Scoprono un tesoretto di monete romane in un campo in Polonia. Chi le nascose in quel luogo?

Księżpol, Polonia – Una straordinaria scoperta archeologica è stata fatta da un gruppo di esploratori in Polonia, che ha riportato alla luce monete romane antiche con l’aiuto di metal detector. L’annuncio viene dal team di esploratori, che ha collaborato con la Tarnogrod Regional Society. La notizia è confermata dal Conservatore archeologico, figura che equivale al nostro Soprintendente.

Il gruppo, guidato da Janusz Szabat e Piotr Magoch, ha svolto le ricerche nei pressi del Comune rurale di Księżpol – circa 7mila abitanti – nel Sud della Polonia. Il Conservatore dei monumenti del Voivodato di Lublino (LVCM), ha comunicato che il team ha trovato “un numero molto elevato di reperti archeologici in metallo”, tra cui numerose monete d’argento, antichi denari romani, disseminate in vari campi di un’area inferiore a un quinto di miglio quadrato.

La dispersione della monete è forse legata a lavori agricoli svolti nella zona. Dal ripostiglio iniziale, in cui furono collocate, sono state in parte diffuse sui terreni circostanti. Nella zona sono state trovate anche fibule – grosse spille per abiti e manti – più tarde – IV o V secolo – che, pur nell’autonomia del disegno, ricordano i contatti degli abitanti della zona con il mondo dell’Impero romano. La posizione degli oggetti è stata rilevata con Gps. Presto gli archeologi effettueranno saggi sul terreno e scavi per capire il motivo di una così alta concentrazione di oggetti metallici nell’area. La zona poteva ospitare un villaggio o un accampamento militare.

I volti dei buoni imperatori

Tra le scoperte, tre delle monete erano impresse con il volto di Antonino Pio, un imperatore romano che regnò dal 138 al 161 d.C. Un’altra moneta raffigurava la moglie di Antonino Pio, Faustina la Giovane, e fu coniata nel 141 d.C. Il team ha anche trovato una “moneta trionfale” con Antonino Pio e un denario raffigurante Marco Aurelio, coniato nel 174 d.C.

Antonino Pio e Marco Aurelio sono spesso ricordati come due degli ultimi Cinque buoni imperatori. Marco Aurelio, famoso per aver scritto le sue “Meditazioni” durante il suo impero, governò dal 161 al 180 d.C. .

Anche monete false scoperte nel gruzzolo

Oltre alle monete autentiche, gli esploratori hanno rinvenuto anche alcune monete dinar false, create dai popoli goti. Un altro pezzo significativo scoperto è un denario d’argento raffigurante l’imperatrice Erennia Cupressina Etruscilla, moglie dell’imperatore Decio. Questa moneta è particolarmente rara, essendo il doppio delle dimensioni di un denario tipico.

Decio, che divenne imperatore nel 249 d.C., è noto per aver perseguitato i cristiani e per essere stato il primo imperatore romano ucciso da un avversario straniero durante la battaglia di Abritus .

Altri ritrovamenti, tra selci lavorate e fibule

Oltre alle monete, il team ha scoperto vari piccoli utensili in silicone e pezzi di ceramica. Determinare l’età precisa di questi manufatti è complesso, ma la dottoressa Barbara Niezabitowska-Wisniewska dell’Istituto di Archeologia dell’Università Maria Curie-Sklodowska ritiene che alcuni pezzi di ceramica siano del periodo romano, mentre altri risalgono all’Alto Medioevo, al periodo polacco antico e persino a epoche più moderne .

Perché monete romane in Polonia?

La recente scoperta del deposito di monete romane antiche nei pressi della città di Księżpol ha suscitato grande interesse tra gli archeologi e gli storici. Questa scoperta potrebbe infatti fornire nuove informazioni sulle relazioni tra le popolazioni locali e l’Impero Romano, suggerendo che le comunità locali fossero alleate dei Romani e ospitassero unità di collegamento.

La Tribù dei Lugi

La zona in cui è avvenuta la scoperta era abitata dai Lugi, una tribù di origine indoeuropea che visse nell’Europa centrale, a nord dei Sudeti, nel bacino dell’alto Oder e della Vistola. Questo popolo, che occupava gran parte dell’attuale Polonia centro-meridionale, era conosciuto per il controllo del tratto centrale della Via dell’ambra, un’importante rotta commerciale che collegava la Sambia e il Mar Baltico con le province romane di Pannonia, Norico e Rezia.

La Federazione Lugia

La potenza dei Lugi era tale che formarono una federazione con altre tribù, come riportato da Strabone nella sua opera “Geografia”. Secondo Strabone, i Lugi erano un “grande popolo” che, insieme a Semnoni, Zumi, Butones, Mugilones e Sibini, faceva parte di una federazione guidata da Maroboduo, re dei Marcomanni, con sede nell’attuale Boemia tra il 9 a.C. e il 19 d.C.

Alleanze con l’Impero Romano

Le alleanze tra i Lugi e l’Impero Romano sono ben documentate. Tacito, nei suoi “Annales”, menziona che nel 50 d.C. una “grande moltitudine” di Lugi, alleati dei Romani, prese parte alla caduta dello stato dei Quadi. Successivamente, Cassio Dione, nella sua “Storia Romana”, riferisce che durante il regno di Domiziano (91-92 d.C.), i Lugi chiesero aiuto ai Romani contro la tribù germanica dei Suebi, ottenendo l’invio di 100 cavalieri romani. Questo evento potrebbe rappresentare la prima presenza di soldati romani sul suolo dell’odierna Polonia.

I Buri e le Guerre Marcomanniche

I Buri, una sottotribù dei Lugi secondo Tolomeo, ebbero un ruolo significativo nelle Guerre Marcomanniche (166-180 d.C.). Questi conflitti portarono i Romani a organizzare una campagna militare contro di loro, denominata “Expeditio burica”, nel 182-183 d.C., durante il regno di Commodo.

La fine dei Lugi

La storia successiva dei Lugi è incerta, ma alcuni storici ipotizzano che possano essere identificati con la tribù dei Longiones (o Logiones) citata da Zosimo. Secondo “Historia Nova”, questa tribù fu sconfitta dall’imperatore Probo nel 279 d.C. in Rezia, nei pressi del fiume Lygis, identificato con il Lech. Un’altra menzione potrebbe essere quella del popolo dei Lupiones-Sarmatae sulla Tavola Peutingeriana, una mappa latina generalmente datata tra il II e il IV secolo.

Conclusione

La scoperta delle monete romane nei pressi di Księżpol non è solo una straordinaria testimonianza del passato, ma anche una conferma delle intricate relazioni tra le tribù locali e l’Impero Romano. La presenza di monete romane e altri reperti archeologici suggerisce che i Lugi non solo commerciavano con i Romani, ma avevano anche stabilito forti legami politici e militari. Questi ritrovamenti continuano a gettare nuova luce sulla storia dell’Europa centrale, arricchendo la nostra comprensione delle dinamiche interculturali nell’antichità.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa