IMPERO ROMANO- Veramente uno spettacolo da vedere: i dipinti murali di splendida bellezza del periodo romano vengono rivelati e resi accessibili al pubblico per la prima volta. Gli affreschi coprono tutto l’ipogeo e sono caratterizzati da un intenso realismo poetico. Il motivo della vite come vita.
Due tombe a volta rivelano dipinti unici
Per la prima volta, due antiche tombe a volta, risalenti a circa 1.700 anni fa, verranno svelate al pubblico nella città di Ashkelon. Queste strutture funerarie contengono dipinti murali di elevatissima qualità, raffiguranti personaggi mitologici romani, figure umane, piante e animali. Il recupero dell’ipogeo è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra il Comune di Ashkelon e l’Autorità Israeliana per le Antichità, che hanno lavorato insieme per preservare e valorizzare il ricco patrimonio storico della città.
Un giardino pubblico tra le torri residenziali
Le tombe si trovano in un’area pubblica vicina al porticciolo di Ashkelon, un tempo trascurata e ora trasformata in un affascinante giardino pubblico. Questo spazio verde offrirà ai residenti e ai visitatori un’opportunità unica di immergersi in un mondo antico. Il sindaco di Ashkelon, Tomer Glam, ha detto con orgoglio: “Ashkelon è una delle città più antiche del mondo, e mentre plasmiamo e progettiamo il futuro della città, assicuriamo un posto d’onore al suo glorioso e ricco passato”.
Il tesoro artistico delle tombe
Le tombe risalgono al IV secolo d.C. Una delle tombe è decorata con una serie di dipinti murali che rappresentano, tra gli altri, Demetra-Cerere, la dea greco-romana della terra, del grano, dei raccolti e della resurrezione. E’ lei – nel dipinto – la donna bellissima, misteriosa e feconda che garantisce la vita. Un vita che già si affaccia all’eternità o all’eterno ritorno. Demetra- Cerere, per i Romani – ha perso la figlia Persefone, nell’Ade. E compie ogni impresa per tentare di riaverla accanto a sé. Demetra è quindi la vita che stagionalmente riprende forma, dopo l’inferno-inverno, fino all’apice di straordinaria abbondanza garantito dal periodo della vendemmia.
Accanto a lei, troviamo immagini di viti, grappoli d’uva, ninfe con brocche d’acqua e uccelli. Putti che vendemmiano, cani da caccia che inseguono prede. La stagione della vendemmia coincideva con quella venatoria.
E’ il trionfo dell’abbondanza e della prosperità, prima del ritorno dell’autunno e dell’inverno. Un dipinto particolarmente impressionante presente nell’ipogeo è quello della testa di Medusa, la Gorgone mitologica il cui sguardo trasformava in pietra chiunque la guardasse.
Nei Misteri Eleusini, Demetra cambia persino il volto, assumendo quello di Medusa, a causa del dolore per la perdita della figlia e dalla rabbia trasfigurante causata dal mancato aiuto da parte di Zeus.
Demetra-Cerere è la madre feconda e soccorrevole che si oppone all’oscurità della morte. E per questo che nella tomba sono state dipinte la dea e la gioia della vendemmia, intesa come certezza del ritorno stagionale alle vita. Queste opere d’arte testimoniano una straordinaria abilità artistica e offrono uno scorcio prezioso sulla vita e sulle credenze del periodo. La vita eterna viene rappresentata come ciclico ritorno, garantito da Demetra-Cerere, Madre natura che lotta incessantemente contro l’oscurità degli inferi.
Un’altra tomba risale al II secolo d.C. Questa struttura è decorata con dipinti vivaci che rappresentano figure umane, uccelli e varie creature del mondo animale e vegetale. All’interno della tomba sono stati scoperti loculi contenenti bare di piombo decorate con simili immagini di prosperità.
Un meticoloso processo di conservazione
Negli ultimi mesi, le tombe e i loro dipinti sono stati sottoposti a un complesso processo di conservazione. Vladimir Bitman, David Kirakosian, Alexei Ronkin e Yoni Tirosh HaCohen, esperti del dipartimento di conservazione dell’Autorità per le Antichità Israeliane, hanno lavorato con dedizione per preservare questi tesori. Mark Abrahami, capo del ramo per la conservazione dell’arte dell’Autorità, ha spiegato: “I dipinti murali antichi di solito non sono conservati nel clima umido di Israele. Poiché i dipinti erano in una struttura relativamente chiusa, li ha protetti”. Tuttavia, l’esposizione all’aria e all’umidità ha causato sbiadimenti, rendendo necessario un intervento accurato e sensibile per fermare e riparare i danni del tempo.
Alcuni dipinti sono stati rimossi dalle pareti per essere trattati nei laboratori specializzati dell’Autorità per le Antichità Israeliane, e successivamente reintegrati nel sito. Le pareti delle strutture sono state pulite, i pigmenti nei colori dei dipinti sono stati accentuati, e l’intero edificio è stato rafforzato e stabilizzato per garantirne la conservazione per le future generazioni.
Ashkelon: una città che celebra il suo passato
Il Comune di Ashkelon, in collaborazione con l’Autorità per le Antichità Israeliane, ha investito considerevoli risorse nella cura e nello sviluppo dei suoi antichi siti.
Oltre al giardino pubblico che ospita le tombe, è stato aperto un grande parco nel nuovo quartiere Wine City, con un antico sito industriale al centro. Questo complesso include presse per olive, magazzini e bagni, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nel passato della città. Un mosaico su Yekutiel Adam Street è stato conservato vicino a un parco giochi, mentre il noto cortile del sarcofago, che espone decine di oggetti rari e impressionanti, è stato aggiornato. Inoltre, su Kadesh Boulevard è stata allestita una mostra di antichi manufatti di straordinaria bellezza.
Un invito a scoprire la storia di Ashkelon
Con l’apertura del giardino pubblico, Ashkelon si prepara ad accogliere abitanti, visitatori e turisti, offrendo loro la possibilità di ammirare questi rari dipinti murali e di conoscere meglio la ricca storia di questa vivace città portuale. Eli Escusido, direttore dell’Autorità per le Antichità Israeliane, ha affermato: “Ashkelon è un esempio di come l’integrazione di antichi ritrovamenti nel tessuto urbano possa aggiungere valore e suscitare interesse nei suoi spazi pubblici”. Anche Mirey Altit, vicesindaco di Ashkelon, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Insieme al sindaco Tomer Glam, abbiamo fatto e continuiamo a fare una rivoluzione nel campo della conservazione dei siti storici nella nostra città”.