Sandaletti, libro, trucchi e profumi. Sempre più particolari sulla giovane romana, sepolta 1900 anni fa con questo corredo

Gli archeologi ci diranno quale sostanze fossero contenute nei balsamari della piccola necropoli - probabilmente legata a una stessa famiglia e sviluppatasi attorno a un mausoleo, a 300 metri da una villa romana che fu trovata in uno scavo del 2005 - facendo luce sulla misteriosa sostanza rosa che si è conservata ancora all'interno di alcuni di essi. Profumo o fondotinta?

di Federico Bernardelli Curuz
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995

Alba, 21 dicembre 2023 – Quale amatissimo libro – forse poesie di Catullo o di Ovidio? O versi di Virgilio? – fu sacrificato per sempre, nel canto, con la propria elegante proprietaria? Perché nella tomba, dopo il rogo rituale, sono rimaste tracce di un volumen, cioè del contenitore di una pergamena?

L’interesse cresce attorno a una straordinaria sepoltura, scavata ad Alba-La-Romaine, un comune francese di 1.464 abitanti, nel dipartimento dell’Ardèche della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, al sud della Francia, situato a un’altitudine compresa tra i 135 e i 554 metri delle colline retrostanti.

E’ la tomba di una donna con un corredo che doveva riflettere pienamente i gusti raffinati della giovane signora. E la sua sepoltura si è rivelata, in modo singolare, – una volta che il terreno è stato rimosso – come un angolo di spiaggia in cui una bella signora avesse temporaneamente lasciato creme, cosmetici, un libro. Per scendere sulla battigia. Tutto fa pensare a una donna elegante, colta, molto femminile. Certo è un esercizio indiziario, quello che viene svolto dagli storici attorno a questa figura leggiadra, mettendo però insieme numerose prove.

Sareste in grado, su una spiaggia, osservando un insieme di oggetti lasciati da una bagnante sotto un ombrellone, prima di una passeggiata sul bagnasciuga, stabilirne la classe sociale, le inclinazioni, il carattere, senza averla mai incontrata? L’inquadramento non è poi così complesso.

La provenienza sociale della ragazza
Una donna così apparteneva a un classe agiata. Quando il suo corpo fu bruciato e le ceneri disposte nel terreno si scelse una stretta connessione con un mausoleo, cioè un’imponente tomba privata di qualche eminente personaggio della zona. Il ricco corredo e la posizione della tomba lasciano ipotizzare che lei avesse un legame familiare con il defunto del mausoleo. Una nipote, una discendente diretta o la moglie di un discendente. Oppure una parente stretta. Oppure, ancora, l’esponente di una famiglia strettamente correlata con il proprietario del mausoleo. I resti cinerari si trovavano sul fondo di una fossa rettangolare. Sui resti veniva posto un vaso di ceramica e sopra vi era l’ossario (una borsa o una scatola contenente le ossa). La sepoltura era riccamente arredata. Insieme al corpo furono bruciati un giovane gallo, una lampada, un piatto, un vaso di ceramica, dodici vasi di vetro, un anello d’oro, scarpe e un gettone d’osso. Le offerte incombuste comprendevano due balsamaria, una brocca di vetro, sette piccoli contenitori di ceramica, due specchi in lega di rame e le eccezionali miniature di piombo.

“Attorno a una costruzione circolare in muratura abbiamo scoperto più di venti depositi di cremazione, tre sepolture e depositi votivi risalenti all’Alto Impero. – affermano gli archeologi dell’Inrap, l’istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive – Sono presenti principalmente depositi secondari con residui di cremazione spesso accompagnati da corredi ben conservati. Un deposito in un’anfora ha prodotto una copia di un piccolo coltello, in ferro, che serviva per la potatura delle vigne. Diversi depositi hanno consegnato balsamari in vetro soffiato, alcuni dei quali contenevano ancora polvere rosa che analizzeremo”.

Il piccolo complesso funerario venne fondato in epoca tiberiana – Tiberio regnò dal 14 al 37 d.C.- e venne utilizzato almeno fino alla fine del II secolo.

Resti di una struttura circolare, probabilmente il mausoleo attorno al quale furono collocate le tombe appartenenti a una famiglia @ Inrap

L’età della defunta
e gli oggetti ritrovati

“Tra queste tombe – dicono gli studiosi dell’Inrap – un giacimento particolarmente ricco conteneva una ventina di oggetti tra cui vasi di ceramica, diversi balsamari di vetro, due specchi in bronzo, i resti di un volumen (tubo in cui è arrotolata una pergamena), un anello d’oro e un eccezionale set di miniature in piombo che simboleggiano gli accessori per la toilette. Un paio di sandali in miniatura abilmente decorati appesi a un piolo è solo un esempio comparabile fino ad oggi nel mondo romano. Erano associati a quattro strigili in miniatura montati su un anello di cui non si conosce fino ad oggi alcun parallelo in questo materiale”. La presenza degli specchi, del volumen, la borsa da toilette e il piccolo diametro dell’anello d’oro portano, con forte evidenza, a capire che la persona era una donna.

Gli eleganti corredi e gli oggetti in miniatura – forse un ricordo ravvicinato della propria infanzia e adolescenza – lascerebbero pensare a una giovane donna, particolarmente attenta alla cura del proprio corpo e al proprio abbigliamento. Deliziosi i sandaletti in miniatura, che divengono ancor più seducenti se accostati all’idea di una giovane lettrice. Il volumen bruciato durante il rito di incinerazione avrebbe potuto contenere il libro preferito dalla giovane donna.

Resti di una sostanza rosa in uno degli unguentari trovati ad Alba @ © Denis Gliksman, Inrap

Gli archeologi ci diranno quale sostanze fossero contenute nei balsamari della piccola necropoli – probabilmente legata a una stessa famiglia e sviluppatasi attorno a un mausoleo, a 300 metri da una villa romana che fu trovata in uno scavo del 2005 – facendo luce sulla misteriosa sostanza rosa che si è conservata ancora all’interno di alcuni di essi. Profumo o fondotinta?

L’antica città gallo-romana di Alba si estendeva per 30 ettari. Le parti evidenziate, attraverso gli scavi, hanno permesso di prospettare un centro monumentale di rilievo, costituito da un foro (ancora sepolto sotto le viti), una basilica, due templi, una curia , un piccolo senato locale e due edifici enigmatici poiché la loro architettura non lascia alcuna indicazione tangibile sulla loro funzione. Un’ipotesi è che potessero essere utilizzati da corporazioni note per essere ricche e potenti ad Alba. Un mercato coperto o ” macellum” completa gli ornamenti di questo centro monumentale.

Poco più avanti, tra i vigneti, il santuario di Bagnols ospita tre templi: un fanum (tempio gallo-romano), un tempio su un podio e un tempio dedicato al culto dell’imperatore romano. È stata trovata una statua di un imperatore.

Infine, il teatro . È l’edificio pubblico meglio conservato del sito. Luogo eccezionale di svago e socialità, permise anche la coesione della città nel quadro dell’impero. Certamente possiamo pensare che la ragazza con il volume e i sandaletti sia transitata per questo centro pieno di fascino.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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