Straordinaria necropoli romana trovata ora a Battipaglia, in provincia di Salerno, durante lavori sulla rete dell’acquedotto

Il Soprintendente Raffaella Bonaudo ha commentato questa scoperta straordinaria: "Sicuramente siamo in presenza di un'importante necropoli con recinti e monumenti funerari disposti lungo un importante asse viario antico. Questo ritrovamento apre nuove prospettive di ricerca per la conoscenza dell'antica organizzazione del territorio dell'attuale città di Battipaglia e solleva numerosi interrogativi sull'esistenza di un centro strutturato a cui il sepolcreto era connesso."
Il sarcofago rinvenuto a Battipaglia @ Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino

Una necropoli romana è stata scoperta in queste ore durante alcuni lavori stradali a Battipaglia, cittadina con circa 50mila abitanti, in provincia di Salerno. L’intervento del Consorzio ASIS è finalizzato alla rifunzionalizzazione della rete idrica in via Belvedere, nelle immediate vicinanze del centro urbano. Qui è avvenuta una scoperta di eccezionale valore archeologico: è stata portata alla luce una porzione di un sepolcreto di età romana di notevole rilevanza. Ne ha dato notizia, poco fa, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.

All’interno di uno spazio funerario, presumibilmente un recinto o un monumento funerario, è stato rinvenuto anche un sarcofago in marmo greco con coperchio, stilisticamente collocabile nel III secolo d.C. Questo sarcofago presenta una decorazione, rara e raffinata, su uno dei lati lunghi, caratterizzata da scanalature ondulate verticali, armoniosamente disposte ai lati di un tondo centrale con un campo rettangolare sottostante. Solitamente, il tondo – che ben vediamo nell’immagine, qui sopra – e il campo sottostante anch’esso ben visibile nella foto, con una forma rettangolare –  ospitavano rispettivamente il ritratto del defunto e un’iscrizione dedicatoria, ma in questo caso, mancano entrambi.

Tuttavia, sono evidenti segni di scalpellatura, che suggeriscono la possibilità che il sarcofago sia rimasto incompiuto o che sia stato riutilizzato in epoche successive, con la rimozione del ritratto e dell’epigrafe.

Lo scavo fotografato con l’ausilio di un drone @ Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino

Purtroppo, le sepolture e l’intero contesto archeologico sono stati danneggiati da precedenti lavori ai sottoservizi, realizzati alcuni anni fa, il che ha reso possibile solo un’indagine parziale di alcune delle tombe. Inoltre, la necropoli, che probabilmente si estendeva su un’area molto più vasta, si trova anche al di sotto dell’attuale SS18 e nella piazzola della vicina stazione di servizio, dove le indagini non hanno potuto essere estese.

Il Soprintendente Raffaella Bonaudo ha commentato questa scoperta straordinaria: “Sicuramente siamo in presenza di un’importante necropoli con recinti e monumenti funerari disposti lungo un importante asse viario antico. Questo ritrovamento apre nuove prospettive di ricerca per la conoscenza dell’antica organizzazione del territorio dell’attuale città di Battipaglia e solleva numerosi interrogativi sull’esistenza di un centro strutturato a cui il sepolcreto era connesso.”

La scoperta di questa necropoli romana offre un affascinante scorcio del passato di Battipaglia e promette di rivelare ulteriori dettagli sulla vita e le pratiche funerarie dell’epoca romana nella regione. Gli studiosi e gli archeologi lavoreranno diligentemente per esplorare e documentare questa preziosa scoperta, portando alla luce frammenti del passato che contribuiranno in modo significativo alla nostra comprensione della storia dell’area.

In passato, questa zona faceva parte dei territori della Magna Grecia, grazie alla sua vicinanza all’insediamento di Poseidonia. Durante le epoche tardo-repubblicana e imperiale romane, come molte altre regioni lungo la costa tirrenica meridionale, questa area municipale rivestiva un’importanza strategica.

Altri scavi archeologici hanno rivelato, in anni recenti, una serie di reperti datati approssimativamente al III secolo a.C. Questi reperti provengono da almeno due ville distinte. Una di queste ville era posizionata nelle immediate vicinanze della costa, nella zona conosciuta come Spineta, ed è molto probabile che fosse parte di un complesso termale più ampio. L’altra villa, invece, si trovava più all’interno del territorio, nei pressi dell’attuale cimitero, e svolgeva un ruolo di collegamento tra le aree pianeggianti dedicate alla coltivazione di cereali e le terrazze collinari dove venivano coltivati ulivi e vigneti.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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