L'attività di intelligence bulgara teneva Christo sotto controllo. Ciò emerge in questi giorni, nel corso della mostra dedicata all'artista da poco scomparso, allestita al Centro Pompidou, a Parigi, con la pubblicazione di un rapporto confidenziale riservato, inviato da una spia - il cui nome convenzionale era agente Elena - al Ministero dell'Interno di Sofia. Elena, durante un viaggio negli Stati Uniti, era uscita a cena con i coniugi Christo e altri bulgari e un gruppetto di americani e, in seguito, visitò lo studio dell'artista, facendo una dettagliata relazione della serata e delle informazioni accessorie che aveva ricavato da altre fonti.
