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Si scava nella cisterna del castello Policastro. Ceramiche e palle di cannone nel ventre profondo dell’edificio


La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino ha annunciato l’inizio dei lavori al
Castello di Policastro (Sa) per uno straordinario progetto di valorizzazione.

L’edificio, che sorge nel comune di Santa Marina, fu edificato probabilmente su un fortilizio militare bizantino, come sembra indicare il rinvenimento di alcune monete databili fra la fine del VI e il VII secolo. La sua frequentazione perdurò almeno fino al XVI secolo, un lungo periodo nel quale si susseguirono diversi interventi di ampliamento e ricostruzione. Nel XII secolo il castello e l’intera cinta muraria furono completamente ristrutturati e lungo il percorso delle mura fu inserita una serie di torri squadrate, poste a circa 25 m di distanza l’una dall’altra e ancora parzialmente in luce. In questa fase fu costruita anche la torre mastia, che domina l’abitato e l’intero golfo di Policastro, attualmente oggetto di un intervento di consolidamento e restauro da parte della SABAP di Salerno e Avellino.

“Questi lavori – affermano i vertici della Soprintendenza di Salerno e Avellino – rappresentano la prima tappa di un progetto condiviso tra la Soprintendenza, il Segretariato Regionale per la Campania e il Comune di Santa Marina, finalizzato alla valorizzazione del bene e al suo inserimento in un percorso turistico e museale. In questi giorni si sta procedendo allo svuotamento della cisterna interna alla Torre con il recupero di numerosi elementi architettonici in crollo pertinenti alle volte di copertura dei diversi piani della Torre ma anche di due palle di cannone e di frammenti di ceramiche del XVI secolo”.