tipologico, a una particolare forma di spilla trovata per la prima volta presso un forte romano del vallo di Adriano.

Ma torniamo al ritrovamento delle scorse ore, avvenuto presso Sporle con Palgrave, una parrocchia civile della contea inglese di Norfolk, in Inghilterra. Una zona agricola in cui abitano un migliaio di persone.

La fibula romana trovata nelle ore scorse da un appassionato di metal detector @ Foto di Garry Crace, Creative commons 

“Si tratta di una spilla in lega di rame (bronzo, ndr.) – è scritto nella scheda dell’istruttoria, compilata in queste ore –
E’ una spilla con gancio posteriore, una tipologia che porta alla Aesica romana in lega di rame di classe Mackreth 2.a1. Il periodo di realizzazione è compreso tra 43 e l’80 circa d.C. L’oggetto ha una lunghezza di 31 mm, una larghezza, tra le ali, di 14,4 mm, un peso 5,46 grammi
Mackeret, citato nella scheda è uno studioso che ha analizzato e classificato le diverse tipologie di fibule romane presenti sul territorio britannico. Con il termine aesica si indica una particolare fibula legata a un forte romano presso il Vallo di Adriano.

Æsica era un forte situato a un miglio e mezzo a nord della città di Haltwhistle, nel Northumberland, Inghilterra. Costruito come il nono forte lungo il Vallo di Adriano, aveva il compito di difendere un’area potenzialmente debole della fortificazione: il punto in cui il fiume l’Haltwhistle Burn attraversava il muro. La guarnigione del II secolo era la Sesta Coorte dei Nerviani (Belgi) , seguita dalla Sesta Coorte dei Reti ( popolazioni provenienti da Svizzera, Lombardia del Nord, Baviera, Tirolo, ). La guarnigione del III secolo era la Seconda Coorte degli Asturiani (celti iberici) con un distaccamento di Raeti Gaeseti, (Galli, soprattutto mercenari, secondo Polibio).

Un sistema di acquedotti convogliava l’acqua dall’Haltwhistle Burn – Caw Burn direttamente nel forte, contribuendo al suo approvvigionamento idrico. Il forte, dalla forma oblunga, misurava 108 metri da nord a sud, 128 metri da est a ovest, occupando un’area relativamente limitata di 12.000 m². Attualmente, la parte nord-est del forte è occupata da edifici agricoli costruiti sopra il percorso del Muro.

Il forte presentava tre porte principali: a sud, est e ovest, ognuna dotata di doppie entrate e torri. In un determinato momento, la porta ovest fu completamente sigillata. Torri erano posizionate agli angoli del forte, mentre la Via Militare attraversava la porta est e usciva dalla porta ovest. .

Il Vallo di Adriano correva a breve distanza a sud del forte e veniva attraversato da una strada che collegava la porta sud allo Stanegate. A sud ed est del forte, si trovava un vicus, dove sono state scoperte diverse lapidi.

Nel 1894, durante degli scavi, furono rimossi i bastioni. Si scoprì che la torre ovest della porta sud conteneva un tesoro di gioielli, tra cui una spilla smaltata a forma di lepre, una spilla di bronzo dorato considerata un capolavoro dell’arte celtica, un collare d’argento con pendente, un anello d’oro e un anello in bronzo con gemma. Durante gli scavi, fu parzialmente esplorato l’edificio del quartier generale (principia) insieme alla sua camera blindata sotterranea a volta. Inoltre, fu scoperto un blocco di baracche.