Fotografie. Ministero del Turismo e delle antichità dell’Egitto
Gli archeologi egiziani che scavano tra le vestigia della città di Pelusium, a Tell El Farma, a nord del Sinai, in Egitto hanno portato alla luce i resti di un antico tempio dedicato al dio Zeus Cassio. Il culto di Zeus Cassius era collegato al monte Casius – Jebel Agra, in arabo – una montagna calcarea al confine siro-turco, nei pressi del Mediterraneo. Lo ha annunciato il Ministero per il turismo e le antichità dell’Egitto.
Parti del tempio sono state trovate in queste settimane a circa 200 metri da un colossale complesso di mattoni di fango risalente al periodo greco-romano – tra l’VIII secolo a.C. e il VI secolo d.C. – scoperto nel 2019.
La missione è stata orientata alla scoperta del tempio dai resti di un’antica porta di granito rosa abbattuta da un terremoto secoli fa. Colonne eleganti e imponenti che indicavano la presenza di edificio importante e cospicuo, come ha affermato il dott. Mostafa Waziri, segretario generale di il Consiglio Supremo delle Antichità.
All’inizio del XX secolo l’egittologo francese Jean Clédat aveva scoperto antiche iscrizioni greche relative a Zeus-Kasios e, successivamente, nel circondario erano state trovate iscrizioni relative all’ imperatore romano Adriano che rinnovava il culto nel tempio.
Con la cristianizzazione di Pelasium, il tempio di Zeus fu progressivamente smantellato e il granito rosa dell’edificio pagano venne riutilizzato nelle chiese della zona.