Nello scavo del sito archeologico di Claterna, situato strategicamente lungo la via Emilia tra le colonie Bononia (Bologna) e Forum Cornelii (Imola), archeologi hanno effettuato scoperte straordinarie che promettono di trasformare questo luogo in un parco archeologico senza precedenti nel Nord Italia. Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura del governo Meloni, ha svelato in anteprima i risultati, presentandoli come relativi a una sorta di “Pompei del Nord”. Claterna sorse nel territorio dell’attuale Comune di Ozzano dell’Emilia, 14 079 abitanti, realtà appartenente alla città metropolitana di Bologna.
Gli archeologi, impegnati in scavi che coprono solo una piccola porzione del vasto insediamento di Claterna, hanno riportato alla luce oltre 3.000 monete, sia in argento che in bronzo. Questi ritrovamenti comprendono un notevole numero di danari, molti dei quali in condizioni di conservazione ottimali. Ancora più significativo è il ritrovamento di 50 gemme incise, suggerendo la possibile presenza in città di una bottega specializzata nella loro produzione.
Il gioiello della scoperta, tuttavia, è un eccezionale ‘quinarius’, risalente al 97 a.C. Questa moneta presenta una raffigurazione dettagliata di una ‘vittoria alata’ che scrive su uno scudo, poggiato su un trofeo. La presenza chiara della scritta ‘ROMA’ testimonia la celebrazione di vittorie militari e la connessione della città con il potere romano.
Lucia Borgonzoni ha commentato oggi con entusiasmo i risultati – che sono stati presentati stamane, 10 novembre 2023 – affermando che “i reperti restituiscono materiali molto preziosi e significativi”. Il ritrovamento delle monete d’argento e delle gemme colorate, presumibilmente prodotte localmente, suggerisce che Claterna non fosse solo un centro di passaggio, ma anche un vivace centro commerciale.
L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare Claterna da un sito archeologico in un parco archeologico di risonanza internazionale. Con una vastità di 18 ettari, Claterna si candida a diventare il più grande sito non stratificato del Nord Italia. La sottosegretaria Borgonzoni ha sottolineato il carattere unico del sito, annunciando il finanziamento da parte del Ministero della Cultura di nuovi interventi, con uno stanziamento di circa 450.000 euro per il periodo 2022-2024.
L’ampio spazio circostante Claterna permetterà la creazione di un parco archeologico completo, con aree dedicate a parcheggi e servizi. Borgonzoni ha evidenziato anche la previsione di riutilizzare il Teatro per spettacoli culturali, con l’obiettivo di valorizzare il territorio circostante sotto un profilo culturale e turistico.
Il Ministero della Cultura ha pianificato nuovi finanziamenti a sostegno di Claterna, con un fondo già in atto (2022-2024) e ulteriori risorse previste per il futuro. Un finanziamento di 60.000 euro per il prossimo anno sarà specificamente destinato all’ampliamento dello scavo del Teatro, promettendo ulteriori rivelazioni sulla storia e la grandezza di questa affascinante città romana.
Situata strategicamente sulla via Emilia tra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii), Claterna si ergeva con orgoglio come una tappa vitale lungo la maestosa arteria stradale. Questa antica città romana, il cui nome era tratto dal vicino torrente Quaderna, è stata testimone della storia millenaria della via Emilia.
Le radici di Claterna: una tappa cruciale fra due grandi colonie
Fondata probabilmente come un centro di sosta cruciale tra le due colonie principali, Claterna, come molti altri insediamenti lungo la via Emilia, occupava una posizione regolare, corrispondente a una giornata di marcia per le legioni romane. La sua collocazione era tra la frazione di Maggio e il torrente Quaderna, conferendole un’importanza strategica nella rete stradale romana.
Tra strade antiche e nuove colonie: la nascita di Claterna
Con l’inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, Claterna vide la luce come risultato della convergenza di un altro importante tracciato, forse la via Flaminia Minor, che attraversava l’Appennino e collegava la strada emiliana ad Arezzo. Fondata all’inizio del II secolo a.C., Claterna inizialmente si sviluppò come un modesto villaggio, ottenendo successivamente lo status di municipium nel I secolo a.C. e diventando il capoluogo di un territorio compreso tra i torrenti Idice e Sillaro.
Il triste declino: crisi e abbandono
Come molte città dell’Impero romano, Claterna iniziò a declinare durante la tumultuosa crisi del III secolo. Colpita dagli impatti economici e politici delle istituzioni romane, insieme alle incursioni barbariche che caratterizzarono l’epoca, la città vide un graduale impoverimento e una diminuzione demografica. Questo processo culminò nell’abbandono definitivo tra il V e il VI secolo, durante il periodo post-caduta dell’Impero romano d’Occidente. Claterna si trasformò in un raro esempio di città scomparsa nella regione dell’Emilia-Romagna.
Scavi e ritrovamenti: alla scoperta dell’eredità romana di Claterna
Gli archeologi, affondando le loro pale nella terra carica di storia di Claterna, hanno portato alla luce un patrimonio unico. Fra i tesori riportati alla luce figurano una villa romana con mosaici straordinariamente conservati e le testimonianze delle antiche arature che solcano ancora la terra. Un viaggio nella storia romana di Claterna, che un giorno potrebbe risorgere come un parco archeologico dedicato a svelare gli affascinanti segreti della sua epoca d’oro.