di Federico Bernardelli Curuz
Una misteriosa fossa, priva di resti umani, ma piena di ceramiche è stata trovata in questi giorni dagli archeologi di Sostratos onlus – che operano in concessione da parte dello Stato – nella necropoli etrusca di Campo all’Arpia, nel Parco archeologico di Baratti-Populonia, in Toscana.
Il ritrovamento risulta anomalo. Spiegano gli archeologi di Sostratos: “L’archeologia non è una scienza sempre esatta ed a volte sono necessarie delle ipotesi. La nostra campagna di scavo evidenzia un ambiente necropolare con frequentazioni certe databili tra la metà del V secolo aC e gli inizi del III secolo aC.”
“Qui – proseguono gli archeologi di Sostratos -ci siamo imbattuti in un elemento di difficilissima interpretazione: abbiamo scoperto una fossa, per il momento profonda circa 160cm (più o meno il doppio rispetto alle tombe dei dintorni), ricolma di vasi potori – utilizzati per bere ndr – apparentemente accatastati l’uno sull’altro (nella parte a nord della fossa) ed una anfora greco italica di piccolo modulo, questa posta singolarmente nella parte sud. Non siamo di fronte ad una sepoltura data la mancanza di resti umani ed i reperti che stiamo rinvenendo, spesso interi, sono perfettamente riconoscibili nella loro provenienza: ceramica falisca, tarquiniese, volterrana, di produzione locale, ma anche vasi di importazione dall’Attica”.
Cos’era, allora, questo deposito?
“Interpretiamo questa fossa come un elemento rituale, forse deposito di vasi usati per le libagioni a celebrazione delle sepolture o forse un bothros (deposito rituale) legato ad un culto praticato intorno alla necropoli stessa. – afferma Sostratos – Scartiamo al momento un deposito di vasi recuperati dalle tombe circostanti mancando del tutto le ossa dei defunti ed alcune tipologie di ceramica che sono frequenti nelle tombe di Populonia di epoca tardo arcaica ed ellenistica. Abbiamo cercato dei confronti nel mondo etrusco del periodo tardo arcaico ed ellenistico, ma per ora la nostra scoperta sembra un elemento del tutto singolare, anzi, eccezionale. Lo scavo della fossa rituale non è ancora terminato: emergono ulteriori materiali che preleveremo presto”.
Possiamo così pensare a un corteo funebre, al rogo, alla deposizione dei resti del defunto e una libagione da intendere come una sorta di comunione tra i presenti? I vasi forse non potevano essere recuperati dai presenti, ma restavano in loco.
Populonia, città etrusca alla q1uale i riferisce anche la necropoli di Campo all’Arpia, è un luogo di grande fascino, immerso in un paesaggio naturale unico. Dal mare del golfo di Baratti, su cui si affacciano le sepolture dei princìpi guerrieri, alla macchia mediterranea che nasconde incredibili tombe etrusche scavate nella roccia, fino a giungere sull’acropoli, con i suoi edifici sacri affacciati sulle isole dell’arcipelago toscano.
Sostratos onlus si occupa di organizzazione e gestione di scavi archeologici, della loro conoscenza e divulgazione attraverso incontri, conferenze, mostre, scambi culturali e altre attività specifiche e sperimentali, in stretto rapporto con la comunità e con il mondo della scuola, dell’Università, della cultura e dell’associazionismo.
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